tag:blogger.com,1999:blog-90142379072879473382024-03-23T03:17:06.867-07:00TerramattaIl blog di Giorgio Stracquadaniogiorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.comBlogger236125tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-66521338375657341522024-03-12T10:36:00.000-07:002024-03-12T11:15:25.268-07:00L'operazione "Ianus" conferma certe tesi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCRnc9LnPqGaTVXRXKA7dGxoqG_tiqovl2Tt5bqs5tOa3ovG-25EgzL_Tj_YGjjYJPgtijYzmZQATEMkbDKRwYl4YQJFQ5tr5VBJouzQvuJrNAj5eia-k3OYhYmp92C1zt6tb0c0oXcFQZhmNG2aMS8gOolAmC2N8W2To_FtmEn7tPTWDVAlCIRAo7tmA/s1200/Ianus,%20operazione%20caltanissetta%20polizia.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="830" data-original-width="1200" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCRnc9LnPqGaTVXRXKA7dGxoqG_tiqovl2Tt5bqs5tOa3ovG-25EgzL_Tj_YGjjYJPgtijYzmZQATEMkbDKRwYl4YQJFQ5tr5VBJouzQvuJrNAj5eia-k3OYhYmp92C1zt6tb0c0oXcFQZhmNG2aMS8gOolAmC2N8W2To_FtmEn7tPTWDVAlCIRAo7tmA/w646-h446/Ianus,%20operazione%20caltanissetta%20polizia.jpeg" width="646" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><span>Foto tratta da Google Immagini</span><span style="text-align: left;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">L'operazione antimafia di questa notte a Gela, denominata "Ianus", conferma, purtroppo, alcune tesi che io da tempo descrivo in questo mio diario telematico. I clan Rinzivillo, Emanuello e la stidda sono ormai un'unica cosa. Questa compagine criminale controlla buona parte della fascia trasformata (quindi anche il nostro territorio) e utilizza le serre che "gestisce" per produrre marijuana. La stessa viene utilizzata anche come merce di scambio con la cocaina gestita dalle 'ndrine calabresi. E' emerso come venissero importati più di due kg di cocaina a settimana, questo traffico ha generato volumi per svariati milioni di euro che dovevano essere reinvestiti. Va precisato come, da tempo, le famiglie dei Rinzivillo e degli Emanuello sono soci in affari con la potente 'ndrina dei Morabito, tra le principali trafficanti di cocaina al mondo. </span></div><p style="text-align: left;"><b style="font-family: Cambria; text-align: justify;">Questo è il livello criminale. Rimane sempre da capire come queste consorterie riescano a riciclare le masse di denaro che producono illegalmente. Chi sono i complici? Esiste un'area grigia? </b></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Allego alcuni miei post che provavano a definire quanto oggi è stato in parte confermato dall'operazione </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">https://giostracquadanio.blogspot.com/2014/12/un-preoccupante-omicidio.html</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">https://giostracquadanio.blogspot.com/search?q=fascia+</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">https://giostracquadanio.blogspot.com/2017/09/ndrangheta-vittoria-piccolo-promemoria.html</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">https://giostracquadanio.blogspot.com/2018/03/la-nuova-economia.html</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">https://giostracquadanio.blogspot.com/2024/02/segui-la-cocaina-e-troverai-gli.html</span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-76735187857152553062024-03-10T03:30:00.000-07:002024-03-10T03:30:42.670-07:00L'omicidio Russo ci pone di fronte più realtà.<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Rbktl7vb3n1jgMUuOIpPb_ycrk5iKDqZx41zNDQaBfUWf6noiF_DUbaQ6zXfLj2InyPZojfmaLhxD9iYDXqJmEnTKLliwvBCNXkb3k3LJbmofC_tNpkUI5iLZXSQSZLiKbY7MUa8KoKtpBCn_Xqoot1vmunpH4trUVk27Jb7EmA47hkn4IeL3ElfAGE/s942/Omicidio-Vittoria-28022024b.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="497" data-original-width="942" height="304" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Rbktl7vb3n1jgMUuOIpPb_ycrk5iKDqZx41zNDQaBfUWf6noiF_DUbaQ6zXfLj2InyPZojfmaLhxD9iYDXqJmEnTKLliwvBCNXkb3k3LJbmofC_tNpkUI5iLZXSQSZLiKbY7MUa8KoKtpBCn_Xqoot1vmunpH4trUVk27Jb7EmA47hkn4IeL3ElfAGE/w575-h304/Omicidio-Vittoria-28022024b.webp" width="575" /></a></div><span style="font-size: x-small;">Foto tratta da Google Immagini</span><br /><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Dopo ogni omicidio in questa città (ma non solo in questa città) si generano, con sincronica ciclicità, una serie di circostanze, quasi sempre uguali. L'immancabile clamore mediatico è seguito dal rumoroso chiacchiericcio che si accende nei vari luoghi della socialità cittadina, lo stesso si conclude quasi sempre con la solita frase consolatoria: "<i><b>menomale che si ammazzano tra di loro</b></i>". Accanto a ciò si sviluppano le immancabili polemiche "antimafia" che, come la panna, montano rapidamente per poi repentinamente scomporsi fino a diventare un dibattito tra "addetti ai lavori". Il tutto dura circa una settimana, massimo dieci giorni, fino al funerale della vittima, poi via via si riduce rimanendo a bagnomaria, in attesa di un nuovo fatto e così la situazione si rimette subito in moto. A me non interessa per niente entrare nel merito di questo dibattito, però non posso non registrare come anche dopo il delitto di Giovanni Russo questo schema si sia ripetuto. Dopo la sera del 27 febbraio (giorno dell'omicidio) tutti siamo stati impegnati a discutere delle modalità dell'omicidio, se era o meno un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, se definirlo un omicidio di mafia o no, ma non abbiamo fatto caso ai fatti di cronaca che si susseguivano. Tra il 28 febbraio e il 9 marzo le forze dell'ordine, in provincia, hanno arrestato per detenzione e spaccio di droga almeno quattro persone e sequestrato circa 500 grammi di cocaina che messa sul mercato avrebbero fruttato tra 40 a 50 mila euro. Una goccia in mezzo al mare di polvere che imbianca i tanti, troppi, nasi di questa provincia e ci dice come la coca sia diventata la benzina che accende la vita di molte persone e la eleva al cubo (ovviamente lo dico in senso negativo). Le mafie sono concrete, hanno capito subito come questa polvere sia il vero carburante della società del XXI secolo e lo hanno monopolizzato, è diventato il loro business principale. Il racket era diventato roba da straccioni, da sfigati e poi le imprese, già stressate dal carico fiscale, non tolleravano più la richiesta del pizzo, denunciavano subito la vessazione. Paradossalmente, il bullo che prima ti poteva chiedere la tangente minacciandoti ora è diventato l'amico che ti vende la carica. Ti aspetta al bar, ti offre anche l'aperitivo, ti fa il regalino o lo sconto sulla dose che ti devi pippare. Non si può definire neanche spacciatore, è un "agente di commercio". Di questi agenti la nostra provincia è piena. Li vedi nei fine settimana nei locali della movida di Modica, di Ragusa, di Marina di Ragusa o di Vittoria, circondati da "clienti" in cerca di "assenza dei limiti". Sono diventati dei punti di riferimento. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Questo nuovo stato li porta spesso a bypassare chi li fornisce e tentare di procurarsi la merce direttamente dal "grossista"? </b><span style="text-align: left;"><b>Forse chi spaccia sta diventando il maggior concorrente di chi lo fornisce? E' in questo contesto che è maturato l'omicidio del 27 febbraio? </b></span></span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><b>Le regole, nella bassa criminalità, ti dicono come puoi fottere chi ti sta sopra, ma dicono anche, a chi sta sopra, come fottere chi tu vuole scalzare</b></span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><b>.</b></span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><b> E' stato un avvertimento del tipo "guai a chi non rispetta le regole"?</b> </span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><b> </b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;">Ogni cambiamento all'interno della criminalità è battezzato col sangue. Spero, per il bene di questo territorio, che questo omicidio non sia legato a queste logiche, potrebbe essere l'inizio di un "nuovo ciclo". </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;">A Vittoria, come in tutto il resto della provincia, la distribuzione, il consumo e i sequestri di cocaina continuano ad aumentare di anno in anno. Che piaccia o no la soluzione non può stare solo nel contrasto allo spaccio minuto e al consumo. Il mercato degli stupefacenti produce ragguardevoli profitti che non possono essere gestiti dai personaggi della criminalità locale. Qui, come in molte parti d'Italia, si è sviluppata un'economia malata che mira a sostituire l'economia legale. Fermarsi all'esclusiva narrazione della parte criminale serve a capire alcune dinamiche ma non aiuta a dipanare il grosso della matassa. Davide Mattiello, sul ilfattoquotidiano.it, prova a dare un'indicazione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;"> "</span><i><span style="background-color: white; text-align: left;">Proviamo ad assumere un</span><span style="border: 0px; box-sizing: inherit; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; font-variation-settings: inherit; font-weight: 700; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-align: left; vertical-align: baseline;"> pre-giudizio</span><span style="background-color: white; text-align: left;"> </span><span style="background-color: white; text-align: left;">e a fare un esercizio…di fantasia. I</span></i><i style="text-align: left;">l pre-giudizio: le fortune criminali delle organizzazioni mafiose sono direttamente proporzionali al grado di convergenza tra interessi mafiosi e interessi politici egemoni. </i><i style="text-align: left;">Questo pre-giudizio è <span style="border: 0px; box-sizing: inherit; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; font-variation-settings: inherit; font-weight: 700; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">fondato</span> e interessante?" </i></span></div><div style="text-align: justify;"><i style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Io aggiungo: questo pre-giudizio può essere applicato anche per la "provincia babba"? </b></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"><b><br /></b></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"><b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/06/la-fortuna-della-mafia-ha-a-che-fare-con-gli-interessi-politici-guardiamo-alla-realta/7344647/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/06/la-fortuna-della-mafia-ha-a-che-fare-con-gli-interessi-politici-guardiamo-alla-realta/7344647/</a><br /></b></span></i></div><div style="text-align: justify;"> </div><div><br /></div><div><br /></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-13054430158161415042024-02-11T02:19:00.000-08:002024-02-11T04:19:07.784-08:00Segui la cocaina e troverai gli interessi della 'ndragheta...anche in provincia di Ragusa.<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><span><span><span></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><span><span><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDNa0OquYVo1VRGzjvrjV6LOsPYOnnLcQHikYnYKHliW3JopqcHYkb5xUUcRwNGLgiI2wqdj5-QM-Cq4nisaPK_h-y0XWVRg9Va-BT5mcLo3GI7sG9vsW_xTs57T4Y-kYsjlOk_e2l4FqBsePnThsEyDZgz9eYyfOSWAZ-Fmk7V_I-1EaNvtvLWBAtQ7Q/s1005/WhatsApp%20Image%202024-02-11%20at%2011.06.19.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="1005" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDNa0OquYVo1VRGzjvrjV6LOsPYOnnLcQHikYnYKHliW3JopqcHYkb5xUUcRwNGLgiI2wqdj5-QM-Cq4nisaPK_h-y0XWVRg9Va-BT5mcLo3GI7sG9vsW_xTs57T4Y-kYsjlOk_e2l4FqBsePnThsEyDZgz9eYyfOSWAZ-Fmk7V_I-1EaNvtvLWBAtQ7Q/w570-h261/WhatsApp%20Image%202024-02-11%20at%2011.06.19.jpeg" width="570" /></a></span></span></span></span></div><span style="font-family: Cambria;"><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Foto tratta da Google Immagini</span></div><span><span><span><span><br /></span></span></span></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span><span><span><span>Qualche settimana fa, esattamente il 22 gennaio scorso, il "Corriere della Calabria" pubblicava un articolo dal titolo "<i><b>Traffico di droga e armi, dal Brasile la regia dell'ex latitante e superboss Rocco Morabito</b></i>". A leggerlo così si potrebbe subito pensare: ma la Sicilia, o peggio la nostra provincia, in questa "regia" cosa c'entra? La risposta dovrebbe essere: nulla, non c'entra nulla! E invece non è così! Se si inizia a sfogliare quella fitta corona di foglie che caratterizza i rapporti tra le varie economie criminali si scoprono strane e preoccupanti alleanze. Per comprendere di cosa sto parlando serve, innanzitutto capire chi è Rocco Morabito. </span></span></span><span style="background-color: white;">I</span>l suo nominativo, prima che nel maggio 2021 venisse arrestato in Brasile, era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità. <span><span><span>"U Tamunga"- questo il suo singolare soprannome - è un esponente di primissimo piano della 'ndragheta. E' capo di una delle 'ndrine più potenti della Locride e<span style="background-color: white;"> tra i più importanti trafficanti internazionali di droga al mondo. </span> Il suo gruppo criminale gestisce molte affari e attività, illecite e "lecite", sia nel Nord Italia come all'estero e <b>tra i suoi principali alleati o soci in affari vi sono le famiglie</b> <b>Rinzivillo ed Emmanuello di Gela</b>. Queste due famiglie hanno nello traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare <b>cocaina</b>, il loro business principale ed hanno sempre avuto un occhio particolare verso il territorio Ibleo. Nel 2020 la Squadra mobile di Ragusa scopre come il clan Rinzivillo era interessato all'imprenditoria agricola della zona ipparina. In particolare esponenti di questa famiglia a</span><span style="background-color: white; text-align: left;">vrebbero cercato più volte, in modo intimidatorio, di "convincere" un imprenditore agricolo che operava nell'agro di Vittoria a cedere i suoi terreni, viceversa avrebbe subito dei danni. Nel 2023 la Procura di Caltanissetta </span><span style="background-color: white; text-align: left;">confisca un impero economico da 65 milioni di euro, composto da concessionarie di auto e da immobili, alcuni di questi edifici hanno sede a Marina di Ragusa e a Vittoria. Il provvedimento di confisca, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale nisseno, colpisce persone che, s</span><span style="background-color: white; text-align: left;">econdo i magistrati, sono state ritenute contigue e complici del clan Rinzivillo. </span><span style="text-align: left;">Il <b>2 gennaio del 1999 </b>un gruppo di fuoco esegue a Vittoria la "strage di S.Basilio". All'interno di un bar vengono uccisi tre esponenti della stidda vittoriese e due ragazzi innocenti, </span></span></span><span style="text-align: left;">Rosario Salerno e Salvatore Ottone</span><span style="text-align: left;">. </span><span style="text-align: left;">Ad organizzare tutto sarebbe stato il gelese <b>Alessandro Emmanuello</b>, fratello del boss Daniele, il quale aveva deciso di eliminare i referenti della stidda vittoriese per poi estendere il proprio predominio non solo su Vittoria ma più complessivamente sull'area iblea. Ma i rapporti tra gruppi criminali locali e le 'ndrine calabresi non finisco mica qui. </span></span><span style="background-color: white; text-align: left;">Nel settembre del 2015 la Dda di Roma scopre un traffico di <b>cocaina</b> svolto con i camion che trasportavano fiori tra Vittoria e l'Olanda. </span><span style="background-color: white; text-align: left;">A gestire gli affari sarebbero stati alcuni esponenti locali insieme alla </span><em style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;">‘ndrina</em><span style="background-color: white; text-align: left;"> dei</span><strong style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;"> Crupi</strong><span style="background-color: white; text-align: left;">, inserita a pieno titolo nella potente cosca dei </span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;"><b>Commisso. </b>N</span><span style="background-color: white; text-align: left;">el dicembre del 2014, a Vittoria, in pieno centro, viene ucciso Michele Brandimarte, fratello di Alfonso e Giuseppe, esponenti di primo piano</span><span style="background-color: white; text-align: left;"> della ‘ndrina di Gioia Tauro e tra i più grossi "commercianti" di <b>cocaina</b> in Europa. Nel dicembre del 2021 la Guardia di Finanza di Catania disarticola un cartello, gestito dalle 'ndrine calabresi, </span><span style="background-color: white; text-align: left;">dedito al traffico di <b>cocaina</b>, hashish e marijuana, con base operativa ad Ispica. Il gruppo,</span><span style="background-color: white; text-align: left;"> composto da soggetti catanesi, ragusani,
