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lunedì 9 febbraio 2015

Bisogna iniziare



L'unica economica che non conosce crisi è quella criminale. Per questo motivo il contrasto alla criminalità organizzata deve diventare questione fondamentale. Soprattutto il tema dell'impresa criminale: è tra le cose principali da affrontare. Le tante attività possedute dalla criminalità sono capaci di vincere ogni concorrenza e di aggravare le condizioni economiche di chi opera nella legalità. Questa lotta non può essere delegata esclusivamente ai giudici e alle polizie. Le parrocchie, le associazioni del volontariato, i professionisti, la società civile di questa città, se hanno un ruolo, devono darsi una mossa. E' stato festeggiato il primo anno di attività dell'Associazione Antiracket, dopo aver superato il rodaggio adesso si vuole puntare alle sfide vere. Un'associazione che non riesce a produrre denunce non è un'associazione. Certo, è molto più semplice ostentare il proprio pedigree di antimafiosi partecipando a tavole rotonde o sostenendo iniziative. Ma qui, prima di avviare forme di contrasto all'economia criminale,serve svegliare le coscienze di una città che ha subito e subisce in silenzio i costi della criminalità, che sono anche costi umani. L'omicidio Brandimarte è solo l'ultimo esempio. Qualcuno stupidamente dice: “si ammazzano tra di loro”, ma questo non è possibile dirlo, non dovrebbe neanche essere pensato, perché una società s'impoverisce soprattutto quando diventa spettatrice di un crimine come un omicidio. La più grande minaccia che sta vivendo questa città è non vedere quello che è chiaramente visibile. Non vede quando si spara, non vede quando si affermano certe dinamiche economiche. Vittoria, può sembrare paradossale, ma anche grazie a questa crisi dovrebbe essere una città gonfia di sdegno.  Invece poco, quasi nulla, una tranquillità tempestosa. Sembriamo anime spente prima che corpi. Chiedo a me stesso e ai miei concittadini come ce la immaginiamo Vittoria? Lo chiedo anche a tutte quelle associazioni di donne e uomini che in silenzio qui lavorano e si impegnano. A quei pochi politici che riescono a rimanere credibili. A tutti coloro che fanno bene il loro lavoro, a tutti coloro che cercano di vivere onestamente, come in qualsiasi altra parte del mondo. A tutte queste persone, che sono “la maggioranza silenziosa” chiedo: come vi immaginate Vittoria? La chiesa locale potrebbe avere un ruolo, potrebbe svegliare le coscienze di tanti. Potrebbe, ma non lo fa. Mi chiedo e chiedo: serve affollare le chiese se poi si resta indifferenti rispetto a quello che accade attorno a noi? … C'è veramente tanto da fare … non so cosa si riuscirà a fare, ma urge iniziare. Se non ora, quando?