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giovedì 2 ottobre 2014

Marcantonio Colonna e l'autonomia siciliana.



Marcontonio Colonna, Ammiraglio della flotta pontificia e padre di Vittoria Colonna (la fondatrice della nostra città),  diventò Vicerè di Sicilia il  4 gennaio del 1577. La nomina venne concessa da Filippo II Re di Spagna perché il principe Colonna pochi mesi prima era stato il grande eroe della battaglia di Lepanto (aveva catturato la nave ammiraglia dei turchi). Appena prese possesso della carica cercò subito di avviare una serie di profonde trasformazioni nella macchina amministrativa siciliana. La riforma delle riforme riguardava in primo luogo il Sant'Uffizio dell'Inquizione siciliana, una struttura elefantiaca. Era  un gran bel carrozzone clientelare composto da oltre 20 mila persone che beneficiavano di numerosi privilegi e immunità. Questi "sant'uomini" avevano un potere enorme: chi gli stava sulle balle lo accusavano di eresia e se le cose andavano bene lo sfortunato, oltre ad avere i beni confiscati, finiva la sua vita in carcere tra torture e stenti. Tutte le strutture dell'inquisizione, all'intero del grande regno spagnolo, erano state snellite nei loro apparati burocratici e soprattutto erano stati ridotti i numerosi privilegi, tranne però per quella siciliana. Questa cosa procurava un enorme fastidio al Vicerè Colonna il quale si mise immediatamente a lavoro ma la missione si dimostrò subito impossibile. L'eroe di Lepanto non si rese conto di ciò che aveva sfiorato, voleva  mettere mano su grumo di interessi di enormi proporzioni. L'errore più grave che commise fu quello di aver toccato l'orgoglio siculo: la voglia di autonomia che avvolge da sempre questa terra. Per difendere e tutelare i loro interessi, gli inquisitori siciliani sciorinarono il meglio della loro arte delatoria. In meno di tre anni  i padri inquisitori la ebbero vinta. Tutto restò com'era sempre stato.  Al Vicerè sommerso dai veleni venne affiancato un osservatore spagnolo e mentre si recava in Spagna, dal re Filippo II, per discolparsi dalle innumerevoli accuse che gli erano piovute addosso, morì. Le male lingue dell'epoca parlavano di avvelenamento.
Quasi seicento anni dopo la storia di questa terra non è per nulla cambiata. La Regione Sicilia, grazie allo statuto autonomo, è  la più costosa, pachidermica e inefficiente macchina amministrativa del Paese e forse dell''Unione Europea.