albanesi, calabresi e maltesi, smerciava soprattutto cocaina in Sicilia, Lombardia e Malta. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;">In questa breve cronistoria emerge con evidenza un fatto: le cosche locali o limitrofe al territorio ibleo dipendono ormai da tempo dalle <b>famiglie calabresi</b> sia per l'approvvigionamento della <b>cocaina</b> ma anche come organizzazione delle stesse. Si può tranquillamente affermare cha la 'ndragheta gestisce "indirettamente" questo territorio. Per essere più chiaro: gli affari delle 'ndrine calabresi e dei suoi soci non si fermano mica al traffico delle droghe. Le masse di denaro prodotte col business della coca vengono riciclate in molte attività legali, in particolare <b>turismo e agroalimentare, </b>due settori che da tempo caratterizzano lo sviluppo economico della nostra provincia. Da tempo si sente dire che lungo la fascia costiera che va da Pozzallo fino a Playa Grande dovrebbero nascere nuovi alberghi e resort di lusso. <b>E' possibile che questo affare possa interessare i calabresi, i quali hanno avuto da sempre una "passione" per la realizzazione e gestione delle strutture turistiche? </b> <b>Mi permetto di segnale come da tempo la </b></span></span><span style="background-color: white; text-align: left;"><b>fascia costiera orientale della nostra provincia è caratterizzata da incendi</b></span><span style="background-color: white; text-align: left;"><b> (dolosi?) di diverse attività balneari. Queste imprese danno forse fastidio agli investimenti che si dovranno realizzare? </b></span></span><span style="background-color: white; font-family: Cambria; text-align: left;">Domande semplici, che sommessamente giro agli inquirenti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="background-color: white;">Sciascia scriveva che Ragusa era "<i>Una provincia che gli altri siciliani chiamano babba con un sorriso</i></span><span style="background-color: white;">”. Quel sorriso copriva e copre una consapevolezza: la babbitudine ragusana è una coltre che sa nascondere bene interessi leciti e illeciti, spavaldi e facinorosi, che è meglio non vedere. Un vecchio adagio siciliano recita: mettiti ccu chiddi miegghiu di tia e appizzaci i spisi (stai accanto ai migliori anche se ci rimetti economicamente). Ed è così che la 'ndragheta è entrate nel territorio ibleo!?</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif;">Per chi vuole approfondire segnalo alcuni link che ho consultato:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.corrieredellacalabria.it/2024/01/22/traffico-di-droga-e-armi-dal-brasile-la-regia-dellex-latitante-e-superboss-rocco-morabito/?fbclid=IwAR3pU02swDE568uaaflXVN8aD3cUFaD8KQXgZExVpTKHqw-ndnQxBrPrpSs">https://www.corrieredellacalabria.it/2024/01/22/traffico-di-droga-e-armi-dal-brasile-la-regia-dellex-latitante-e-superboss-rocco-morabito/?fbclid=IwAR3pU02swDE568uaaflXVN8aD3cUFaD8KQXgZExVpTKHqw-ndnQxBrPrpSs</a><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/%27Ndrina_Morabito">https://it.wikipedia.org/wiki/%27Ndrina_Morabito</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.rainews.it/tgr/sicilia/articoli/2020/02/sic-Gela-Vittoria-estorsione-mafia-8f69d3a8-a827-4c6f-8ded-ae6e49acee30.html">https://www.rainews.it/tgr/sicilia/articoli/2020/02/sic-Gela-Vittoria-estorsione-mafia-8f69d3a8-a827-4c6f-8ded-ae6e49acee30.html</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.lasicilia.it/cronaca/confisca-da-65-milioni-di-euro-per-tre-imprenditori-di-gela-vicini-a-clan-rinzivillo-1790630/">https://www.lasicilia.it/cronaca/confisca-da-65-milioni-di-euro-per-tre-imprenditori-di-gela-vicini-a-clan-rinzivillo-1790630/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><a href="https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2013/21-gennaio-2013/strage-san-basilio-presi-5-uomini-commando-quattordici-anni--2113636183570.shtml">https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2013/21-gennaio-2013/strage-san-basilio-presi-5-uomini-commando-quattordici-anni--2113636183570.shtml</a><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://meridionews.it/vittoria-droga-e-centri-scommesse-e-lasse-tra-mafia-e-ndrangheta/">https://meridionews.it/vittoria-droga-e-centri-scommesse-e-lasse-tra-mafia-e-ndrangheta/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://reggio.gazzettadelsud.it/foto/cronaca/2019/09/05/il-vuoto-di-potere-i-nuovi-narcos-e-i-portuali-infedeli-cosi-la-cocaina-passa-da-gioia-tauro-67aa184d-6205-48d1-a2a0-4d5715389b88/">https://reggio.gazzettadelsud.it/foto/cronaca/2019/09/05/il-vuoto-di-potere-i-nuovi-narcos-e-i-portuali-infedeli-cosi-la-cocaina-passa-da-gioia-tauro-67aa184d-6205-48d1-a2a0-4d5715389b88/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://meridionews.it/droga-la-pista-siciliana-degli-affari-tra-ndrine-e-colombia-porto-di-catania-amici-di-vittoria-e-acquirenti-palermitani/">https://meridionews.it/droga-la-pista-siciliana-degli-affari-tra-ndrine-e-colombia-porto-di-catania-amici-di-vittoria-e-acquirenti-palermitani/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.citynow.it/nomi-arresti-la-vallette-narcotraffico-calabria-sicilia-malta/">https://www.citynow.it/nomi-arresti-la-vallette-narcotraffico-calabria-sicilia-malta/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-boss-chiede-di-ripulirsi-dalla-ricerca-google">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-boss-chiede-di-ripulirsi-dalla-ricerca-google</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://www.ragusaoggi.it/sequestro-e-indagini-su-incendio-al-lido-sud-a-marina-di-modica-nessuna-pista-esclusa/">https://www.ragusaoggi.it/sequestro-e-indagini-su-incendio-al-lido-sud-a-marina-di-modica-nessuna-pista-esclusa/</a><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-family: Cambria; text-align: left;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-74101675670418522702024-01-21T02:46:00.000-08:002024-01-21T02:46:39.269-08:00LA MALAMOVIDA<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd2vTwmhBUjmi9lbQK833DLQZAoqGiEd3nVvS2sHDTCumK4rvRMkKWsXablDmp6Ik3MxNavUrmd2qG2yJPHEv0_waCewl-9iwtJztxTr19iYexyjgmVFn-ZN03S7rInShkWX6ffFULW6BBlLdGRSUzc2YyDeDgHdS5ZVRj98RotXUgmA5uafdSoxfHQPE/s484/mala%20movida.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="484" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd2vTwmhBUjmi9lbQK833DLQZAoqGiEd3nVvS2sHDTCumK4rvRMkKWsXablDmp6Ik3MxNavUrmd2qG2yJPHEv0_waCewl-9iwtJztxTr19iYexyjgmVFn-ZN03S7rInShkWX6ffFULW6BBlLdGRSUzc2YyDeDgHdS5ZVRj98RotXUgmA5uafdSoxfHQPE/w512-h292/mala%20movida.jpg" width="512" /></a></div><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><br /></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">A Comiso, a Modica, a Ragusa come a Vittoria da tempo c'è un problema di criminalità giovanile che nei fine settimana alimenta una forte insicurezza. I fatti accaduti a Vittoria non sono un caso isolato. Azioni di questo tipo non avvengono solo in questo territorio. Chi pensa e scrive che tutto questo succede solo a Vittoria lo fa o per nascondere consapevolmente la polvere sotto il tappeto o peggio per indicare che la pecora nera è solo una. Non è così. La cronaca degli ultimi mesi è piena di fatti simili accaduti anche in altre realtà di questa provincia. Nessuno però dice con forza che vi è un'assoluta inadeguatezza delle forze dell'ordine ad affrontare questo problema. Nessuno pensa che questa nuova forma di criminalità, nel tempo, può diventare criminalità mafiosa e il suo brodo di coltura è la così detta movida. Dovrebbe essere chiaro a tanti che la mafiosità non si misura solo con la capacità di aggregazione, ma anche e soprattutto con i comportamenti violenti. Nessuno dice come questa nuova figura di criminalità, nei fine settimana, invade e si mescola nelle vie e nelle piazze del divertimento e si impone con lo spaccio di sostanze stupefacenti e con azioni tanto irruente quanto eclatanti. Per chi non avesse ancora capito queste sono forme elementari di "collegamento" con il territorio che per troppo tempo sono state sottovalutate, derubricate a fatti isolati o peggio ancora ignorate. E' venuto il tempo che questi fenomeni vengano presi seriamente in considerazione dagli organi preposti prima che la loro degenerazione rovini e comprometta definitivamente quell'animazione e quella vivacità sociale che ha e sta caratterizzando molti centri storici di questa provincia. Il male non è la movida. Il male è la cattiva gestione della movida che sta generando paura tra le tante imprese sane del settore e nelle famiglie dei giovani che vogliono divertirsi, in serenità e senza problemi, nei fine settimana. </span> </div></span><p></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-23189365707873882432024-01-02T00:17:00.000-08:002024-01-02T10:48:07.474-08:0025 anni dalla strage di San Basilio. Non serve alimentarsi di solo dolore. <p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnIj1eSC9kIMMsN-v8g5gCWJjodBJuv11eTMaNN3AVzPxkx8L6wsMRKYFadzEYp6wU07poiZqsVQh8i9fxlbAok9JX43QqhSZ7nNQjfmmp41Cu5I9XDFoy54B-QxS1mzU99t8Ew2V98UqpuH-uCPK3Gs10-cnhprgjEZv3gwdOpP1FiKNSwZBWnmrW4k/s891/photo_2022-01-02_09-19-51.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="572" data-original-width="891" height="337" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnIj1eSC9kIMMsN-v8g5gCWJjodBJuv11eTMaNN3AVzPxkx8L6wsMRKYFadzEYp6wU07poiZqsVQh8i9fxlbAok9JX43QqhSZ7nNQjfmmp41Cu5I9XDFoy54B-QxS1mzU99t8Ew2V98UqpuH-uCPK3Gs10-cnhprgjEZv3gwdOpP1FiKNSwZBWnmrW4k/w527-h337/photo_2022-01-02_09-19-51.jpg" width="527" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: small;">Foto Franco Assenza</span></div><span style="font-family: Cambria;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Per Vittoria e solo per Vittoria il 2 gennaio è la data che fa calare, di colpo e in largo anticipo, il sipario sulle feste natalizie. <b>Un quarto di secolo fa la mafia deturpò in modo permanente il volto della città, ma dopo 25 anni continuiamo a nutrirci solo del dolore causato da quella strage di mafia che stroncò brutalmente la vita di due ragazzi innocenti: Rosario Salerno e Salvatore Ottone. </b> Dopo tutto questo tempo non riusciamo ancora a chiederci cosa sono diventate le mafie di questa terra. Proprio per onorare la memoria di quei due ragazzi, oltre alla celebrazione del ricordo abbiamo l'obbligo di affiancare alcune considerazioni per capire cosa è successo e cosa sta succedendo in questo territorio (il concetto ovviamente non riguarda solo Vittoria, sarebbe troppo riduttivo). Solo così possiamo avviare forme serie e vere di contrasto sociale alle mafie di questa terra. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Dopo il 2 gennaio del 1999 il sistema criminale ibleo è diventato invisibile. <b>Fino a quella data abbiamo conosciuto una mafia che sparava e ammazzava e i morti</b><b> ci raccontavano i contrasti che vi erano dentro quell'organizzazione </b>(quando si dice che i morti parlano).<b> </b> Poi sono arrivati gli arresti, i processi, le confessioni di qualche pentito e tutto ci ha fatto percepire che le mafie fossero state ridimensionate o addirittura sconfitte. Ma non è stato e non è così. Le stesse, dopo aver fatto "pulizia", si sono inabissate, hanno avviato una ristrutturazione costante e silenziosa dando un ordine e un controllando a ciò che succedeva e succede nel territorio. Così hanno riacquistato forza e credibilità sia sul piano sociale e sia sul piano economico. <b>Le crisi economiche di questi anni sono state il loro migliore alleato, così come è stata utilissima quella "borghesia mafiosa", che da sempre indossa, per varie convenienze, la maschera della "società civile", ma nei fatti è stata ed è il più grande alleato delle economie criminali. </b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>In questi anni la provincia di Ragusa è stata trasformata nel più grande hub di droga della Sicilia Orientale.</b> Basta digitare la parola "droga" nella barra di ricerca di uno dei giornali on line della nostra provincia per ottenere centinaia di pagine che ti riassumono decine di operazioni antidroga, dalle più piccole a quelle più significative. <b>Il prodotto maggiormente commercializzato (sia negli scambi tra clan che nello spaccio giornaliero) è diventato la cocaina.</b> Le relazioni periodiche del SERT sul consumo degli stupefacenti in provincia di Ragusa ci hanno spiegato e ci spiegano con chiarezza cosa è successo e cosa sta succedendo in questa terra. In pochi anni il consumo medio di cocaina ha superano il 70%. <b>Le masse enormi di denaro generate da questo commercio che fine hanno fatto e che fine fanno? Come e dove sono state o vengono riciclate? In quali settori economici? Nel turismo? Nell'edilizia? Nella distribuzione organizzata? E i complici, o meglio i tecnici o i professionisti, che hanno garantito e garantiscono e gestiscono questo enorme riciclo di denaro...esistono? Oppure questi soldi si sono reimpiegati o si rimpiegano da soli?</b> Quesiti che restano senza uno straccio di replica da 25 anni. Eppure in tutto questo tempo c</span><span style="font-family: Cambria;">i siamo trovati di fronte a delle circostanze così evidenti che anche un neonato avrebbe avuto la capacità di notarle. Malgrado ciò in questi anni inquirenti e antimafia di professione sono stati troppo ostinati o molto affezionati a cercare e a discutere di una mafia che non c'è più. E' stato così difficile "capire" che quel modello criminale, rozzo e violento, si è via via "estinto"? Forse si sono sentiti orfani di un tipo di mafia troppo visibile che faceva comodo? Sembra che vi sia stato come una sorta di rifiuto nel notare l'evoluzione da quel tipo di mafia a criminalità economica. Ciò nonostante in questi anni qualcuno ha provato a ipotizzare, a far notare, che li</span><span style="font-family: Cambria;"> dove girano tanti soldi ci potrebbe essere tanta economia mafiosa, se vi sono pochi omicidi potrebbe significare che vi siano tanti "affari" e se vi sono "affari" c'è bisogno di una certa serenità, di conseguenza si deve sparare poco. Ma queste ipotesi, forse per comodità (?), sono state esautorate. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Lo ripeto, e non per fare polemica, smettiamola (io per primo) di ragionare solo nei termini della celebrazione del ricordo.</b> Il ricordo la memoria sono importanti ma contemporaneamente dobbiamo fare tutti un passo avanti per costruire nel territorio quell' antimafia sociale che qui stenta da tempo a partire<b>.</b> E' il modello di contrasto più fastidioso per le econome malate e il più utile al progresso del territorio. <b>Se le mafie e le loro economie non si cercano...non si trovano. Se non si trovano...non si possono contrastare. </b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">P.s. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">In tante città della provincia, c'è un problema di criminalità giovanile che alimenta insicurezza. Il tutto è condito da un'assoluta inadeguatezza delle forze dell'ordine ad affrontare questo problema. Questa criminalità, nel tempo, può diventare criminalità mafiosa. Il suo brodo di coltura è la così detta movida. Nei fine settimana questa criminalità invade le vie e le piazze del divertimento e si impone con lo spaccio e con azioni violente. Sono forme elementari di "connessione" col territorio che non possono più essere sottovalutate. Anche questo fenomeno va preso in seria considerazione prima che degeneri, rovinando e compromettendo in modo definitivo l'animazione e la vivacità sociale che ha e sta caratterizzato positivamente molti centri storici di questo territorio.</span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-17196867908526996932023-10-28T01:05:00.001-07:002023-10-28T01:05:50.841-07:00SERRICOLTURA SOSTENIBILE, LA FASCIA TRASFORMATA NON DEVE DIVENTARE "LA TERRA DEI FUOCHI". <p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqErERs3rjnCEsBEo7PIvIfD6aeEWsLtWkfUPtddNt7vUGhfTBjrJ8WTIzBj9ukSzS99nCBN3HWo8iwrH1tCw2gNoqKg7DkIXJ7qLLMs94u-HbQffQEqMmtkceetyi8dDm3M0iACtbWhXkDZS7AvFFUA9xGpMLH90QQmVCLFQYsiXQ9ncZ2mj-ngFyehg/s1234/serre.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="696" data-original-width="1234" height="325" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqErERs3rjnCEsBEo7PIvIfD6aeEWsLtWkfUPtddNt7vUGhfTBjrJ8WTIzBj9ukSzS99nCBN3HWo8iwrH1tCw2gNoqKg7DkIXJ7qLLMs94u-HbQffQEqMmtkceetyi8dDm3M0iACtbWhXkDZS7AvFFUA9xGpMLH90QQmVCLFQYsiXQ9ncZ2mj-ngFyehg/w614-h325/serre.jpg" width="614" /></a></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Negli anni sono diventate diverse le emergenze ambientali lungo la fascia serricola del Sud Est siciliano. La pratica illegale delle fumarole sta appiccicando a questa zona l'appellativo di "Terra dei Fuochi". Queste problemi vanno definitivamente affrontati. Non si può più perdere tempo. La poca qualità ambientale rischia di mette seriamente a rischio il pregio dell'ortrofrutta che si produce e di conseguenza la tenuta economico sociale di questo territorio.</b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"> Sappiamo tutti che produrre beni o servizi da consumare è lo scopo di ogni attività economica, ma questa funzione implica, da sempre, sia lo sfruttamento di risorse naturali sia l'utilizzo di vari materiali che poi, in parte, diventeranno rifiuti dispersi nell'ambiente. Aumentare la produzione oltre a far cresce il depauperamento delle risorse implica anche un maggiore uso di materiali generando più rifiuti. <b>La serricoltura siciliana è all'interno di questo schema economico</b>, è un modello di produzione agricola avanzato, capace di produrre ortofrutta di alta qualità. Nel tempo è diventata sempre più energivora (consuma sempre più acqua e sfrutta sempre di più il suolo), per crescere ha sempre più bisogno di materiali (plastica, polistirolo, ferro,...) che poi diventano rifiuti, quasi sempre smaltiti in modo poco legale. E' evidente come questo modello produttivo, sviluppatosi lungo la fascia Sud della Sicilia, se non modifica molti dei suoi aspetti attuali non sarà più sostenibile. <b>Il rischio è che i livelli di sfruttamento e di inquinamento superino la capacità dell'ecosistema di "assorbirli" mettendo così definitivamente a rischio la qualità dell'ambiente e di conseguenza quella delle produzioni. E' urgente, e non da ora, un cambio di mentalità che si basi su un concetto semplice ma diverso rispetto all'attuale: "fare di più utilizzando meglio e di meno". </b>Sembra facile a dirsi e a scriverlo, ma nei fatti è molto complicato. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Per molti serricoltori produrre in modo sostenibile non viene ancora percepito come un'esigenza, risulta un fatto molto poco concreto, diseconomico.</b> Tra di loro prevale un irremovibile conservatorismo che viene assecondato e giustificato, in modo trasversale, da buona parte della classe politica. <b>Però alcune tecnologie e servizi che possono migliorare in modo sostenibile un modello produttivo così importante già ci sono. </b>I vivai invece di utilizzare i vassoi in polistirolo, dove si seminano e germogliano le piante poi coltivate nelle serre, potrebbero utilizzare dei<b> vassoi in plastica</b> che, </span><span style="font-family: Cambria;">a differenza dei precedenti, andrebbero riconsegnati al vivaio per essere riutilizzati dopo la sanificazione.</span><span style="font-family: Cambria;"> In questo modo verrebbe eliminato un rifiuto molto valido per attivare le fumarole. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSs_-_b3FJzDbll-aDCus14PStJkUWRmo0Lgq6PJZsNHGMSGTczx0x9qbK4Vjlqx5tK88py_yWfN06i1pWZwI9DQezMhr5CMB4N4Bs_Y1v8eWHwlBYLNvRZZY14w5N7E-rcY1jMGjO3pQZdvlvFhvfsahDpXAvBemdCHIZJlgsrfXpDAF1hMdhI7XMRs/s1284/Senza%20titolo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="661" data-original-width="1284" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSs_-_b3FJzDbll-aDCus14PStJkUWRmo0Lgq6PJZsNHGMSGTczx0x9qbK4Vjlqx5tK88py_yWfN06i1pWZwI9DQezMhr5CMB4N4Bs_Y1v8eWHwlBYLNvRZZY14w5N7E-rcY1jMGjO3pQZdvlvFhvfsahDpXAvBemdCHIZJlgsrfXpDAF1hMdhI7XMRs/w447-h238/Senza%20titolo.jpg" width="447" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;">Discarica abusiva di vassoi in polistirolo</span></div><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD5n5mrhjuw4-m7vGVBrPi2u5f1DE-flbK3JBVhYGnOmQgsmjzqjPY4qOXuXyUjUwMSI3hF6wFSLtlxsm1f1XE9CLsIqWoT9Gta5QQpFAtC8W3yF_FPtlfGJcji9Lx3akpu3CgJBtI4N5greqVYzP8CXoP8KSPhi0GhoVAqAMogBFytAM6smRtEzxcVNI/s2048/WhatsApp%20Image%202023-10-24%20at%2010.19.45.