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domenica 10 marzo 2019

VITTORIA PERCORA NERA?


Immagine tratta da Google immagini

Ormai è diventato uno spo(r)t nazionale definire Vittoria città di mafia. Per qualcuno (tanti in verità) è come se esistesse una linea di confine dove al di là ci sono i buoni, i mansueti, “I BABBI”; mentre al di qua della stessa c’è il regno della violenza, dell’imbroglio e della rassegnazione. Questa è una cosa straordinaria: cioè, la mafia che è riuscita a contaminare territori e strutture economiche del Nord Italia, dell’Europa e dell’America, non è riuscita ad andare oltre la valle dell’Ippari e ha concentrato tutte i suoi interessi e i suoi loschi affari solo a Vittoria(?) Vuoi vedere che i mafiosi sono stati bloccati dal fiume Ippari, forse in virtù delle sue acque, che come si racconta, sono ricche di gorghi e mulinelli? Ma questa è una notizia unica, sensazionale, lo scoop dell'anno per eccellenza, su cui aprire i giornali con titoli a nove colonne: L’IPPARI BLOCCA LA MAFIA A VITTORIA. Dirò di più, mettendo il carico da undici, a Vittoria e solo a Vittoria tutto è mafioso anche gli alberi, i cani, le pecore, ... pure le galline hanno un clan: spacciano mangime contraffatto agli angoli delle fattorie.
Pensate che la cosa faccia ridere? Che sia una caricatura? Guardate che è questa l’idea che si è affermata fuori dalla città, anche grazie alle istituzioni: LA MAFIA E' SOLO A VITTORIA. Non si parla mai di quei "vitturisi" che si sono opposti, che hanno denunciato, che si sono organizzati per reagire e ribaltare questo concetto. No! E’ stato ed è più facile generalizzare perché il capro espiatorio serve a scaricare tutte le proprie colpe.
In questo mio diario telematico ho scritto tanto di mafia a Vittoria e soprattutto dei suoi legami con certa politica e con alcuni pezzi del mondo economico, qualche volta ho fatto pure nomi e cognomi, ma non ho mai GENERALIZZATO. Io so che quando tutto è indistinto, vago e confuso, nulla è chiaro e nel caos dominano le mafie. Spargere semplicismo, genericismo in modo superficiale, come se fosse letame, significa concimare (inconsapevolmente) la mala pianta delle mafie. A Vittoria le istituzioni e i cittadini onesti (che sono tantissimi) devono lavorare insieme per individuare il limite che separa il lecito dall’illecito, un confine che è diventato sempre più indistinto. Autoesaltarsi, autopromuoversi, continuando ad infagare tutta la città, senza fare differenze, aiuta (indirettamente) solo lo sviluppo delle mafie.