Visualizzazioni totali

domenica 5 aprile 2020

Analisi di una foto.


Foto tratta da meridionews.it

Un’immagine parla più di mille parole e in questa foto viene raccontata una realtà così evidente da essere più reale della stessa realtà.
Uno spacciatore ben protetto dall’infezione, il suo complice che vigila su uno scooter e il “cliente” che acquista la sua roba. Le economie mafiose funzionano sempre, anche quando imperversa un virus malefico come il Covid-19. Hanno una capacità di adattamento sorprendentemente unica. Riescono a soddisfare, sempre e comunque, i bisogni della propria clientela. Tutto avviene in pieno giorno, in una qualsiasi città. Tutti vedono ma nessuno si indigna o denuncia,  non solo per paura, anche per paura, ma soprattutto perché queste scene, questi personaggi, oramai fanno parte del vivere quotidiano e in esso hanno trovano la loro collocazione: ci sono, esistono, sono un pezzo del paesaggio urbano capace di resistere e disobbedire anche alle restrizioni imposte dal coronavirus. Ma questa foto ci racconta anche dell’altro: mentre tutta l’economia legale è ferma, le economie mafiose continuano a fare “impresa” e profitti, continuando a controllare il territorio senza contrasto. E’ come se il Covid-19 stesse regolarizzando ulteriormente il modello mafioso. Quando parlo di modello mafioso faccio riferimento ad una serie di caratteristiche capaci di adattarsi a qualsiasi mutamento del contesto economico e sociale. Un modello sempre abile nell’accumulare denaro illegalmente, capace di imporre il suo potere grazie ad un codice culturale e sostenuto da un certo consenso sociale. Questo modello, elastico e flessibile, sta diventando un soggetto istituzionale egemone. Il monopolio, come dimostra la foto, è dato dalla legittimazione determinata dall'impunità. 

Prima o poi questa pandemia sanitaria ed economica finirà e cominceremo a raccogliere i cocci di ciò che ha distrutto. Penso ad un settore economico di questa provincia (Ragusa) che ha conosciuto in pochi anni uno sviluppo significativo e ora sta vivendo, più di ogni altro, la drammaticità della crisi generata dal questo virus: il turismo. Una filiera fatta di ristoranti, alberghi, villaggi turistici. Chi di questi non avrà la forza economica di resiste chiuderà oppure verrà messo all’asta. Dietro l’angolo ci sarà chi fiuterà l’affare e avrà la possibilità economica e finanziaria di rilevare queste attività che da sempre sono un ottimo viatico per riciclare il denaro prodotto illegalmente. Le strutture sono tante, le possibilità non mancano e gli intermediari nemmeno. Bisogna accendere già ora i riflettori su questo settore sapendo che ogni ripartenza economica ha prodotto norme che hanno favorito il monopolio delle imprese mafiose. Memoria, analisi, contrasto e progetto sono i pilastri su cui bisogna costruire, già da ora, la resistenza per impedire che tutto ciò avvenga.

La foto é tratta dal meridionews.it Si legga l'articolo https://catania.meridionews.it/articolo/86092/coronavirus-pusher-a-lavoro-con-guanti-e-mascherine-in-via-capo-passero-gli-affari-non-temono-il-contagio/