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD5n5mrhjuw4-m7vGVBrPi2u5f1DE-flbK3JBVhYGnOmQgsmjzqjPY4qOXuXyUjUwMSI3hF6wFSLtlxsm1f1XE9CLsIqWoT9Gta5QQpFAtC8W3yF_FPtlfGJcji9Lx3akpu3CgJBtI4N5greqVYzP8CXoP8KSPhi0GhoVAqAMogBFytAM6smRtEzxcVNI/w452-h276/WhatsApp%20Image%202023-10-24%20at%2010.19.45.jpeg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;"><b>Vassoio in plastica</b></span></span></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUHkxy9o8c_1UHkxfNUFkGNTLrmEst59ABlx3m7WQHRan4QFv9sWdZzHwms2XZ87lYlGi4U-e39wKMvtB_POuS2Q3oLCxyD97kBxfIG6TDUc45QkurNhjI7XsedHxO7UCQmL851u0VaUNjNGiZlMI711Kks-1BFxoY15acfYdabUlbvvGjFysPn9uw06g/s2048/WhatsApp%20Image%202023-10-24%20at%2010.19.45%20(1).jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1031" data-original-width="2048" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUHkxy9o8c_1UHkxfNUFkGNTLrmEst59ABlx3m7WQHRan4QFv9sWdZzHwms2XZ87lYlGi4U-e39wKMvtB_POuS2Q3oLCxyD97kBxfIG6TDUc45QkurNhjI7XsedHxO7UCQmL851u0VaUNjNGiZlMI711Kks-1BFxoY15acfYdabUlbvvGjFysPn9uw06g/w457-h200/WhatsApp%20Image%202023-10-24%20at%2010.19.45%20(1).jpeg" width="457" /></a></div><div style="text-align: center;"><span><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;"><b>Sanificatore vassoi in plastica</b></span></span></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="font-family: Cambria;">Il filo e i gancetti in plastica che servono per legare e sostenere la pianta possono essere sostituiti da <b>filo e gancetti in fibra vegetale.</b> </span><span style="font-family: Cambria;">Molti produttori lamentano scarsa resistenza e un costo elevato sia dei gancetti e sia del filo in fibra vegetale. La resistenza ormai è un falso problema, le caratteristiche di questi materiali sono molto simili, se non uguali, a quelli in plastica. Sul costo, sono stati analizzati i costi di gestione complessivi di un'azienda di 10.000 mq. Per un ciclo lungo di produzione di pomodoro ciliegino (settembre giugno) in media si spendono circa 80 mila Euro. La spesa relativa al filo e ai gancetti in plastica incide circa l'1%. Per quelli in fibra vegetale la spesa può aumentare, massimo, di un altro 1%. </span></span></p><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMfP6KVpfhCe3wiA7fYTJsRG_7rmmXZmxZGKRwrd7VOJs3qkX1fZ_P2R7N_K4EW2dXfi82pKMeajoJfYihjlDpX42TuDcYmqPhTa6zAQIOjnAHrjnrS5oRUKlKX25FGQ76RgzHr5F-PXm612j9niy9jhyl_QDScSHxEDismaWDthE-0skBMMF5Mr-3Wng/s1222/fratta%20bis1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="1222" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMfP6KVpfhCe3wiA7fYTJsRG_7rmmXZmxZGKRwrd7VOJs3qkX1fZ_P2R7N_K4EW2dXfi82pKMeajoJfYihjlDpX42TuDcYmqPhTa6zAQIOjnAHrjnrS5oRUKlKX25FGQ76RgzHr5F-PXm612j9niy9jhyl_QDScSHxEDismaWDthE-0skBMMF5Mr-3Wng/w477-h275/fratta%20bis1.jpg" width="477" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;"><b>Fratta pronta per alimentare una fumarola</b></span></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Una spesa irrisoria renderebbe la fratta, cioè gli sterpi delle piante dei prodotti ortofrutticoli, un normale rifiuto vegetale. </span><span style="font-family: Cambria;">In questo modo invece di essere estirpata e ammassata fuori dalle serre - con fili e ganci in plastica aggrovigliati - e poi essere utilizzata per alimentare le fumarole, potrebbe essere trinciata sul posto. Il prodotto della trinciatura, cioè erba sminuzzata, proteggerebbe il suolo, creerebbe ostacoli alla formazione di erbe infestanti, si trasformerebbe in concime migliorando la qualità della terra su cui si produce.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>Due proposte fattibili tra le tante che metterebbero fuori uso due rifiuti (polistirolo e fratta) che sono di fatto il carburate principale delle fumarole. </b>Per agevolare queste proposte potrebbe essere utile da un lato una norma che porti i vivai a non utilizzare i vassoi in polistirolo in favore di quelli in plastica; dall'altro una misura agevolativa - un credito d'imposta (?) - per i produttori che acquistano i lacci e i gancetti in fibra vegetale al posto di quelli in plastica. <b> </b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>L'eliminazione di questi due rifiuti ridimensionerebbe il ruolo delle ecomafie di questa terra.</b> Non nascondiamoci dietro un dito, ci sono state e ci sono troppe anomalie nella gestione dei rifiuti serricoli. Sono una risorsa, un business, troppo importate per l'imprenditoria criminale. Gestirne la raccolta significa controllare il territorio e le aziende. L'inchiesta "Plastic free" dell'ottobre del 2019, ci ha confermato come da tempo le organizzazioni criminali di questo territorio si siano appropriate dei rifiuti delle attività serricole e ne abbiano fatto un uso, diciamo, "distorto". Alla luce di questi fatti sorgono due domande:<b> ma t</b></span><span style="font-family: Cambria; font-weight: bold;">utte le fumarole possono essere addebitate all'insensibilità dei produttori? Non c'è il sospetto che alcune siano attivate per bruciare qualcos'altro e i vassoi in polistirolo e la fratta possono essere utilizzati per azionare e per coprire ciò che si brucia? Domande che meriterebbero un serio approfondimento da parte degli organi inquirenti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><b>La serricoltura ha avuto e ha un ruolo economico e sociale fondamentale per questa terra.</b> Ha creato e crea lavoro e reddito, ha impedito che la nostra costa venisse deturpata dagli impianti petrolchimici, ma è anche diventata troppo invasiva. <b>Questo modello di produzione agricola è valido e importate, ma va rivisto nel suo profondo, va obbligatoriamente condotto verso la sostenibilità.</b> I territori agricoli che si sono via via convertiti verso questo concetto stanno diventando appetibili anche da un punto di vista turistico.<b> C'è un binomio che sta diventando un unicum indissolubile: la qualità di un prodotto dipende dalla qualità ambientale del territorio in cui si produce quel prodotto. </b> </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Le denunce fatte negli anni dalle associazioni ambientaliste (Fare Verde, Legambiente, Terre Pulite) hanno avuto il merito di aver messo a nudo un problema. Ma dopo la denuncia servono le proposte. I prodotti di questa terra nei prossimi anni saranno fortemente ricercati nei mercati europei per un insieme di fattori che si sono inanellati a nostro favore. Le produzioni del Nord Africa sono fortemente diminuite per colpa della siccità (<a href="https://www.freshplaza.it/article/9533236/il-cambiamento-climatico-e-una-realta-per-l-agricoltura-marocchina/">https://www.freshplaza.it/article/9533236/il-cambiamento-climatico-e-una-realta-per-l-agricoltura-marocchina/</a>). </span><span style="font-family: Cambria;">Le produzioni del Nord Europa - fatte in serre riscaldate - causa l'aumento del gas (guerra in Ucraina) sono state significativamente ridimensionate (<a href="http://www.corriereortofrutticolo.it/2022/09/12/prezzi-del-gas-alle-stelle-olanda-le-produzioni-serra-crisi-profonda/">http://www.corriereortofrutticolo.it/2022/09/12/prezzi-del-gas-alle-stelle-olanda-le-produzioni-serra-crisi-profonda/</a>). E' evidente come l</span><span style="font-family: Cambria;">a fascia trasformata siciliana e il suo modello produttivo sono, in questo momento, un punto di riferimento per il mercato dell'ortofrutta europea. Non possiamo sprecare quest'occasione. <b>C'è l'obbligo di invertire velocemente la tendenza attuale. </b></span><b style="font-family: Cambria;">Dobbiamo riappropriarci di un concetto che abbiamo rimosso troppo velocemente: agricoltura significa difendere l'ambiente lavorando la terra, mantenendo il suolo sano e permeabile ed evitando in ogni modo qualsiasi tipo di inquinamento.</b><span style="font-family: Cambria;"> Questo concetto oltre ad avere un'incidenza economica è un obbligo civile e morale che la classe politica, le istituzioni, il sindacato, le associazioni e soprattutto il mondo produttivo devono mettere in cima alle loro agende. </span></p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1R4FgTjpot1ZjNZZI4kryo_ITpFsFSU-Q3SeeJlNsfDyAwPBPxfMB6_Hn3VtvLEi1CKjd7x2WzgHQmASJS4xWNvQfdIgfRoEj9x0TWjDGADW6k9_UqjptY7z6z3B5mDaRwKRA3wxXh0GwiBf1h0mEoS25APoqw-dtjp-6HkRIsRS5dLQiYs4cCNVDXwY/s1064/fumarol.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="1064" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1R4FgTjpot1ZjNZZI4kryo_ITpFsFSU-Q3SeeJlNsfDyAwPBPxfMB6_Hn3VtvLEi1CKjd7x2WzgHQmASJS4xWNvQfdIgfRoEj9x0TWjDGADW6k9_UqjptY7z6z3B5mDaRwKRA3wxXh0GwiBf1h0mEoS25APoqw-dtjp-6HkRIsRS5dLQiYs4cCNVDXwY/w511-h272/fumarol.jpg" width="511" /></a></div><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><b><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><b> Perseverare ignorando le evidenze, continuare a giustificare certi comportamenti, assecondare il conservatorismo di molti produttori, accusare chi pone un problema (associazioni ambientaliste) di essere il problema, non avanzare proposte affinché tutto resti com'è, </b></span><b style="text-align: justify;"> </b><b style="text-align: justify;">non denunciare gli interessi delle ecomafie,...</b><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><b>potrà determinare consenso, consolerà il dolce</b></span><b style="text-align: justify;"> oblio che caratterizza questa terra</b><b style="text-align: justify;">, ma ci sta portando ad essere definiti, in modo indelebile, "Terra dei Fuochi" o "Chernobyl della Sicilia". Queste frasi ci vengono già incollate nelle varie narrazioni. Vogliamo che queste marchio di "Indicazione Geografica Protetta" attesti definitivamente i nostri luoghi e le nostre produzioni?</b><b style="text-align: justify;"> Oppure è arrivato il tempo di avviare un serio cambiamento verso la sostenibilità ambientale della serricoltura!?</b></p><p style="text-align: center;"><br /></p></b></span><p></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-33402569301817775272023-09-17T01:14:00.000-07:002023-09-17T01:14:53.337-07:00Provincia di Ragusa, gioco d'azzardo online, numeri allarmanti.<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgPBm5slBtvX7lBBOXnxyqqSxFJoJdThGjrbcq1x0oypxnte6Q20ecSho_eShS4JtswG0Q0mLCwV0O-G6j-h-QXy-HeR9lndf53-StCA1XB0A4MmhCbxNhM9mXoRfqrAYqOQbK4hnc4vuXd6c1Psm9KzM-jcjLNoIZkCRh0yjZnfRgy0yf6HvnAebPwtgk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="233" data-original-width="300" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgPBm5slBtvX7lBBOXnxyqqSxFJoJdThGjrbcq1x0oypxnte6Q20ecSho_eShS4JtswG0Q0mLCwV0O-G6j-h-QXy-HeR9lndf53-StCA1XB0A4MmhCbxNhM9mXoRfqrAYqOQbK4hnc4vuXd6c1Psm9KzM-jcjLNoIZkCRh0yjZnfRgy0yf6HvnAebPwtgk=w400-h311" width="400" /></a></span></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;">C'è un libro, pubblicato recentissimamente da Federconsumatori e CGIL che la nostra classe politica e le istituzioni preposte dovrebbe leggere e rileggere: IL LIBRO NERO DELL'AZZARDO. Mette in luce l'enorme massa di denaro che ruota intorno al gioco d'azzardo, sia nelle sale gioco, sale slot fisiche e online. Secondo questa pubblicazione l</span><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;">a Sicilia è la seconda Regione in Italia per euro spesi nel gioco </span><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;"><a style="cursor: pointer;" tabindex="-1"></a></span><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;">d'azzardo online: 8,67 miliardi l'anno. Di seguito </span><span style="background-color: white; text-align: justify; white-space-collapse: preserve;">le cifre complessivamente spese ogni anno, in ogni provincia siciliana, per il gioco online compatibili con la popolazione residente:</span></span></p><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a" style="margin: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Palermo - 2,5 miliardi</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Catania - 1,9 miliardi</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Messina - 1,2 miliardi</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Siracusa - 786 milioni</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Trapani - 620 milioni</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Agrigento - 546 milioni</span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="background-color: #fcff01; font-family: Cambria; font-size: x-large;">Ragusa - 441 milioni</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Caltanissetta - 344 milioni</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Enna - 238 milioni.</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Significativo il dato della nostra provincia, dove la raccolta pro capite on line (l'età dei giocatori è compresa 18 - 74 anni) varia tra i 1.900 e i 2.300 euro. Facendo una breve ricerca su Google Maps, nel territorio provinciale vi sono circa 115 sale giochi. Alcune di queste sono aperte anche h 24 . Diverse hanno le sedi operative nei pressi degli istituti scolastici.</span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Numeri che oltre a preoccupare evidenziano, come ha dichiarato Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia, che "<i>il gioco d'azzardo online è un'eccellente lavanderia per il denaro sporco e molti siti di scommesse apparentemente legali, in realtà, hanno alle spalle società in rapporti con la mafia. Come è stato tra l'altro accertato in più casi, ad esempio a marzo 2021 quando la Guardia di Finanza ha scoperto che il clan Santapaola-Ercolano usava una piattafo</i><i>rma di gambling maltese, non autorizzata ad operare in Italia, per ripulire il denaro</i>". </span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Dati e fenomeno che non possono essere più né ignorati né sottovalutati perché oltre ha creare problemi di dipendenza e a finanziare le economia mafiose crea il sovraindebitamento di tanti giocatori che possono finire tra le braccia di estorsori di ogni tipo. Penso che questo sia uno degli elementi che sta determinando l'impoverimento di questo territorio. </span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><p style="box-sizing: inherit; margin-bottom: 1.75em; margin-top: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: collapse;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">I comuni, per contrastare questo "fenomeno", posso intervenire con due tipi di atti: le ordinanze sindacali e i regolamenti comunali. Con le prime, il Sindaco generalmente interviene sulla disciplina degli orari di apertura delle sale gioco e di funzionamento degli apparecchi del gioco (anche collocati in altre tipologie di esercizi; es. bar, tabaccherie): ciò è possibile farlo sulla base dell’art. 50, comma 7 del TUEL che assegna al Sindaco un potere di intervento sugli orari degli esercizi commerciali e dei locali pubblici. I regolamenti comunali, invece, intervengono generalmente su vari profili, tra cui spicca quello del distanziometro dai luoghi sensibili (es. scuole).</span></p></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Su questo tema proverò a dare dati e analisi più precisi, intanto allego la tabella sulla raccolta pro-capite online anno 2022 (età 18-74 anni) per provincia di residenza (fonte: Federconsumatori - Elaborazioni su dati ADM e Istat) che da un'idea più chiara sulle dimensione del problema.</span></div><div dir="auto" style="color: #050505; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmO7a00t0kNbDC0o5pgMHFScutk-n7CypyBsmX7epBf0q-C7I_RUmLkIdczoHyu_KaxOmixlCfukW1gzK-7Q0PCTt3re9AkGVfPVXgizbgqIjTrvjNTe0ShAcao4XonEPWFWexpELllWdMSnxSatevLVLfIakuPEkrglfcCoyfT2KiajXmdjqNscEX88c" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="1493" data-original-width="1238" height="783" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmO7a00t0kNbDC0o5pgMHFScutk-n7CypyBsmX7epBf0q-C7I_RUmLkIdczoHyu_KaxOmixlCfukW1gzK-7Q0PCTt3re9AkGVfPVXgizbgqIjTrvjNTe0ShAcao4XonEPWFWexpELllWdMSnxSatevLVLfIakuPEkrglfcCoyfT2KiajXmdjqNscEX88c=w649-h783" width="649" /></a></div><span style="font-family: Cambria; font-size: large;"><br /></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><br /><br /></div></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-44602427190131734012023-09-10T01:32:00.002-07:002023-09-10T09:36:22.529-07:00Fumarole e riciclaggio <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiaqy7UzsEYVMOuhf1IPECbv_Ua4su0yyzXbyKqGpFB2kpX-MIR7KyICD96d375tPP3WQjnoDRc51UNb5YWK0HsTsCsHj9TvkRdYbjGqH8hhs99VQpo7TXGL9GTkrPBzL1OeqMk2k4jBVqTe9hKL1BMDnJZxgc9Adpp5d793ewLK245Jl60sIk4O5oKAc/s700/milioni-di-risparmi-in-fumo-700x400.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="700" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiaqy7UzsEYVMOuhf1IPECbv_Ua4su0yyzXbyKqGpFB2kpX-MIR7KyICD96d375tPP3WQjnoDRc51UNb5YWK0HsTsCsHj9TvkRdYbjGqH8hhs99VQpo7TXGL9GTkrPBzL1OeqMk2k4jBVqTe9hKL1BMDnJZxgc9Adpp5d793ewLK245Jl60sIk4O5oKAc/w576-h309/milioni-di-risparmi-in-fumo-700x400.jpg" width="576" /></a></div><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;">Foto tratta da Google Immagini</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">C'è una foto, scattata qualche settimana fa dal sig. Daniele Campagnolo e poi pubblicata nella sua pagina Facebook, che da sola è capace di raccontare contemporaneamente la bellezza di questa terra e il modo con cui la stessa viene sfregiata continuamente e brutalmente.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1ALvvOo577sAPfkbBRonLpA5AZk7RkxSECa_-eZL5UQ3EXZkLCtP43aCXDIop-RVxikH7RylhyWM3yH7L0dvcqF4-sW32INhM_YX2Q65dMZvIbFafDFmDVH3JGKBdJo7xi4G8jJCJapZI7IrOgUx5OX9Kq9JQr3jVbZs1Q4CVjRr-KxjA-MGR461A6RU/s1051/WhatsApp%20Image%202023-08-18%20at%2016.40.43.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="1051" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1ALvvOo577sAPfkbBRonLpA5AZk7RkxSECa_-eZL5UQ3EXZkLCtP43aCXDIop-RVxikH7RylhyWM3yH7L0dvcqF4-sW32INhM_YX2Q65dMZvIbFafDFmDVH3JGKBdJo7xi4G8jJCJapZI7IrOgUx5OX9Kq9JQr3jVbZs1Q4CVjRr-KxjA-MGR461A6RU/w578-h287/WhatsApp%20Image%202023-08-18%20at%2016.40.43.jpeg" width="578" /></a></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><span>Alla base di questo atteggiamento barbaro, che sta deturpando un territorio vocato alla produzione di prodotti agroalimentari di prima qualità, c'è la cultura (si, cultura) del <b>me ne frego</b> (che nel nostro dialetto diventa "<b>minnifuttu"</b>). Un atteggiamento in grado di annullare qualsiasi forma di rispetto, capace solo di esaltare varie forme di arroganza, in grado di generare danni al territorio e alla salute di chi ci vive. </span><span style="text-align: left;">E’
giusto sapere che quando questi rifiuti bruciano producono diossine e
idrocarburi policiclici e aromatici. Pare che le particelle di
diossine svolgano un ruolo sia nell’aria che respiriamo e sia nel
suolo che calpestiamo e coltiviamo. Non lo dico io, lo dice l'ARPA
(Agenzia Regionale Protezione Ambiente). Per la cronaca, le diossine non hanno la stessa indulgenza che abbiamo noi nei confronti
di certi agricoltori, o chi per loro, i quali o all'alba o all'imbrunire bruciano cataste di rifiuti accumulati all'interno delle loro aziende. E NO! Le diossine si accumulano in modo
irreversibile sui tessuti degli organi viventi, siano essi vegetali o
animali. A lungo andare questo "accatastamento" pare che
crei qualche problema anche al nostro sistema immunitario</span><b style="text-align: left;">.</b><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;">E’
forse per questo che a Lucia, impiegata e giovane madre, in meno di un anno gli sono stati diagnosticati due tumori (uno al rene e l'altro alla tiroide)? E’ forse per questo che a Salvatore e a suo fratello Vittorio - entrambi braccianti - vengono accertati ad uno un tumore ai
polmoni, all’altro un tumore alla prostata? Sarà sempre per
questo motivo che a Peppe - elettricista - viene diagnosticato un tumore
ai polmoni, mentre a Giovanna, casalinga, viene scoperto un cancro
alla mammella? La lista è lunga e comunque, basta guardare il Tasso Standardizzato Diretto sia per le donne che per gli uomini </span></span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;">del nostro territorio</span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"> (è</span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"> la misura utilizzata per
confrontare i dati dell’area in esame con altre aree geografiche
per valutare possibili differenze di rischio oncologico)</span><span style="font-family: Cambria; text-align: left;">, pubblicato nel Rapporto 2020 "Atlante sanitario della Sicilia", per rendersi conto di cosa sia questa terra. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_yN4JY7VGcglJuopyKZhgLyf8IPSAZaJbq75ZczZ3Dy4zLFj2ZhHgkYfWgPIYxM7ujlIj0CtUinyqjBb-aFUXKmndkJ9NLC4iAOr6zU4npLh1bsfCOTkWrr44mXL3RrbrjaFEKib1Bml4mKx-ojEaL_g6lh2_bMPVPNDx4W_KpBZqbXyuuO5TU92TeJg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="759" data-original-width="1694" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_yN4JY7VGcglJuopyKZhgLyf8IPSAZaJbq75ZczZ3Dy4zLFj2ZhHgkYfWgPIYxM7ujlIj0CtUinyqjBb-aFUXKmndkJ9NLC4iAOr6zU4npLh1bsfCOTkWrr44mXL3RrbrjaFEKib1Bml4mKx-ojEaL_g6lh2_bMPVPNDx4W_KpBZqbXyuuO5TU92TeJg=w640-h286" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: Cambria;"><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Se le fumarole, come ha scritto giorni fa Giovanni Lucifora in un suo post su Facebook, sono nate con la pratica della serricoltura, significa che da oltre sessant'anni in questa terra si è imposta un'idea distorta del concetto di sviluppo, fondata sullo sfruttamento di ogni elemento ambientale, economico e sociale. Questa mescolanza di abusi è diventata il carburante cha ha alimentando alcune economie illegali di questa terra. I sindaci della fascia trasformata, chi più chi meno, in tutti questi anni hanno provato a sollecitare, a fare qualcosa, ma sono stati lasciati soli a contrastare un fenomeno via via crescente. Serviva (e serve ancora oggi) un coordinamento tra assessorato regionale all'agricoltura, alla sanità e all'ambiente i quali tramite le camere di commercio avrebbero dovuto </span><span style="font-family: Cambria;">(e dovrebbero)</span><span style="font-family: Cambria;"> </span><span style="font-family: Cambria;"> istituire </span><span style="font-family: Cambria;">un catasto delle produzioni e quindi delle aziende in modo da avere una stima precisa della produzione dei rifiuti agricoli (</span><span style="font-family: Cambria;">plastiche, polistirolo, contenitori di agro farmaci, ...). Potevano (potrebbero) </span><span style="font-family: Cambria;">istituire tramite le prefetture un coordinamento delle forze dell'ordine (carabinieri, polizia di stato, polizia provinciale, e polizie municipali) </span><span style="font-family: Cambria;">e degli ispettorati del lavoro e sanitario,</span><span style="font-family: Cambria;"> utile al controllo del corretto smaltimento di questi rifiuti. Tutto questo non è stato mai minimamente pensato. </span><span style="font-family: Cambria;">E così, nel tempo, attorno alla difficoltà legate allo smaltimento legale di questi rifiuti e ai costi che lo stesso comporta, si è sviluppata una filiera illegale che è figlia del disinteresse delle istituzioni. E' così che</span><span style="font-family: Cambria;"> il fenomeno delle fumarole - o meglio dei rifiuti di ogni tipo inceneriti illegalmente e capaci di ammorbare l'aria dell'intera fascia trasformata (da Pachino a Licata) - è diventato uno dei tanti aspetti di questo pezzo di Sicilia. Questa cultura del "minnifuttu" non è stata mai contrastata con la cultura della responsabilità ma con quella dell'impassibilità mascherata da retorica della legalità. Non si può pretendere da un serricoltore lo smaltimento legale dei rifiuti prodotti nella sua azienda senza che le istituzioni lo guidino creando un minimo di servizi e di controllo. La cultura della responsabilità è osservazione, accompagnamento, guida verso le agevolazioni e verso comportamenti sensati e coscienti, in modo da ottenere ordine, prospettiva, benessere e dignità. Quando la cultura della responsabilità viene impedita o peggio presentata come se fosse un ostacolo oppure un problema, o peggio un costo, allora prende piede la cultura del "minnifuttu", determinata (e non è una giustificazione) dalla facile soluzione con costi esigui. E' grazie a questa cultura che le mafie hanno avuto campo aperto e piano piano si sono sostituite alle istituzioni mettendo in campo i loro servizi. </span></div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Il controllo delle campagne è iniziato con il "servizio" raccolta delle plastiche dismesse e con esso il pizzo che "proteggeva" dai furti. Col tempo l'imposizione di questi "servizi" ha subito delle modificazioni. Via via ha preso piede "l'opportunità" di utilizzare le serre per produrre cannabis. E così pare che una parte della fascia vocata alla produzione d'ortofrutta abbia subito quello che da un punto di vista tecnico in agraria si chiama "avvicendamento colturale". Nelle serre si forma quel microclima fatto dal giusto mix tra calore e umidità, capace di accelerare e migliorare lo sviluppo delle piante, quindi anche per la cannabis. </span><span style="font-family: Cambria;">I dati </span><span style="font-family: Cambria;">sulla distribuzione regionale delle piante di cannabis sequestrate, </span><span style="font-family: Cambria;">pubblicati a pag 309 della Relazione annuale 2023 del servizio antidroga del Ministero dell'Interno, ci dicono come le provincie che ricadono nella fascia trasformata, Caltanisetta. Ragusa e Siracusa, sono tra quelle più attive nella coltivazione della stessa. </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdJe9r_vjXnNjL3IM1r925yZxecYDc3nAVYS0Mjm_MXG5wmRQbTYTPE5TKZUkEQTcmUNyp5RzxWX5fbC4mFmomfEky79Z-Mw5a4JbyZ6aMzjJq7Wxl-DVngMykfYAblZc_8Va_Srbf_MUlaSi7cdDsKHP3onEJCp8FnSIf1bvyix9OKYkyW83vK9tS3xY/s931/sequestri.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="509" data-original-width="931" height="350" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdJe9r_vjXnNjL3IM1r925yZxecYDc3nAVYS0Mjm_MXG5wmRQbTYTPE5TKZUkEQTcmUNyp5RzxWX5fbC4mFmomfEky79Z-Mw5a4JbyZ6aMzjJq7Wxl-DVngMykfYAblZc_8Va_Srbf_MUlaSi7cdDsKHP3onEJCp8FnSIf1bvyix9OKYkyW83vK9tS3xY/w640-h350/sequestri.jpg" width="640" /></a></div><span style="font-family: Cambria;"><div style="text-align: justify;">Produrre cannabis significa anche commercializzarla o scambiarla con altre droghe, vedi cocaina. La gestione di questo "comparto" genera masse di denaro (come si spiega la presenza all'interno di un'auto di circa centomila euro in banconote di vario taglio ben impacchettate?) che vanno reinvestite, riciclate nell'economia legale. </div></span><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhUJiS-qVhFVHaKXxqdGH15VyKXxalsanDTrs5npk1y4bup0wa5QmcojSj8BcZ4OvjqgHBrWiWCJNseTi2doWo40x6H9NTmGWz95LxOxD7brwt22YZ-RxCV5S2k0r_d3deI52fsaVKSWGTCC5uVKD9kbbAP3tY-t2ep6yUsQhvOFSy8GXjmjA7abGtTMmY" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="399" data-original-width="1099" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhUJiS-qVhFVHaKXxqdGH15VyKXxalsanDTrs5npk1y4bup0wa5QmcojSj8BcZ4OvjqgHBrWiWCJNseTi2doWo40x6H9NTmGWz95LxOxD7brwt22YZ-RxCV5S2k0r_d3deI52fsaVKSWGTCC5uVKD9kbbAP3tY-t2ep6yUsQhvOFSy8GXjmjA7abGtTMmY=w640-h232" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Fumarole e riciclaggio è il nuovo binomio che ormai caratterizza questa terra. Un'accoppiata diabolica che le forze sane, al di la delle differenze politiche, devono trovare la forza di contrastare, prima che sia troppo tardi, prima che tutto: ambiente, economia, società, venga ammorbato cronicamente da questa combinazione nata del "minnifuttu" e adottata dalle economie criminali.</span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-41222248347081585802023-08-08T11:29:00.004-07:002023-08-09T21:44:47.098-07:00AEROPORTO DI CATANIA, DOPO IL FUOCO UN SAC ... DI GUAI.<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN1ZavFoQpTGqQKHkRQKVNeLlyiFiuuvBHIkvzhBTkT077AXwIuXlhQ-ehuGyb8qPtErQ6M2hdQPHOWF_EuR7MqNtAORemMi99WdKHlNOEC0Gi-nv78zgFlyD5vSTBOqiZS3xW7wnqdwB3i4osEEtxy1JIBuvxJKrmSq61e8qdpaIQn5fdu2_-C94q7Dk/s1244/Senza%20titolo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="614" data-original-width="1244" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN1ZavFoQpTGqQKHkRQKVNeLlyiFiuuvBHIkvzhBTkT077AXwIuXlhQ-ehuGyb8qPtErQ6M2hdQPHOWF_EuR7MqNtAORemMi99WdKHlNOEC0Gi-nv78zgFlyD5vSTBOqiZS3xW7wnqdwB3i4osEEtxy1JIBuvxJKrmSq61e8qdpaIQn5fdu2_-C94q7Dk/w648-h320/Senza%20titolo.png" width="648" /></a></div><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;"><b>Foto presa da Google Immagini</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif; font-size: x-large;"><span style="font-weight: normal;">Il ballo del "<i>io non c'entro ... non è colpa mia</i>" attorno alle anomalie che incartavano l'aeroporto di Catania, inizia la
notte tra il 16 e il 17 luglio. Il Terminal C dell'aerostazione in
poche ore va in fumo. Un cortocircuito farà partire un incendio che
scoperchierà una serie infinita di inadeguatezze
infrastrutturali che una classe politica evanescente non ha mai voluto affrontare. </span></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Per capire la dimensione del danno bisogna prima sapere
cos'è l'aeroporto di Catania. Il “Vincenzo Bellini” è il quarto
aeroporto italiano con una media annua di oltre 100 voli al giorno
(250 solo nel periodo estivo). Secondo la Relazione </span></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">2022
dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti,</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> l'aeroporto di Catania, nel 2021, con i suoi 4.632.830 passeggeri è
il primo per traffico nazionale. Ha superato Fiumicino, Malpensa e
Palermo. </span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
tratta Catania-Roma è la prima in Italia, nonché la quarta in
Europa. Una struttura che presenta questi numeri dovrebbe avere un
sistema di sicurezza all'altezza dei suoi primati, a cominciare dal
sistema antincendio. Sicuramente, “sulla carta”, il sistema era
a norma. Ma dopo il 16 luglio quella “carta” è andata in fumo
insieme al Terminal C. E' stata “incenerita” da un condizionatore
d'aria montato nello stand di auto a noleggio che, in un'afosa sera d'estate, o per il lungo utilizzo legato al caldo eccessivo o per scarsa manutenzione, non ce l'ha fatta. Ha preso fuoco. Le
fiamme oltre a distruggere una parte del terminal C, hanno messo in
evidenza la fragilità dell'aeroporto e dei sistemi infrastrutturali
ad esso collegati. Ma ciò che più è venuto alla luce è uno scontro politico che molti facevano finta di non vedere. Schifani,
Lombardo, Prestigiacomo, Forzese, D'Urso, Trantino, Pogliese,
Barbagallo, pezzi del centrodestra, frazioni del centrosinistra,
organizzazioni di categorie e sindacali, “amici”, "compari", “alleati”,
... tutti appassionatamente armati l'uno contro l'altro. Dietro le accuse e i rimpalli di responsabilità si nasconde il motivo vero dello scontro. La madre di tutte le questioni: il rinnovo degli
organi della Camera di Commercio del Sud Est. Questo ente con il 61.11%, è l'azionista di maggioranza della SAC, la società che
amministra e gestisce l'aeroporto di Catania e di Comiso. L'ente
camerale da qualche mese è commissariato. A questa condizione si è
arrivati a colpi di sentenze del TAR e del CGA. Uno scontro
apparentemente “amministrativo”, ma nei fatti fra fazioni
“politiche”. Le punte avanzate di questo scontro sembrerebbero: da un lato l'ex presidente
della Camera di commercio, Pietro Agen, dall'altra l'amministratore delegato della Sac, Nicola Torrisi
(entrambi dirigenti di Confcommercio). Governare la CCIAA del Sud Est
significa nominare gli amministratori della Sac, questi a loro volta gestiranno le infrastrutture aeroportuali (Catania e Comiso) e
coordineranno e controlleranno le attività dei vari operatori
privati presenti nel sistema aeroportuale. Ma non
finisce qui. La Sac a sua volta controlla il 100% di Sac service, l'azienda di
servizi dell'Aeroporto di Catania - altra società con amministratori
che vanno nominati - che ha come oggetto sociale la gestione di
strutture di supporto del traffico aeroportuale e dei trasporti in
genere. Tra le parti politiche in lotta, di fronte a tanta
abbondanza di nomine e di incarichi impera da tempo un tormentone:
“ppi mia chi c'è!? … a mia cchi mi tocca!?” (per me cosa c'è!? …
a me cosa mi spetta!?). Queste richieste, forse, piano piano, hanno fatto perdere alla</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> CCIAA, il ruolo di ente promotore degli
interessi generali delle imprese e delle economie locali. Di conseguenza anche l'aeroporto, passo dopo passo, ha smarrito il ruolo al servizio al territorio. Tutto questo non era politicamente vantaggioso? </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Sono
diventati dei centri di potere capaci, alla bisogna, di assecondare
i vizi antichi della politica? Forse si. Gli esempi non mancano. Come definire
i bandi per la ricerca di personale, pubblicati nel sito della Sac
service, in piena campagna elettorale per le amministrative di
Catania e Acireale?</span></span></span></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="text-align: left;"><span style="color: #2b00fe; font-family: Cambria;"><a href="https://www.sacservice.it/wp-content/uploads/2023/03/PRM-Bando-selezione-Assistente-alle-persone-con-ridotta-mobilita.pdf">https://www.sacservice.it/wp-content/uploads/2023/03/PRM-Bando-selezione-Assistente-alle-persone-con-ridotta mobilita.pdf</a></span></span><span style="color: #2b00fe; font-family: Cambria;"><span style="text-align: left;"> </span></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #2b00fe; font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="text-align: left;">https://www.sacservice.it/wp-content/uploads/2023/04/Avviso-di-convocazione-prova-selettiva-Guardia-Particolare-Giurata.pdf</span><span style="text-align: left;"> </span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Come spiegare l'utilizzo eccessivo degli appalti con affidamenti diretti o negoziati?</span></span></span></span></strong><strong style="text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-weight: normal;"> Per essere più chiaro: dal 2018 al 2022 su 5.300 delibere per oltre 145 milioni di euro, 4.000 erano con affidamenti diretti per 113 milioni di euro. L'Agenzia Nazionale Anti Corruzione, nell'agosto del 2022, con una nota sentì
l'esigenza di evidenziare questo comportamento della Sac. </span></span></span></strong></span><strong style="font-size: xx-large;"><span style="color: black;">“<span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-weight: normal;">S</span></span></span></strong><strong style="font-size: xx-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><i><span style="font-weight: normal;">ul
totale degli appalti affidati negli ultimi 5 anni dalla società Sac,
soltanto il 2% è stato assegnato con gara aperta. Il 98% degli
affidamenti è stato conferito in modo diretto o negoziato. Ciò
denota una gestione delle infrastrutture e delle attività presso
l'aeroporto di Catania carente dal punto di vista della
programmazione e non corretta applicazione del Codice degli appalti”. </span></i></span></span></strong></p><p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><i><span style="font-weight: normal;"></span></i></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
risposta della Sac a questa sollecitazione fu, per alcuni versi, un vero capolavoro di
acrobazia linguistica (complimenti sinceri). </span></span></span></span></strong></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">“</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><i><span style="font-weight: normal;">L'ANAC
è un'autorità di vigilanza con cui si ha un costante rapporto di
collaborazione. La nota 2141/2022 non ha erogato alcuna sanzione ma
ha invitato la società aeroportuale, così come indicato nella nota
stessa, a prestare maggiore attenzione ad alcuni profili di carattere
tecnico giuridico per una migliore applicazione della complessa e
articolata normativa sugli appalti pubblici. In ogni caso, gli utili
suggerimenti saranno accolti con riferimento ai contratti
strettamente strumentali all'attività aeroportuale. La stessa ANAC
ha difatti riconosciuto la Sac come impresa pubblica che opera in un
settore speciale. La società opera nel rispetto del codice degli
appalti e della trasparenza e comunicherà le determinazione assunte
così come richiesto”.</span></i></span></span></strong></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://www.anticorruzione.it/-/sac-troppe-ombre-sugli-appalti">https://www.anticorruzione.it/-/sac-troppe-ombre-sugli-appalti</a></span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Quando
si è impegnati a soddisfare questo tipo di esigenze, può anche
succedere che, involontariamente, si presti poca attenzione alle
gestioni correnti, come ad esempio verificare con ciclica cadenza il
funzionamento dell'impianto antincendio. In questi casi può succedere, come è
successo, che, </span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">nel
periodo dell'anno più importante per il turismo siciliano, </span></span></span></span></strong></span><strong style="font-family: Cambria, serif; font-size: xx-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-weight: normal;">un
banale cortocircuito causato da un condizionatore blocchi, come ha bloccato, l'operatività del quarto aeroporto italiano, mostrando, al mondo
intero, la totale inadeguatezza del sistema infrastrutturale
dell'isola oltre all'immensa incapacità della sua classe politica, capace solo di litigare e rimpallarsi le responsabilità. </span></span></span></strong></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">“Se c'erano i privati tutto questo non sarebbe successo!”, ha
esclamato qualcuno per sviare l'attenzione e riaprire una vecchia questione. </span></span></span></span></strong></span><strong style="font-family: Cambria, serif; font-size: xx-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-weight: normal;">A questo qualcuno sarà
sfuggito come sono state gestite per anni le autostrade e il ponte
Morandi in particolare. </span></span></span></strong><span style="color: black; font-family: Cambria, serif; font-size: xx-large;"><span style="font-family: Cambria, serif;">Una cosa però è certa,</span></span><strong style="font-family: Cambria, serif; font-size: xx-large;"><span style="color: black;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: Cambria, serif;">
il cortocircuito oltre a bloccare l'aerostazione catanese ne ha
soprattutto deprezzato il suo valore economico. Adesso, parlare di
privatizzazione (che non è sinonimo di efficienza) significa
svendere. Ora si che per qualcuno, privatizzare è un affare! C'è chi ha esclamato: Per colpa di un condizionatore ci siamo ammuccati
qualche miliardo.</span> </span></span></strong><strong style="font-family: Cambria, serif; font-size: xx-large; text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-weight: normal;">Di
fronte a tutto questo disastro (o fortuna?) chissà adesso chi
festeggerà.</span></span></span></strong></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><br />
</p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-27788506793201283742023-07-27T10:34:00.003-07:002023-07-27T10:43:57.075-07:00 "Pare che a causare l'incendio dell'aeroporto di Catania sia stata una stampante" Di Matteo Iannitti<p><span style="font-family: Cambria;">Matteo Iannitti - con la sua scrittura lucida e sapida - mette in evidenza, se ancora ce ne fosse bisogno, la "grande capacità" della classe dirigente siciliana. Buona lettura.</span></p><p><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p><span style="font-family: Cambria;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfsvHQWfRpA6k785Nohq5S8rt5X_PmpLr3JsWoXtDBO0-82WiIf388cJdShr7gtUztZnkgumUv6LOM3LbyCrxYKhV0JyQ6VR0Kfp8Ga0Bnvy4h75iva9WJzb15jQZ-lYuD-82Po8L8prTpAYf-P0bfhdUwk9wljnJntptF9OSSomBislwxOxZxD2JdzTs" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="623" data-original-width="939" height="361" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfsvHQWfRpA6k785Nohq5S8rt5X_PmpLr3JsWoXtDBO0-82WiIf388cJdShr7gtUztZnkgumUv6LOM3LbyCrxYKhV0JyQ6VR0Kfp8Ga0Bnvy4h75iva9WJzb15jQZ-lYuD-82Po8L8prTpAYf-P0bfhdUwk9wljnJntptF9OSSomBislwxOxZxD2JdzTs=w619-h361" width="619" /></a></span></div><span style="font-family: Cambria;"><br /><br /></span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>Era lì, sul mobiluccio bianco di un ufficetto di una compagnia di autonoleggio, sola, maltrattata, con le cartucce non originali, sempre presa a botte quando ritardava una stampa. Bersaglio di insulti quando non si connetteva al wifi dell'ufficio. Sempre senza carta. Un fastidio costante a quel cavo di alimentazione riciclato da una vecchia collega. Esasperata. La sera del 16 luglio ha deciso di dire basta. Voleva attirare l’attenzione. “Così mi daranno tregua, mi capiranno, mi tratteranno bene, cambieranno quel filo elettrico”. Si è sforzata, ha fatto un rumore strano ed è riuscita a fare una scintilla. Ci stava riuscendo, l’avrebbero vista finalmente, avrebbero capito. Un’altra scintilla. Fino a che il cavo non prende fuoco: “sono qui, venite ad aiutarmi, eccomi, vedete dovete cambiare il cavo, dovete trattarmi bene”. Ma niente. Nell’ufficio non c’è nessuno. Nessuno se ne accorge.</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>Demoralizzata la stampante smette di fare scintille e aspetta l’attivazione dell’impianto antincendio. Ma l’impianto è in manutenzione. E quindi è spento. “Verranno con un estintore”. Ma i lavoratori i corsi antincendio li hanno fatti solo online, senza nessuna prova pratica, nessuno sa dove sono gli estintori né come si usano. La stampante è avvolta dal fumo, sa di aver esagerato ma è ancora speranzosa. “Arriveranno i vigili del fuoco, sono qui dietro, quelli sono qui per risolvere subito ogni tipo di emergenza”. Ma niente, ancora non si vedono. Le fiamme aumentano, il fumo è sempre più denso. “Arriverà il capo assoluto, l’amministratore delegato della società che gestisce l’aeroporto, saputo del fumo e delle fiamme si precipiterà, ci penserà lui a togliermi le fiamme di dosso. Quale onore!” Ma niente, per ore e ore non si fa vedere. </i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>Finalmente la prende in mano un vigile del fuoco. Vede una macchia nerissima sul cavo di alimentazione. E inizia a gridare: “colpa sua! Tutta colpa della stampante! Milioni di euro di danni! Migliaia di passeggeri con i voli annullati! Vacanze rovinate per migliaia! Gente ferita, gente depressa, gente esasperata! La reputazione di Catania rovinata per sempre! Tutto per colpa di una stampante!”</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>Amministratori delegati che guadagnano centinaia di migliaia di euro per saper gestire le emergenze, ministri, sottosegretari, ufficiali della marina militare, sindaci, presidenti di regione, sindaci, presidenti delle camere di commercio, consulenti da migliaia di euro, tutti lì a puntare il dito sulla stampante. “Vergogna! Ma che razza di stampante sei stata!”. “Ma ti rendi conto di cosa hai combinato!”.</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>La macchinetta del caffè all’angolo, anche lei tutta annerita dal fumo, è l’unica che prova a consolarla. “Fanno sempre così. Scaricano le responsabilità su chi è più piccola e indifesa. Se non eri tu, sarebbe stata una lavoratrice precaria, di turno la notte, per 600 euro al mese, che si trovava a passare”. “Loro sono così incapaci e miserabili da non sapere neanche chiedere scusa”.</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><i>“Tu non c’entri, cara stampante – gli fa eco il condizionatore – e non c’entro neanche io. Sono loro che pensano di valere un miliardo di euro, ma non valgono nulla. Pensa che ora si sono abbassati a tal punto da dare la colpa del loro disastro, a te, a una stampante”.</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><a class="x1i10hfl xjbqb8w x6umtig x1b1mbwd xaqea5y xav7gou x9f619 x1ypdohk xt0psk2 xe8uvvx xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r xexx8yu x4uap5 x18d9i69 xkhd6sd x16tdsg8 x1hl2dhg xggy1nq x1a2a7pz xt0b8zv x1fey0fg" href="https://www.isiciliani.it/tutta-colpa-di-una-stampante/?fbclid=IwAR0F3MJIU0GO2ik1dJXMLo3kGWIb5Iel6G_-iFk3BD-0qzJDVwj1DJx9ZC8" rel="nofollow noreferrer" role="link" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; background-color: transparent; border-color: initial; border-style: initial; border-width: 0px; box-sizing: border-box; cursor: pointer; display: inline; list-style: none; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-align: inherit; text-decoration-line: none; touch-action: manipulation;" tabindex="0" target="_blank"><span style="font-family: Cambria;">https://www.isiciliani.it/tutta-colpa-di-una-stampante/</span></a></div></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-49928213135382736942023-07-23T08:01:00.002-07:002023-07-23T08:21:30.215-07:00Smettiamola di piritollare. La gestione delle droghe è la prima economia di questa terra. <p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x-fmh-dyXqg-L5fjcK76x2S_7oWedDMKh2FlJ6GUrVjgU1fpu4SePWS0ecj3zAy-Q76RNQXDB-v8pW8gCIhAEXqxWzH6Z2jRMAj65Lgs9Msf0TjwJPLSig3vMBNjOWF-4kkh3IWqXE707JFyZkebF8wioif0Og34ExOo8wlnhar6DXG9A4TX_v6JJHo/s800/Cocaina-800x500_c.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x-fmh-dyXqg-L5fjcK76x2S_7oWedDMKh2FlJ6GUrVjgU1fpu4SePWS0ecj3zAy-Q76RNQXDB-v8pW8gCIhAEXqxWzH6Z2jRMAj65Lgs9Msf0TjwJPLSig3vMBNjOWF-4kkh3IWqXE707JFyZkebF8wioif0Og34ExOo8wlnhar6DXG9A4TX_v6JJHo/w560-h303/Cocaina-800x500_c.jpg" width="560" /></a></div><span style="font-size: x-small;">Foto tratta da Google Immagini</span><br /><span style="font-family: Cambria;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Cresce il consumo di droghe nel nostro territorio. Una pandemia che contagia sempre più gente. Secondo i dati dell'ASP n.7 di Ragusa, nella nostra provincia, </span><span style="font-family: Cambria;">su 317.136 abitanti oltre</span><span style="font-family: Cambria;"> 40.000 fanno uso di droghe. Sto parlando del 13% della popolazione del nostro territorio. Se poi si considera che le persone che fanno uso di stupefacenti ricadono in massima parte nella fascia d'età che va dai 15 ai 59 anni (in termini numerici sto parlando di circa 150.000 persone) la percentuale arriva al 27%, cioè quasi un terzo. Ma ciò che fa più impressione non è tanto la consistenza del dato numerico con la relativa percentuale, ma è la quantità di denaro che le mafie di questa terra introitano soltanto con la "vendita" delle droghe. Si è ipotizzato che ogni uno dei 40 mila spende, in media, per sballarsi, circa 200 euro a settimana. Significa che le mafie, in questa provincia, in un anno, solo con le droghe (non valuto le altre attività illecite: usura, gestione rifiuti, ...), riscuotono 416 milioni di euro (40.000*200*52). Se si considera che Il fatturato, cioè il totale complessivo delle operazioni registrate nell'anno solare, dell'impresa più importante del ragusano è pari a 516 milioni di euro, si comprende subito che la prima economia di questa provincia è la gestione degli stupefacenti. </span><span style="font-family: Cambria;">Solo in questa settimana ci sono state in provincia 4 arresti per droga con relativi sequestri per diversi chili di roba, e poi, a pochi chilometri, dal nostro territorio, è stato sequestrato un peschereccio calabrese che trasportava soltanto cinque tonnellate di cocaina. Questo dimostra che l'offerta è enorme perché la domanda è enorme. Molte zone della nostra città sono diventati dei veri e propri supermarket dello sballo. Si parla addirittura di rider che trasportano la roba da un punto all'altro del territorio per fornire e soddisfare "clienti" sempre più vogliosi ed esigenti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">E' inutile oramai nasconderlo: </span><span style="font-family: Cambria;">le attività economiche delle mafie sono l'impresa più organizzate e importate di questa provincia. La domanda che da tempo pongo con forza è: ma questa massa enorme di denaro che fine fa? Rimane immobile o viene reinvestita? Chi e come la reinveste? Fino a quand</span><span style="font-family: Cambria;">o non capiremo che la mafia non è un fenomeno caratterizzato esclusivamente</span><span style="font-family: Cambria;"> da personaggi rozzi e violenti</span><span style="font-family: Cambria;">, ma è fondamentalmente "l'incontro, ricercato e voluto" tra alcuni poteri economici e politici con le economie criminali per gestire, governare e controllare il territorio, parleremo di fuffa. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Più in generale in Sicilia, ma anche nella nostra provincia, c'è ancora oggi un'antimafia melodrammatica e piritolla che trova ancora un certo sostegno negli organi inquirenti e riesce ancora a coinvolgere la (presunta) società civile con analisi datate e con i suoi effluvi, piriti (da cui piritollo prende l'assonanza) che si manifestano, con tronfia prepotenza, nelle manifestazioni commemorative (a Palermo ne abbiamo avuto un esempio in questi giorni). Questo tipo di contrasto sociale, da tempo, non impensierisce più nessuno, anzi è solo una ridicola autocelebrazione. Serve recuperare credibilità, servono nuovi approcci, nuove attenzioni per capire cosa sta succedendo in questa terra sia economicamente che socialmente. La "misteriosa" scomparsa di Douda Diane, l'operaio originario della Costa d'Avorio, è una delle tante punte d'iceberg dove al disotto della stessa c'è una vastità di economie criminali capaci di mettere a reddito dallo sfruttamento del lavoro a ogni forma di dipendenza, come la droga. Queste economia vanno individuate e indagate. E' tempo di cambiare atteggiamento, è tempo di capire cosa succede negli istituti finanziari, negli studi di molti professionisti e in alcuni settori dell'economia ragusana. Viceversa, la cosa più semplice è continuare a piritollare, così tutto rimane com'è, senza (volutamente?) concludere nulla.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-15507695825187074852023-06-25T01:15:00.002-07:002023-06-26T00:55:18.730-07:00Filippo Pennavaria, il fascismo "atipico" degli iblei e Giuseppe Cerruto, vittima dimenticata.<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDMEt_QW9LC5gHDw1RaS1ZqoAMWGlZOe4EIllRW2QXGKC74xVfr2gKL3M1ifS1s8PdhJbFLT_T_aKH5hRtJmcrdNJx2-v4KD0rAK2LUWRDPWD-4D9HOo6pm5glTJdqmJynPcVur_rl-dPo9XxjnITBA9m4hh48YK7FUoul-U3aYbiivo4yGePjgZgUVSc/s1327/Senza%20titolo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="777" data-original-width="1327" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDMEt_QW9LC5gHDw1RaS1ZqoAMWGlZOe4EIllRW2QXGKC74xVfr2gKL3M1ifS1s8PdhJbFLT_T_aKH5hRtJmcrdNJx2-v4KD0rAK2LUWRDPWD-4D9HOo6pm5glTJdqmJynPcVur_rl-dPo9XxjnITBA9m4hh48YK7FUoul-U3aYbiivo4yGePjgZgUVSc/w572-h334/Senza%20titolo.jpg" width="572" /></a></div><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Cambria; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;">Articolo tratto da La Sicilia del 4 Settembre 2019</span></span></p><div style="text-align: justify;">Di tanto in tanto riappare il bubbone della riabilitazione del sig. Filippo Pennavaria definito "<i>l'apostolo violento del credo fascista</i>" in terra iblea. La ciclica ricomparsa di questo ascesso è legato a due circostanze: il personaggio in oggetto riuscì a dirottare la scelta a capoluogo di provincia da Modica a Ragusa, così come avviò - considerate le sue entrature in Vaticano - la nascita della futura diocesi di Ragusa. Ma questi "meriti" provano, da sempre, ad offuscare la lunga scia di sangue legata all'affermazione politica di Pennavaria e del fascismo in terra iblea. Secondo molte fonti storiche, il duce di Ragusa, fu ispiratore di diverse azioni violente che miravano a "<i>imporre le idee fasciste nei cervelli refrattari toccando i crani a suon di manganellate</i>", ma più spesso a suon di revolverate. Gli omicidi, le stragi e gli assalti ai municipi o alle sezioni dei partiti di sinistra sono fatti che ancora oggi vengono ricordati. Raggiunto il potere, Pennavaia proverà a nascondere il lato violento della sua ascesa politica con una accurata politica di opere pubbliche che cambieranno il volto di Ragusa. Va pure detto che l'organizzazione del fascismo ibleo, molto simile per le sue "caratteristiche" a quello padano, avrà dalla Banca popolare agricola cooperativa - di cui Pennavaria era il più alto dirigente - i mezzi per potersi radicare e sviluppare. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quanta differenza tra questo banchiere gerarca, che qualcuno ha definito "fascista atipico" (l'aggettivo atipico sta per buono?) e il giovane modicano Giuseppe Cerruto. <span style="font-family: Cambria;">Quella di Cerruto è la storia, </span><span style="font-family: Cambria;">tanto tragica quanto triste e assurda,</span><span style="font-family: Cambria;"> di un soldato che partecipò alla I Guerra Mondiale. Questo ragazzo, nato a Modica il 31 ottobre del 1887 da un umile famiglia, venne chiamato alle armi, inserito nel 141° regimento fanteria della Brigata Catanzaro (formata da calabresi e siciliani) e poi portato a combattere sull'Altipiano di Asiago. Nel maggio del 1916, durante uno scontro con l'esercito austro-ungarico, la Brigata Catanzaro difese valorosamente la sua posizione tanto da meritare elogi e una medaglia al valor militare. Ma se da una parte il 141° fu premiato, dall'altro, per ordine del comando supremo dell'Esercito Italiano, 12 fanti della stessa Brigata furono giustiziati per esecuzione sommaria e per decimazione perché in faccia al nemico "sbandarono". Solo l'assurdità della guerra può mettere insieme, contemporaneamente, eroismo e diserzione. Cerruto fu fucilato per decimazione, cioè fu scelto per caso. Il suo corpo insieme a quello dei 12 compagni fu scaraventato in una foiba e il suo nome fu escluso, per disonore, dall'Albo d'oro dei caduti della Grande Guerra. Oggi nel luogo dove Cerruto e i suoi compagni sono stati infoibati c'è una targa che li ricorda e li riabilita come innocenti.</span></div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Due storie che hanno un comune denominatore: l'eccesso. Da un lato </span><span style="font-family: Cambria;">un ricco banchiere cresciuto in "<i>un ambiente formato quasi integralmente</i> <i>da </i></span><i style="font-family: Cambria;">elementi padronali tra i più reazionari di quanti annoveri lo schiavismo agrario della nostra provincia</i><span style="font-family: Cambria;">"</span><span style="font-family: Cambria;"><i> </i></span><span style="font-family: Cambria;">che, come evidenziato da molti storici, si è servito di azioni violente per conquistare il potere e affermare il fascismo, a cui, per eccesso, sono state dedicate vie centrali, corpose omelie in cattedrale (1980 vescovo Angelo Rizzo) e una statua costata 250 milioni di lire (per fortuna) mai installata. </span><span style="font-family: Cambria;">Dall'altro un ragazzo del popolo, chiamato a serviva il suo Paese, che viene ammazzato ingiustamente da mano "amiche" e su cui, per eccesso, è stato fatto calare un oblio vergognoso (vorrei essere smentito, ma in tutta la provincia non mi pare che ci sia un luogo, una targa, che ricordi questa giovane persona e il suo ingiusto sacrificio). </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVYYivuoFpGHO6__knaYdKPP4_l2DXC7L4aaAZtIWtV6Awpiy2HApG2zwZTDgVBy22nvTDV4RaxU76IHdg1vCyoJBJVpDB_A6yyXyJhKr-j7SNK3xeYIUfOM-PNDtfabUSpOkuNcZZF02zr0tCPS_fppynMSMC0a9I5hEWz6wwwsH3MfQ5QfrtghE6aYc/s729/pennavaria.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="729" data-original-width="522" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVYYivuoFpGHO6__knaYdKPP4_l2DXC7L4aaAZtIWtV6Awpiy2HApG2zwZTDgVBy22nvTDV4RaxU76IHdg1vCyoJBJVpDB_A6yyXyJhKr-j7SNK3xeYIUfOM-PNDtfabUSpOkuNcZZF02zr0tCPS_fppynMSMC0a9I5hEWz6wwwsH3MfQ5QfrtghE6aYc/w367-h462/pennavaria.jpg" width="367" /></a></span></p><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Foto tratta dalla pagina Facebook di Piero Murè</span></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">La riprovevole indifferenza che per oltre un secolo ha coperto il sacrificio di Giuseppe Cerruto merita di essere cancellata con un'opera che ridia dignità a questa persona. L'inutile e costosa statua in bronzo di Pennavaria, conservata in qualche polveroso magazzino, venga fusa e con lo stesso metallo si realizzi una statua che ricordi l'illogico sacrificio di questo giovane modicano e, soprattutto, l'assurdità delle guerre.</span></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;">P.s per scrivere questo post ho consultato: </p><p style="text-align: justify;">- Atti del convegno storico, L'area degli Iblei tra le due guerre, Centro studi feliciano Rossitto 1986.</p><p style="text-align: justify;">- Il Fascismo Ibleo: politica e sindacato, Fabrizio Licata, tesi dottorato di ricerca UNICT 2010/2011</p><p style="text-align: justify;">- Pagina Facebook Piero Murè</p><p style="text-align: justify;">- Il sito <a href="http://www.giornidistoria.net/grande-guerra-la-storia-di-giuseppe-cerruto-fucilato-per-decimazione/">http://www.giornidistoria.net/grande-guerra-la-storia-di-giuseppe-cerruto-fucilato-per-decimazione/</a></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-3499774834156371592023-06-04T01:43:00.002-07:002023-06-04T01:57:35.470-07:00LE COMPLICITA' HANNO RADICI PROFONDE?<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCvV02XmLvR3_tYBeyZk8CH6xwPaG4YagjUIvnWLfejyGT9Q2bNucG4ePssAjnu_1RS_rYe8tRlKiF4LQacWlGslWxxqX-hoFtl_E4aWt4GKWH45_jOQ6EnCexAHWCWYYBjHH-74BvECOOouZf5D4gj0QyswBltbdN8_FOAX1CX98vr6vrnfcQGBgF/s1634/rep.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="703" data-original-width="1634" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCvV02XmLvR3_tYBeyZk8CH6xwPaG4YagjUIvnWLfejyGT9Q2bNucG4ePssAjnu_1RS_rYe8tRlKiF4LQacWlGslWxxqX-hoFtl_E4aWt4GKWH45_jOQ6EnCexAHWCWYYBjHH-74BvECOOouZf5D4gj0QyswBltbdN8_FOAX1CX98vr6vrnfcQGBgF/w660-h308/rep.jpg" width="660" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;">Immagine tratta da "<b>la Repubbica Palermo</b>" del 03.06.2023</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;">Una settimana fa un'inchiesta di Rainews24 accendeva i riflettori sul "prezzo della legalità" e ci raccontava la vera forza delle econome mafiose di questa terra. Per la prima volta si andava finalmente oltre il solito racconto della mafia stracciona e violenta. Ad una settimana da quell'inchiesta i Carabinieri del nucleo investigativo del comando di Ragusa hanno sequestrato un'azienda, A "<i>finire sotto i sigilli</i>" - come scritto nell'articolo sopra allegato - "<i>è la Pack Art srls società contenitore della Pack Art srl".</i> Leggendo il pezzo di Repubblica Palermo sopra allegato mi sono sorte alcune domande. Chi ha consigliato al "<i>dominu</i>s" di queste "imprese"- un pluripregiudicato che è stato in carcere per oltre vent'anni, non per reati economico finanziari ma per fatti gravi di rozza violenza - di costituire una "società contenitore"? E' grazie a questa società contenitore che si sono potuti aprire i due conti correnti bancari sequestrati? Quando si comincerà a capire che il problema non sono solo i "<i>dominus</i>", ma soprattutto la schiera di professionisti che si mettono a disposizione di questi "<i>dominus"</i>? </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;">Le economie mafiose di questo territorio hanno radici solide, capaci di trarre tanto nutrimento da diventare sempre più robuste e rigogliose, Per sradicarle non serve bloccare la parte visibile e aggressiva, ma bisogna andare in fondo, sradicare le estremità, i tuberi nascosti. Sono questi che condizionano profondamente lo sviluppo della pianta che alimentano. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;">Adesso anche queste aziende finiranno nelle mani dello Stato e verranno affidate ad un amministratore giudiziario. Inizierà anche in questo caso il calvario che hanno subito le altre società finite in amministrazione giudiziaria? Come mai il sistema finanziario non ritiene più bancabili le imprese che finiscono in amministrazione giudiziaria? E' veramente strano: un'impresa quando è gestita dai "<i>dominus"</i> è bancabile, è valutata ottimamente dalle società di rating. Invece quando è gestita dallo Stato diventa poco affidabile! PERCHE'? Ricordo a me stesso che lo Stato, cioè NOI, quando le banche hanno avuto difficoltà, ha messo mano al portafoglio e le ha salvate. Quando lo Stato aiuta va bene, quando invece chiede sostegno ci si gira dall'altra parte? A quale teoria economica corrisponde questo atteggiamento? Ecco, se vi è un problema di non bancabilità delle imprese sequestrate alle economie mafiose e poste in amministrazione controllata ne vanno capite le ragioni e le motivazioni. E' questo l'argomento che in futuro, molto prossimo, voglio approfondire. </span></div><p></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-20370192705361338302023-05-28T04:01:00.001-07:002023-05-29T03:26:30.268-07:00Il PREZZO DELLA LEGALITA'? STA NELLA CAPACITA' DEL RICICLAGGIO.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9hWoEvfKlf-hgwCFihPGn16UepFRdCrDhbCi69M3JMNPsMQYh-h3ky0SPSRzcu7kUJxqipRymFSGYLpfGSO04jK12MrOElBvVdqcSt_raKhYSwWkYIpiQde_Vuatp4lCA2edDMOrbUsgK2ivyloLKxUZ9zWX51FoqtzfwGkDyNGjDnF37dZOxe93/s767/Senza%20titolo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="767" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9hWoEvfKlf-hgwCFihPGn16UepFRdCrDhbCi69M3JMNPsMQYh-h3ky0SPSRzcu7kUJxqipRymFSGYLpfGSO04jK12MrOElBvVdqcSt_raKhYSwWkYIpiQde_Vuatp4lCA2edDMOrbUsgK2ivyloLKxUZ9zWX51FoqtzfwGkDyNGjDnF37dZOxe93/w612-h316/Senza%20titolo.png" width="612" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://www.raiplay.it/video/2023/05/Spotlight---Il-prezzo-della-legalita-Le-aziende-confiscate-escluse-dal-mercato-ffd02f7d-5358-49f1-9fbe-017f0cc5be37.html?wt_mc=2.www.fb.raiplay.&fbclid=IwAR1PrZnxvLB9lyjsmULx94XahYiFRjVanjlA1vri6nGZvchQule8FqwLJjo" style="text-align: left;">https://www.raiplay.it/video/2023/05/Spotlight---Il-prezzo-della-legalita-Le-aziende-confiscate-escluse-dal-mercato-ffd02f7d-5358-49f1-9fbe-017f0cc5be37.html?wt_mc=2.www.fb.raiplay.&fbclid=IwAR1PrZnxvLB9lyjsmULx94XahYiFRjVanjlA1vri6nGZvchQule8FqwLJjo</a><span style="text-align: left;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Non so quanti hanno visto l'inchiesta di Luca Gaballo andata in onda venerdì sera su Rainews24 dal titolo: "il prezzo della legalità". In poco più di 20 minuti è stata data una descrizione, in parte nuova, delle economie mafiose del nostro territorio. Per la prima volta si esce fuori dalla narrazione classica dei fatti criminali di questa terra e si parla, invece, delle sue anomalie economiche. Un documento da conservare (per questo qui ho condiviso il link) dove emergono per sommi capi, ma in modo chiaro, alcuni fatti che io da anni provo a descrivere in questo mio diario telematico.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">In questo documento però manca un approfondimento. Non è una critica, ma penso </span><span style="font-family: Cambria;">(sicuramente per problemi di tempo)</span><span style="font-family: Cambria;"> che in questa buona inchiesta non sia stato vagliato bene un fatto: <b>per le econome mafiose saper riciclare il denaro sporco, nel proprio territorio, è un fatto vitale.</b> <b>Significa che hanno una grande capacità di controllo dello stesso territorio; e in seguito a ciò che si afferma il loro consenso economico e sociale; e grazie a questo che aumenta il loro prestigio "imprenditoriale". </b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">E' con la capacità di saper riciclare i proventi della droga, vero motore economico di questa terra, che negli anni sono nate imprese con una forte portata finanziaria, che hanno creato posti di lavoro - di pessima qualità, senza diritti, ma li hanno creati - e poi queste attività sono state e sono competitive rispetto alle loro concorrenti, sia nel prezzo del loro servizio e sia nella facilitazione dei pagamenti, quindi convenienti. La domanda che da anni pongo a me stesso e a quanti hanno avuto e hanno la pazienza di leggermi è: <b>chi ha permesso e permette a questi "imprenditori" di riciclare il denaro sporco? Vi sono, o no, in questa zona consulenti legali e finanziari che hanno capacità nel saper valorizzare il "carattere imprenditoriale" di certe società e quindi sono in grado di costruire patrimoni destinati ad un preciso "progetto aziendale"? Se vi sono, non sarebbe interessante capire anche che tipo di rapporto hanno con il sistema bancario?</b> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Ci vorrebbe un'inchiesta specifica su questo aspetto, magari basata sull'incrocio dei dati e l'ascolto del territorio, perché se il territorio si sa ascoltare ... sa raccontare. </span><span style="font-family: Cambria;">Comprendere queste dinamiche, oltre ad essere un fatto di fondamentale importanza da un punto di vista "economico", ci spiegherebbe anche perché buona parte della così detta "società civile" è silente (complice?).</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">I reati delle economie mafiose di questa terra sono, in alcuni casi a partecipazione silenziosa e necessaria, in altri ad adesione impercettibile ma opportuna; per questo motivo godono di un certo consenso sociale che viene prima della paura. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Vedremo se questo mio piccolo stimolo verrà raccolto. Intanto, come cantava Lucio Battisti: "</span><i style="font-family: Cambria;">chissà chi sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo</i><span style="font-family: Cambria;">"</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-63849587928985917442023-04-25T00:46:00.005-07:002023-04-26T10:06:31.190-07:00IL 25 APRILE E LE AMBIGUITA' TOPONOMASTICHE NEGLI IBLEI.<p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"><span><span style="font-family: Cambria, serif;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; color: black; font-size: x-large; text-align: center;"><span><span style="font-family: Cambria, serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW1mnvjIFp_twVih-Z0iHycROojE4VfWt-FjTC6S2p3UbSmrorCf2HsbjXlzyVrZNtQ_7w_ArbUFbS0olKO7glVD0oP-2dznbLjiiAzJl7nGeV-rLaJtbdyCVxZy9XAQLG98OyX9Ko6qeEoG7SKELymZtCXbr7Z2yMO-deGpnufr7qUNiy4775_97r/s2048/174250550_10223159866680942_7692004188026225050_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="366" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW1mnvjIFp_twVih-Z0iHycROojE4VfWt-FjTC6S2p3UbSmrorCf2HsbjXlzyVrZNtQ_7w_ArbUFbS0olKO7glVD0oP-2dznbLjiiAzJl7nGeV-rLaJtbdyCVxZy9XAQLG98OyX9Ko6qeEoG7SKELymZtCXbr7Z2yMO-deGpnufr7qUNiy4775_97r/w731-h366/174250550_10223159866680942_7692004188026225050_n.jpg" width="731" /></a></span></span></div><span><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><p style="text-align: center;"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>Foto gentilmente concessa da Marcello Bianca</b></span></p><span style="color: black; font-size: x-large;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-size: x-large;">La
Resistenza, l'atto di ribellione morale e civile più alto del nostro Paese,
non fu fatta solo dai comunisti e dai socialisti. fu determinante
anche l'apporto degli azionisti, dei monarchici, dei liberali, dei
cattolici, di pezzi dell'Esercito Italiano che non aderirono alla
repubblica sociale di Salò. 78 anni fa questa porzione ampia e
nobile del nostro Paese, sconfisse una dittatura gestita per 20 anni
da un capobanda ateo che, sconfitto e braccato, stava fuggendo
all'estero mascherato da soldato tedesco e con l'amante; tradendo così lui stesso il principio su cui si fondava il suo regime: dio, patria e
famiglia. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span style="font-size: x-large;">Ancora
oggi ci sono gli ammiratori di quel fascismo e dei suoi gerarchi, e
non sono pochi. Poi ci sono gli antifascisti, alcuni sono
antifascisti col pennacchio, di convenienza, e questi purtroppo sono tanti.
Altri, e non sono tantissimi, sono gli antifascisti convinti. Infine,
c’è una grande maggioranza di persone che, in modo consolatorio,
pensano: “<i>si, vabbè, però il fascismo ha fatto anche molte cose buone</i>”.
Questa opinione non è nata per caso me è stata coltivata negli anni
con i tanti cedimenti politici - soprattutto da parte di una certa sinistra - e
con un revisionismo storico che ha provato a invertire i ruoli arrivando a sostenere un'assurdità: i partigiani in molti casi sono stati dei banditi violenti e sanguinari e i fascisti delle povere
vittime. Cioè si è lavorato scientificamente per anestetizzare il
valore dell'antifascismo, fino a portarlo in coma. Tutto è iniziato
quando si è sentito il bisogno di intitolare vie, piazze e viali ad
alcuni complici di quel regime infame “<i>perché hanno fatto cose buone</i>”. E quindi insieme alle vie intitolate a Pertini,
Gramsci, Matteotti, Don Minzoni, ai f.lli Cervi, oppure alla
Resistenza o ai Martiri della Libertà, sono comparse le vie dedicate
a gerarchi fascisti, complici consapevoli di un regime violento,
razzista e liberticida.</span></span></span></div></span></span></span></span></span></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span>Anche
in molte città della nostra provincia gli esempi non mancano, Il
caso più evidente è quello di Ragusa che da sonnolento borgo
agropastorale, nel gennaio del 1927 diventò capoluogo di provincia
grazie al suo gerarca banchiere Filippo Pennavaria, definito
“</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><i><span style="font-weight: normal;">l'apostolo
violento del credo fascista ..</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">.”.
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span>A
questo signore è stata dedicata una centralissima via di Ragusa.
Addirittura, pochi anni fa, qualcuno aveva deciso di realizzare una
statua alta sette metri, raffigurante lo stesso Pennavaria.
L'imponente scultura doveva essere posizionata, guarda un po', nella
centralissima Piazza Libertà (sic). Fortunatamente questo
costosissimo progetto fallì perché il merito di aver fatto
promuovere Ragusa a capoluogo di provincia non poteva, non può e non
potrà mai cancellare le responsabilità di Pennavaria. Il gerarca
banchiere contribuì in prima persona allo sviluppo di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times New Roman, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
un fascismo contrassegnato da uno squadrismo che aveva uno spiccato
carattere di violenza sociale e politica. S</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">econdo
molte fonti storiche Pennavaria fu l'ispiratore di
diverse azioni criminali e sanguinose. Tra le tante va ricordato
l'eccidio del 9 aprile 1921 a Ragusa, in piazza San Giovanni, dove
furono uccisi 3 braccianti e ferite oltre 50 persone, colpevoli di
attendere il comizio del deputato socialista Vincenzo Vacirca. Una
via Filippo Pennavaria c'è anche a Punta Secca, rinomata frazione
rivierasca diventata celebre grazie alla serie tv sul Commissario
Montalbano. </span></span></span></span></span>
</span></p>
<p style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span>A
Chiaramonte Gulfi c'è una via dedicata al conte Costanzo Ciano padre
di Galeazzo Ciano, genero di Mussolini. Non si può non ricordare
come questo nobile signore sia stato tra i principali animatori e
organizzatori dei fatti violenti di Livorno nell'estate del 1922. </span></span></span>
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">A
Comiso una delle vie centrali è intitolata al prof. Biagio Pace,
il quale non è stato soltanto uno dei maggiori studiosi
dell'antichità. Questo importante accademico, appartenente ad una
antica e nobile famiglia di grandi proprietari terrieri, oltre ad
essere un </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">illustre
archeologo era anche un fervente nazionalista che aderirà
convintamente al fascismo. Sarà collega e rivale di Pennavaria,
entrambi saranno le punte avanzate del fascismo ibleo. Attorno alla
figura del prof. Pace si stringeranno gli interessi delle più
importanti famiglie dell'agro ipparino le quali pur di conservare il
loro potere municipale e pur di aumentare le proprie rendite non
rinunceranno ad ispirare uno squadrismo violento contro partiti e
organizzazioni di sinistra. Nell'immediato dopo guerra sarà uno dei firmatari del documento di fondazione del msi.</span></span></span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">E'
significativo il caso di Ispica. Nella città dove Luigi Capuana
ambientò il romanzo “Profumo”, aleggia da tempo una maleodorante
contraddizione. A pochi isolati vi sono due piazze: una intitolata al
partigiano Antonio Brancati (un giovane ufficiale ispicese condannato
a morte, la cui toccante lettera di addio ai genitori si può leggere
nel libro “Lettere di condannati a morte della Resistenza
italiana”), l'altra al “ras” del fascismo ispicese Dionisio
Moltisanti. Questo personaggio è stato fino al 1943 uno dei massimi
dirigenti del fascismo ibleo. Questa “</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><i><span style="font-weight: normal;">esemplare
e poliedrica figura politica</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">”,
così si legge nella lapide posta nella piazza a lui dedicata, era
uno dei più fidati collaboratori dell'</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><i><span style="font-weight: normal;">apostolo
violento del credo fascista </span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">F</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">ilippo
Pennavaria. E'</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
così da anni, a pochi metri di distanza, ristagna</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
il lezzo di una puzzolente ambiguità politica e toponomastica. La
classe dirigente di questa città è stata capace di mettere </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">sullo
stesso piano, di parificare, un giovane </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">condannato
a morte da un tribunale fascista per non essersi “... </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><i><span style="font-weight: normal;">associato
a coloro che vogliono distruggere l'Italia</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">”
con chi è stato un convinto sostenitore del fascismo e delle sue
aberrazioni, fino al suo epilogo, per poi continuarne la storia
militando nel msi.</span></span></span></span></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-size: x-large; font-style: normal;"></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-size: x-large; font-style: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5IaaTMOZ5lw3nPo00sLTZaITPrPhHRXPe86AxjpzlQFaOw4D0sJA2iMEj9gcjam1esEprF1WfOJjM4AGR0H-Tq9omSlaraxOivHArGnsrKBfxNs7TxatK1fn5otBX-xf30kstrvySBHlCenrdRLFY7Rz-fn5wxGsGzNtjBbteNBcjmtDF8JuB8Q9/s343/rgispica08.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="343" data-original-width="300" height="495" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5IaaTMOZ5lw3nPo00sLTZaITPrPhHRXPe86AxjpzlQFaOw4D0sJA2iMEj9gcjam1esEprF1WfOJjM4AGR0H-Tq9omSlaraxOivHArGnsrKBfxNs7TxatK1fn5otBX-xf30kstrvySBHlCenrdRLFY7Rz-fn5wxGsGzNtjBbteNBcjmtDF8JuB8Q9/w434-h495/rgispica08.jpg" width="434" /></a></span></span></span></span></div><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="text-align: left;"><p style="font-size: xx-large; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Cambria, serif;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="text-align: left;"><br /></span></span></span></span></span></p><div style="font-size: xx-large; text-align: justify;">Il 25
aprile ci ricorderà sempre come la voglia di libertà ha vinto
sulla tirannia. Le due cose non possono essere equiparate come è
stato fatto con sprovvedute intitolazioni di vie e piazze o peggio
con un revisionismo storico che ha il sapore della contraffazione.
Dietro il più “onesto” dei fascisti vi era un'idea di
sopraffazione e di razzismo. Dietro il più “bandito” dei
partigiani c'era invece un'idea di libertà e democrazia per tutti.
Piaccia o no è così. Buon 25 Aprile ... a TUTTI.</div><div style="font-size: xx-large; text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>Per scrivere questo post ho consultato diversi testi tra cui:</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>- IL FASCISMO IBLEO: POLITICA E SINDACATO di Fabrizio La Licata</b></span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-small;">- LA GENESI DEL NEOFASCISMO IN ITALIA. </span></b><b><span style="font-size: x-small;">DAL PERIODO CLANDESTINO ALLE MANIFESTAZIONI PER TRIESTE ITALIANA </span></b><b><span style="font-size: x-small;">1943-1953 di Nicola Tonietto</span></b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></div><div style="font-size: xx-large; text-align: justify;"><br /></div></span></span></span></span></span><p></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-76083926647047304512023-04-01T02:01:00.003-07:002023-04-01T02:06:01.242-07:00"L'ULTIMA OMBRA D'ESTATE" ACCOMPAGNA LE TANTE OMBRE DI UN TERRITORIO.<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxPL4u-zEb_f49o791lB7pHLTbUzrRAwTIANYwjrDSRZ9F6x3-OO5PvpBdd9SJ83WV-ZGIxNXmjgmxRvOUYmURJESa4hJsI392wSyi9XmNBeb3mgBEGnfvB_d5uYS5oVqSr-OhKEmqk1c4glxJBn-u2r_neTcNT_7V9fG1vcRf4piEisKYZPEzIHC4/s735/copert_ftb_.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="362" data-original-width="735" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxPL4u-zEb_f49o791lB7pHLTbUzrRAwTIANYwjrDSRZ9F6x3-OO5PvpBdd9SJ83WV-ZGIxNXmjgmxRvOUYmURJESa4hJsI392wSyi9XmNBeb3mgBEGnfvB_d5uYS5oVqSr-OhKEmqk1c4glxJBn-u2r_neTcNT_7V9fG1vcRf4piEisKYZPEzIHC4/w731-h334/copert_ftb_.jpeg" width="731" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Non è mai facile fare una recensione ad un libro. Se poi il libro lo ha scritto un amico con cui hai condiviso gli anni dell'università è ancora più complicato. Si rischia di non essere obbiettivi, di scrivere parole di benevola circostanza e non una critica attenta che metta veramente in luce la valenza di ciò che Mario Mattia ci vuole comunicare con la sua "opera prima". "<i>L'ultima ombra d'estate</i>" è stato definito un "<i>romanzo di formazione</i>". Mai descrizione, secondo me, è stata più errata. E' un racconto di denuncia dove al centro non c'è Marco, il (presunto) protagonista della storia. Il personaggio principale di questo racconto è il territorio e ciò che esso nasconde. L'autore, con l'attenzione di chi è abituato ad indagare l'assetto delle rocce del sottosuolo e con l'astuzia descrittiva che lo caratterizza, utilizza le vicende della vita di Marco per svelare lo sviluppo distorto di una città siciliana. Un sacco edilizio condotto in nome di interessi privati e condizionato da lobbies potenti della rendita fondiaria. Il lettore più attento in alcune pagine rivedrà affiorare le immagini del film (capolavoro) "L<i>e Mani sulla Città</i>" di Francesco Rosi, dove il potere politico si lascia suggestionare dalle istanze di rapaci costruttori e dal malaffare. E' un libro tanto bello quanto amaro. Non fatevi suggestionare soltanto dall'immagine della copertina o dal titolo. L'autore, per come lo conosco io, è troppo serio per derogare da una narrazione distaccata. Questo è un motivo in più per leggere e rileggere un libro che solo chi conosce e studia da anni il territorio siciliano nel suo "profondo" poteva scrivere così come lo ha scritto. Una lettura che accompagna il lettore a ricordare cosa è avvenuto, cosa sta avvenendo e cosa avverrà nelle nostre città e nei nostri territori, un tempo bellissimi.</span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-75525403013695386252023-03-19T01:47:00.002-07:002023-03-19T01:47:19.849-07:00Per non dimenticare. Don Giuseppe Diana, le sue parole contro la violenza e gli affari delle mafie.<p> <br /><strong style="color: #0f0f0f; font-size: 16px;"><span style="font-family: Cambria;"></span></strong></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><strong style="color: #0f0f0f; font-size: 16px;"><span style="font-family: Cambria;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixnkTYJHpIkjE-J8HXL-Q_fGpXiKTzYW_0mefyLJ0wIDIyaAjbNWKvB5YgOphGXK_qANzo1y8EAFQvsS2Pw0N_9zOrm7lATZBsj3z9OIJboDxdfXgf3cRO8o5J1LJ7ZFsfYbBjiDDaW75UuTi8mabS8sm5sgPTbhGToIiS9hf9jL-QjNgc9UzYD78a/s680/don-diana-copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="365" data-original-width="680" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixnkTYJHpIkjE-J8HXL-Q_fGpXiKTzYW_0mefyLJ0wIDIyaAjbNWKvB5YgOphGXK_qANzo1y8EAFQvsS2Pw0N_9zOrm7lATZBsj3z9OIJboDxdfXgf3cRO8o5J1LJ7ZFsfYbBjiDDaW75UuTi8mabS8sm5sgPTbhGToIiS9hf9jL-QjNgc9UzYD78a/w597-h321/don-diana-copia.jpg" width="597" /></a></span></strong></div><strong style="color: #0f0f0f; font-size: 16px;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></strong><p></p><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;">I</span><span style="text-align: left;">l 19 marzo del 1994 a Casal di Principe la camorra uccide Don Giuseppe Diana per il suo impegno antimafia. Viene ammazzato il giorno del suo onomastico</span><span style="text-align: left;">, nella sacrestia della sua parrocchia, mentre si prepara per celebrare la messa.</span><span style="text-align: left;"> Un killer entra ed esplode</span><span style="text-align: left;"> cinque colpi di pistola, i proiettili vanno tutti a segno. Morirà sul colpo. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Nel Natale del 1991 Don Diana aveva diffuso una lettera che era diventata un manifesto contro la criminalità economica e mafiosa del suo territorio. L'appello di quella lettera è ancora oggi un forte richiamo, una denuncia contro il parziale disimpegno di una chiesa che guardava e continua a guardare spesso ad altro. Di seguito pubblico l'Appello finale della lettera che è ancora oggi una denuncia tanto forte quanto attuale.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div style="color: #0f0f0f; text-align: justify;"><strong style="font-family: "Times New Roman"; text-align: left;"><span style="font-family: Cambria;">Appello</span></strong></div><div style="color: #0f0f0f; text-align: justify;"><i>Le nostre “Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe”.</i></div></span><i><span style="background-color: white; color: #0f0f0f;"><div style="text-align: justify;">Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa.</div></span><span style="background-color: white; color: #0f0f0f;"><div style="text-align: justify;">Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26).Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia “siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso, … dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”.</div></span></i></span>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-31925388481805882062023-03-12T08:13:00.001-07:002023-03-12T08:13:35.740-07:00AdDio Monsignore.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiEAgI1FuPwHxs0MRcvI3bG9RczuFKeO3UIYCDqkF65sjMjlVDIDc76ULk35IwpHYGteR98KoYGXh8X2NAgiTfA9S6bgDC_h-04YbYlVEj0JuS4x8aV92kfbRrvQdCXJph6CqARnTkeG7vhHHwOF0j7xOO2NRDhxmUqBMlFuUV0kXXSwYlEnbEE6zq/s720/6da6fb9b-6b0f-4bac-a74b-6b5d5e5f5008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="464" data-original-width="720" height="388" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiEAgI1FuPwHxs0MRcvI3bG9RczuFKeO3UIYCDqkF65sjMjlVDIDc76ULk35IwpHYGteR98KoYGXh8X2NAgiTfA9S6bgDC_h-04YbYlVEj0JuS4x8aV92kfbRrvQdCXJph6CqARnTkeG7vhHHwOF0j7xOO2NRDhxmUqBMlFuUV0kXXSwYlEnbEE6zq/w602-h388/6da6fb9b-6b0f-4bac-a74b-6b5d5e5f5008.jpg" width="602" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">La notizia si è sparsa alla velocità del suono: padre Calì è tornato alla casa del Padre. Da tempo non si vedeva più in giro, ma nell'immaginario di noi vittoriesi la sua figura ricurva, appoggiata ad un bastone, era e rimarrà sempre presente. Conosceva tutti. Non c'è persona che abita a Vittoria che non abbia ricevuto una sua carezza, un saluto, una battuta o un simpatico rimbrotto. Ha rappresentato e rappresenterà la quintessenza dell'essere vittoriese: cordiale, simpatico, un po' spocchioso, ma, sostanzialmente umile e disponibile. La Vittoria cattolica, laica e atea ha perso un punto di riferimento. Una persona, un prete, da sempre tra la sua gente. Attento, disponibile, conciliante fino alla fine. La terra gli sia lieve.</span></div><p></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-28498684495725403532023-01-29T01:32:00.000-08:002023-01-29T01:32:24.871-08:0027 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA ... CHE NON PUO' ESSERE MAI CORTA. <div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTivdl2V6qNChUcWzBaoDLrLm2YGpOvWOuAjQa6XipQimVQblT4JkZCJzgaQuK1Pc-pk-t1UIAGYDig9hl1jN_P9d5NH8Crg4K9sWobV3rLsQA65gfKTJgPkLF0EGqAsclCrMaqWEwsVlQ3ZBlSu-BOv49p9LdCc4aMUpEmCRazl03dz0A45_0SxNZ/s2048/WhatsApp%20Image%202023-01-29%20at%2009.35.20.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1617" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTivdl2V6qNChUcWzBaoDLrLm2YGpOvWOuAjQa6XipQimVQblT4JkZCJzgaQuK1Pc-pk-t1UIAGYDig9hl1jN_P9d5NH8Crg4K9sWobV3rLsQA65gfKTJgPkLF0EGqAsclCrMaqWEwsVlQ3ZBlSu-BOv49p9LdCc4aMUpEmCRazl03dz0A45_0SxNZ/w571-h446/WhatsApp%20Image%202023-01-29%20at%2009.35.20.jpeg" width="571" /></a></div><div style="text-align: justify;"> <span style="font-size: x-small;">Foto copertina </span><br /></div><br /><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">La terra ragusana, durante il fascismo, non vide solo l'ascesa e l'affermazione politica, con metodi violenti, del gerarca Filippo Pennavaria; diede al regime anche un illustre "intellettuale" che contribuì in modo significativo alla "difesa della razza" italica. Sto parlando di Telesio Interlandi. Questo "fine intellettuale" nacque a Chiaramonte Gulfi nell'ottobre del 1894 e nel ridente borgo, dove si "magnifica il porco", trascorse la sua infanzia e parte della sua adolescenza. Diventerà il giornalista di punta del fascismo a cui aderirà sin da subito con posizioni estremistiche e intransigenti. Mussolini nutriva una forte stima verso Interlandi e in forza di ciò lo stesso Interlandi diventerà un componente della Commissione superiore per la stampa, un organo di controllo a cui lo stesso Mussolini aveva assegnato un compito importante: la costruzione del consenso e l'allineamento al regime della categoria dei giornalisti. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Con la promulgazione delle leggi razziali del 1938, "norme" che scimmiottavano a grandi linee quelle naziste del 1935, il fascismo avviava un modo definitivo una campagna razziale, discriminatoria e violenta, soprattutto verso gli italiani di religione ebraica. Interlandi fu lo strumento di punta di questa campagna, diventandone il megafono principale grazie al ruolo di direttore della (vergognosa) rivista "La difesa della razza"; un quindicinale che affrontava e sosteneva, spesso anche con toni violenti, il razzismo su basi pseudoscientifiche. Interlandi non si limiterà solo a dirigere la (vergognosa) rivista, scriverà anche un opuscolo, nei fatti un concentrato di antisemitismo, dal titolo inequivocabile: "Contra judaeos". La sua azione di "intellettuale" continuò anche nella repubblica di Salò a cui aderì convintamente schierandosi con l'area più radicale e violenta che si rifaceva al capo delle brigate nere Alessandro Pavolini. Interlandi venne catturato e arrestato dopo il 25 Aprile, evase e fu nascosto, insieme alla sua famiglia, dall'avvocato socialista e antifascista Enzo Paroli che lo difese in tribunale e grazie anche all'amnistia del giugno 1946, firmata dall'allora ministro Togliatti, fu assolto. Telesio Interlandi, divulgatore principale del razzismo e dell'antisemitismo italico, morì da uomo libero a Roma nel gennaio del 1965.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">E' giusto sapere anche che la campagna razziale, di cui Interlandi fu il principale diffusore, ebbe la sua "efficacia" anche nella nostra provincia. In particolare, grazie ad una pubblicazione, ricca di dati e documenti, fatta da alcuni studenti della 5 B Liceo Scientifico di Vittoria, durante l'anno scolastico 1998/1999, dal titolo: "<b>CAMPAGNA RAZZIALE: tre casi in Provincia di Ragusa</b>", si può apprendere come a Ragusa, Scicli e Vittoria e ci furono persecuzioni razziali nei confronti di italiani di religione ebraica. Un testo che, proprio per coltivare la memoria in modo serio e concreto, le Amministrazioni comunali di questa provincia dovrebbero ristampare e distribuire soprattutto nelle scuole. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Questi fatti e le storie ad essi collegati non si possono e non si devono dimenticare, perché dimenticare è come uccidere.</span></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-44114079765063139182023-01-21T06:44:00.000-08:002023-01-21T06:44:05.775-08:00Matteo Messina Denaro: troppe complicità e tanto consenso sociale<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDDRF1zhCj_-ur1q9wCGGHSG2pGZvViBD4V-Q0mG3p85n5IJdOQHCo6DMEoxjoLL5eH-PJefEvQcYFue1IMnaecDAw-HN9-9ubPWcYTNxYiI5WVFo4fWYhtAtVLtlpOAqjRz-9W0yH3BZarb-tVwCsiG0hRrLtCpwIWQ-HVWZid54bTvRe9WO5hr69/s1598/matteo-messina-denaro-selfie.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="831" data-original-width="1598" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDDRF1zhCj_-ur1q9wCGGHSG2pGZvViBD4V-Q0mG3p85n5IJdOQHCo6DMEoxjoLL5eH-PJefEvQcYFue1IMnaecDAw-HN9-9ubPWcYTNxYiI5WVFo4fWYhtAtVLtlpOAqjRz-9W0yH3BZarb-tVwCsiG0hRrLtCpwIWQ-HVWZid54bTvRe9WO5hr69/w557-h290/matteo-messina-denaro-selfie.jpg" width="557" /></a></div><span style="color: red; font-size: x-small;">Foto tratta da Google Immagini</span><br /> <p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria;">Bisogna essere troppo
sempliciotti, e comunque non abitare in Sicilia, per ingerire tutte
le cose, che dal giorno della cattura del geom. Andrea Buonafede
ovvero Matteo Messina Denaro, sono state dette nei programmi di
approfondimento e scritte su ogni tipo di giornale. E' chiaro che
questo personaggio, per trent'anni, ha vissuto nella sua provincia
o meglio nella sua zona di nascita. Sei appartamenti e relativi
traslochi, non si mettono su in poche settimane. E poi bisognerebbe
parlare di cosa è Campobello di Mazara. Ci sono stato una volta. E'
un paesino di circa 12 mila anime, molto simile ad Acate, dove si
conoscono tutti. Qui, come in tante realtà del Mezzogiorno, che
presentano questa dimensione geografica e di popolazione, la
curiosità paesana è una caratteristica attiva. Una persona estranea
viene subito rilevata, notata: “<b>ma chistu cu è, ma di unni arriva,
s'accattau a casa di …, va sempri in farmacia</b>”. Il geom.
Buonafede, ovvero Matteo Messina Denaro, era ben inserito nella
realtà campobellese e sicuramente una larga maggioranza della
popolazione della ridente cittadina trapanese ne conosceva la reale
identità. La domanda è: perché nessuno ne denunciava la presenza?
Inoltre: ma a Campobello di Mazzara ci sarà una stazione dei
Carabinieri? Ci sarà un comando di Polizia Municipale? Se ci sono,
penso che qualche volta l'avranno pure visto, fermato in
qualche posto di blocco per un normale controllo. E poi, come si fa a non notare una persona
che conduceva una vita sfarzosa? Si dice che spendesse circa 10 mila
euro al mese. </span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; text-align: left;">Io penso, e vorrei essere
smentito, che la mafia è un reato a partecipazione necessaria, per
questo motivo gode di un consenso sociale diffuso che viene prima
della paura. Questa partecipazione necessaria e questo consenso
sociale è determinato dall'assenza e dall'incapacità dello Stato.
Faccio un esempio per essere più chiaro. Il corollario della mafia e
delle sue economie è la mancanza di lavoro e quindi la povertà. A
Matteo Messina Denaro, prima del suo arresto, sono stati sequestrati
beni e imprese per 750 milioni di euro. Tra questi beni vi erano
diversi centri commerciali legati ad un importate marchio della
grande distribuzione agroalimentare. Questi supermercati furono prima
sequestrati, poi confiscati e gestiti dallo Stato. Questi centri
commerciali, grazie all'amministrazione dello Stato sono falliti e le
centinaia di dipendenti, ditte fornitrici, consulenti fiscali e del
lavoro, hanno perso lavoro, commesse e consulenze. </span><b style="font-family: Cambria; text-align: left;">Anche a
Vittoria lo Stato ha sequestrato e confiscato imprese legate alla
criminalità economica locale e le sta gestendo. Pare che anche qui
si stia andando verso la chiusura e il licenziamento di una parte consistente dei
dipendenti. </b><span style="font-family: Cambria; text-align: left;">Tutto questo cosa
fa scattare nella tesata delle persone? L'economia mafiosa sa creare
lavoro, anche se di pessima qualità, non garantito, senza diritti, ma
lo crea. Lo Stato invece te lo toglie. Non sto celebrando le mafie e
le loro economie illegali, me ne guarderei bene dal farlo. La
condizione che si è determinata ha fatto e fa scattare queste amare
considerazioni alla maggioranza delle persone di Vittoria, di
Campobello di Mazzara, della Sicilia, del Mezzogiorno e di buona
parte dell'Italia.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="font-weight: normal;">Accanto
a questo grave consenso sociale vi è di peggio: c'è la complicità
di quella borghesia mafiosa e massonica che ha puntato e punta sempre
a come gestire la massa di denaro prodotta dalle attività legali e
illegali dell'imprenditoria mafiosa. Basta leggere i dati pubblicati
nell'ultimo Quaderno dell'antiriciclaggio redatto dall'Ufficio
Informazioni Finanziarie della Banca d'Italia, pubblicato il 28
settembre scorso, per capire quante e quali segnalazioni di operazioni
sospette arrivano dalla provincia di Trapani, sia dal sistema bancario
che da quello dei professionisti. E li una delle chiavi che ci
permette di capire perché l'imprenditoria mafiosa trapanese, ragusana, siciliana, o meglio la sua
massa di denaro, sia stata sempre protetta. </span>
</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; text-align: left;">Vanno elogiati i sacrifici e il lavoro svolto dai Carabinieri del ROS e
dalla Magistratura per arrivare alla cattura di questo “latitate”. Ma è fin troppo chiaro - purtroppo - il perché la “società civile”
non ha mai denunciato la presenza di questo signore evitando così che lo
stesso venisse catturato molto tempo p</span><span style="text-align: left;">rima.</span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-19045575918449613242023-01-06T04:26:00.001-08:002023-01-06T04:26:18.716-08:00PREZZO ALLA PRODUZIONE E PREZZO AL DETTAGLIO DEI PRODOTTI AGRICOLI. UN MISTERO?<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtm3IJ0COd90T9VD_fBm4OqZVq_pQogGxtjAYGUvL3pzdJGSStkhNXZYw-DSxJNyh_oFCMsEKVOO_KbhMTTeJ55M3GWF5JTuZNTyUSLrJec98hzlz53vYVv5uwQ4JhuFgXY1zpAyS62SBfA5pDWKUnmQ8-3Cgp1qDefdf329HoJo6DnJiQBiBYu_hA/s1071/datterino.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="501" data-original-width="1071" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtm3IJ0COd90T9VD_fBm4OqZVq_pQogGxtjAYGUvL3pzdJGSStkhNXZYw-DSxJNyh_oFCMsEKVOO_KbhMTTeJ55M3GWF5JTuZNTyUSLrJec98hzlz53vYVv5uwQ4JhuFgXY1zpAyS62SBfA5pDWKUnmQ8-3Cgp1qDefdf329HoJo6DnJiQBiBYu_hA/w677-h316/datterino.png" width="677" /></a></div><br /><p></p><p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Cambria; text-align: left;"><span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"><span>Ad ogni crisi commerciale dei prezzi alla produzione della nostra ortofrutta iniziano, come è giusto che sia, dibattiti e riunioni dove si critica l'atteggiamento della grande distribuzione organizzata. Negli interventi che si susseguono pare che si ignori un fatto determinate: la gdo non ha una finalità sociale! La gdo pensa prevalentemente a fare soldi! E' da qui che
inizia il carosello del dissesto dell'agricoltura meridionale, siciliana e, in
particolare, di quella della fascia trasformata. I supermercati legati alla</span></span></span></span><span style="color: #333333; font-family: Cambria; text-align: left;"> gdo permettono a noi consumatori di comprare i prodotti in un solo luogo. Invece di andare nelle salumerie, nelle macellerie, nei negozi di frutta e verdura o nei panifici, ci rechiamo in questi centri commerciali e riempiamo i carrelli di ciò che ci serve. In questo modo, e via via nel tempo, abbiamo messo in crisi le nostre piccole attività commerciali e artigianali.</span><span style="color: #333333; font-family: Cambria; text-align: left;"> Per tenere gli scaffali o i banconi frigo
sempre pieni, la gdo ha preteso e pretende dai produttori e dalla aziende di
trasformazione prezzi sempre più bassi. I produttori </span><span face="Lato, sans-serif" style="color: #333333; font-family: Cambria; text-align: left;"><span>agricoltori,
gli artigiani e in buona parte anche le industrie di trasformazione,
in modo particolare le più piccole, non sono in grado di difendersi da queste imposizioni e pochissime organizzazioni sono in grado di poterle
tutelare. Questo atteggiamento della gdo è garantito e protetto
dalle direttive dell’Unione Europea e dalle relative norme
nazionali che sono a beneficio del cosi detto “commercio globale”.
In pratica la UE e i governi che si sono succeduti, grazie ad accordi commerciali con Paesi Terzi
(Nord Africa, Turchia, ecc...), hanno via via ridimensionato il "Principio” della preferenza dei prodotti comunitari". In questo
modo si è consentito l'ingresso delle produzioni agricole “fresche”
o “trasformate” da questi Paesi. Sono prodotti simili (non
uguali) ai nostri, ma hanno costi molto più bassi e quindi
“concorrenziali”. Tutto questo è stato ed è un sostanziale vantaggio per la gdo.</span></span></span></p>
<p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">Per avere un quadro più chiaro e capire meglio cosa è successo negli ultimi tre anni, allego di seguito i grafici relativi ai fatturati dei tre gruppi leader della gdo del nostro territorio, i dati sono tratti dal sito <a href="https://www.reportaziende.it/ragusa">https://www.reportaziende.it/ragusa</a> </span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBpjDhU35CRvOIUc5wsT06LMINPHBUXOtKQstm0TF3VvjWyGs2v28SjJ2-5W4g07EU4eFY3PH-ae52IWedGDz_ucjPyfOljEE5UMvzYsK2FaD2l6GMVSzBlRChQtB4ne4p-d60iQCOgP_qT8RHPBvP1Orzuw91-tURo7rtrtf63-6qHXy0B1eHiek8/s449/Ergon.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="436" data-original-width="449" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBpjDhU35CRvOIUc5wsT06LMINPHBUXOtKQstm0TF3VvjWyGs2v28SjJ2-5W4g07EU4eFY3PH-ae52IWedGDz_ucjPyfOljEE5UMvzYsK2FaD2l6GMVSzBlRChQtB4ne4p-d60iQCOgP_qT8RHPBvP1Orzuw91-tURo7rtrtf63-6qHXy0B1eHiek8/s320/Ergon.png" width="320" /></a></span></span></div><span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn-0AnUZrSvVMPa2JNwVqMgY4kmiGzZSq17vdgyerDWVFoK-Pf10FZbSHr2dKpoKXV_IJJ15iXfbKeW9zmsXZ3_f1Hbjk-iEJ-RtZP8TfuOmCkE2XnNP4RXKBlGEYutON00FcCyZCisRayMD2GCapBF7TsXfjCFykgGIuX50a_dXeQMABaPRg17wOI/s452/new%20fdm%20spa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="452" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn-0AnUZrSvVMPa2JNwVqMgY4kmiGzZSq17vdgyerDWVFoK-Pf10FZbSHr2dKpoKXV_IJJ15iXfbKeW9zmsXZ3_f1Hbjk-iEJ-RtZP8TfuOmCkE2XnNP4RXKBlGEYutON00FcCyZCisRayMD2GCapBF7TsXfjCFykgGIuX50a_dXeQMABaPRg17wOI/s320/new%20fdm%20spa.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_E_ir1mTTKptX0f9uRBLMoLeFtAOsMn0UgVxvtuv2COjovMlHFbgsDdhHv3f-Uku-gbDM8SJea6k1t6QhNOkqlP8tSsI86TfxpKvHWJ290hWSl3G86pfjuyUbOASl-gb0BcbzZciVcew10C2rQ8kprxbkxMFutK2vivy_jhDnPGI6NgYSu-s4MBFP/s450/MEDIAL%20FRAN.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="435" data-original-width="450" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_E_ir1mTTKptX0f9uRBLMoLeFtAOsMn0UgVxvtuv2COjovMlHFbgsDdhHv3f-Uku-gbDM8SJea6k1t6QhNOkqlP8tSsI86TfxpKvHWJ290hWSl3G86pfjuyUbOASl-gb0BcbzZciVcew10C2rQ8kprxbkxMFutK2vivy_jhDnPGI6NgYSu-s4MBFP/s320/MEDIAL%20FRAN.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;">La somma dei fatturati relativi all'anno 2021 dei tre gruppi (591+451,2+251,7) è pari a 1.231,9 mln di euro. La somma dei fatturati dei 70 box che operano al Mercato ortofrutticolo di Vittoria non supera i 500 mln di euro. Cifre, numeri, che devono far riflettere le istituzioni e la classe politica. Penso che qualsiasi ragionamento che si svilupperà in questi giorni debba partire da questi dati e da queste considerazioni.</span></span></span><p></p><p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="color: #333333;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"> Buona Epifania.</span></span></span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-70865280995586403482023-01-02T04:09:00.000-08:002023-01-02T04:09:08.270-08:002 GENNAIO, SOLO MEMORIA?<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq7HeJHEWQqNPIL0QuDWnD1tHEKL9iJtYFoZQDGia0Nwqva8VTAin4Q6ArH1ZSwFdE2gVrg6SiLlnSvPA0jHqiwQkkuz4HRctzL8eyavA8Z3LOcukSxQCHjXYv-sQNA0uLhhyUHPwwbUEojWPl-0mdHDhpPii2kRxOilN94vsTLv58MJSHM95vmsuT/s864/2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="558" data-original-width="864" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq7HeJHEWQqNPIL0QuDWnD1tHEKL9iJtYFoZQDGia0Nwqva8VTAin4Q6ArH1ZSwFdE2gVrg6SiLlnSvPA0jHqiwQkkuz4HRctzL8eyavA8Z3LOcukSxQCHjXYv-sQNA0uLhhyUHPwwbUEojWPl-0mdHDhpPii2kRxOilN94vsTLv58MJSHM95vmsuT/w484-h313/2.png" width="484" /></a></div><span style="font-size: x-small;">Foto di Franco Assenza</span><br /><span style="font-family: Cambria;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">2 gennaio 1999, 24 anni fa, quasi un quarto di secolo, è una data spartiacque che non attesta soltanto l'oltraggio peggiore della mafia alla città di Vittoria, ma decreta, in modo definitivo, la fine di una criminalità violenta, rozza e stracciona che per oltre un decennio ha terrorizzato e infangato la città. Con la strage di San Basilio inizia una nuova era: quella dell'economia mafiosa. Il campo d'azione dei nuovi affari dev'essere bonificato. Il comportamento rude e feroce di certi personaggi, che non hanno ancora compreso come i tempi stiano cambiando, va eliminato in ogni modo. Due persone innocenti e lontane dalle logiche criminali, Rosaio Salerno e Salvatore Ottone, verranno abbattute dal piombo. Le prime vittime innocenti delle nuove economie mafiose. Da quella data in poi speculazioni e ricomposizioni aziendali cominceranno a delinearsi e con esse si verrà a tracciare una nuova geografia mafiosa che metterà in luce nuovi accordi con organizzazioni più potenti e strutturate. Come leggere la presenza di un boss della 'ndrangheta come Brandimarte a Vittoria? Come decifrare i beni sequestrati (oltre 100 milioni di euro) ad alcune "imprese" locali della Guardia di Finanza tra il 2018 e il 2022? Sono fatti che possono dare alcune risposte alle mie analisi? </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Il 2 gennaio non è e non può essere solo commemorazione. A Vittoria da quel giorno è cambiato qualcosa, ma di questo qualcosa non si conosce (o non si vuole conoscere?) il perimetro. Per contrastarlo dovremmo definire con chiarezza i confini di questo qualcosa, capirne i suoi legami, circoscriverne le sue azioni. Limitarsi alla memoria, alla rievocazione, è utile; ma anche tanto insufficiente.</span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-7189441433137082072022-12-27T03:41:00.001-08:002022-12-27T03:41:58.056-08:00IN PROVINCIA DI RAGUSA CRESCITA RECORD DEI DEPOSITI BANCARI. MA COME E' POSSIBILE?<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvHChA43EOAIBgnh3JnLSO6ECSKM3ck3mB6Q5_9xgllIJmlYZv2SDjiYnnjRBpLcVrdrEZYI2wqUtfLvAQLglcMn8f64Y5vl4xRaWzBwjM9XRJLG6ZOq6JpoA_GQ5vMG4oGOmA0nRxemez-nJ5IKPaEHt0EzWEo235Agf9M6owcsj5SQiRb9cQjwQl/s1000/Depositphotos_riciclaggio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="1000" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvHChA43EOAIBgnh3JnLSO6ECSKM3ck3mB6Q5_9xgllIJmlYZv2SDjiYnnjRBpLcVrdrEZYI2wqUtfLvAQLglcMn8f64Y5vl4xRaWzBwjM9XRJLG6ZOq6JpoA_GQ5vMG4oGOmA0nRxemez-nJ5IKPaEHt0EzWEo235Agf9M6owcsj5SQiRb9cQjwQl/w590-h280/Depositphotos_riciclaggio.jpg" width="590" /></a></div><br /><span style="font-family: Cambria;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;">Certo
che il nostro territorio è veramente strano, penso che qui, e solo
qui, si possono realizzare certe contraddizioni economiche. La cosa
interessante è come queste incongruenze non vengano (volutamente?)
notate da nessuno. In base ai dati della Banca d’Italia sulla
raccolta bancaria, Il Sole 24 Ore, il 18 novembre scorso, ha
pubblicato nel suo sito la mappa dei depositi pro capite, stilando
una classifica, per provincia, dei territori dove nei primi otto mesi
del 2020 si è “risparmiato” di più. Sapete di chi è il primato
nazionale relativo alla conservazione di liquidità? Al primo posto
nella classifica della “spinta alla conservazione di liquidità”
vi è la provincia di Ragusa con un +14% rispetto all'anno
precedente. I depositi pro capite sono pari al € 26.300,00, mentre
i depositi delle famiglie sono cresciuti del +6,3% e pesano per il 71%
del totale (si veda la foto e il link allegato). </span></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="color: black;"><span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><span style="color: black;"><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-LUSNZb4-VzUV7LzINN28KaJY0R9W0Epm8seCdYXwNR4n5dfsrqCMd5yBxQ5G9I_SMVZRRvnmXDK__UubsTOcm88Mm_PSfPv67ceKTrrhEARqBUDdX_959rRgh4YI2lqYMpJrMACSJVpI_tiIj94nNfwOWa8-lb_VYQlicirLeCNqqKJRPUbeR36/s807/Senza%20titolo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="659" data-original-width="807" height="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-LUSNZb4-VzUV7LzINN28KaJY0R9W0Epm8seCdYXwNR4n5dfsrqCMd5yBxQ5G9I_SMVZRRvnmXDK__UubsTOcm88Mm_PSfPv67ceKTrrhEARqBUDdX_959rRgh4YI2lqYMpJrMACSJVpI_tiIj94nNfwOWa8-lb_VYQlicirLeCNqqKJRPUbeR36/w489-h324/Senza%20titolo.jpg" width="489" /></a></span></span></span></div><span style="font-family: Cambria;"><span style="color: black; text-align: left;"><p style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; text-align: center; widows: 2;"><span style="color: black; text-align: left;"><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/piu-soldi-banca-crescita-record-risparmio-provincia-e-sud-ADLzky1">https://www.ilsole24ore.com/art/piu-soldi-banca-crescita-record-risparmio-provincia-e-sud-ADLzky1</a><br /></span></p><p style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="color: black; text-align: left;">Visto così si
potrebbe dire, e per molti versi è vero, che questo dato sia il frutto di un atteggiamento
prudenziale legato alle incertezze economiche generate prima dalla
pandemia e ora dalla guerra. Ma vi sono altri indicatori che fanno emergere, a
mio modesto avviso, una valutazione diversa. In Provincia di Ragusa
dal 2013 ad oggi è aumentata la povertà. In una nota del giugno
scorso la responsabile dell'Unione sindacale territoriale Ragusa e
Siracusa della CISL, Vera Carasi, dichiarava che “<i>i dati sulla
povertà in provincia di Ragusa sono in crescita, il 6,9% delle
famiglie versa in condizioni di difficoltà assoluta … il futuro è
tutt'altro che roseo alla luce dell'inflazione galoppante</i>”. Saro
Denaro, responsabile provinciale dello SPI CGIL di Ragusa, nella sua
recente relazione congressuale ha dichiarato che “<i>la povertà ha
toccato in questo periodo livelli record. I più alti degli ultimi
</i></span><span style="color: black; text-align: left;"><i>sedici
anni</i>”. Queste dichiarazioni trovano conferma in un dato: l'<b>Indice di
vulnerabilità sociale e materiale</b>. Si tratta di un indicatore
calcolato dall'ISTAT che segnala le condizioni di incertezza
economica e sociale di una territorio e la sua vulnerabilità, a
partire dalle caratteristiche di chi ci abita. </span><strong style="text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-weight: normal;">Più
è alto, maggiore è il rischio di disagio in quella zona</span></span></strong><span style="color: black; text-align: left;">.
<b>L'indice della nostra provincia è medio alto ed è compreso tra 99 e
103.</b> Nei fatti significa che nel nostro territorio è rilevante
l'incidenza di famiglie composte solo da anziani, genitori single,
giovani che non studiano e non lavorano, adulti senza titoli di
studio o analfabeti e di famiglie in disagio economico. Tutto questo
è dimostrato anche da un altro indice: il <b>Misery index.</b> E' un
indicatore che viene calcolato dalla Confcommercio che ci dice come
nella nostra provincia l'accesso ai consumi, negli ultimi due anni,
sia calato a fronte di un aumento dell'inflazione, dagli alti tassi
di prestito e dal livello di disoccupazione.</span></p></span></span><p></p>
<p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Cambria;"><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span><b>In
un territorio dove da tempo nelle famiglie vi è una </b></span></span></span></span><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span><b>progressiva
erosione del reddito, che si è distinto negli ultimi anni per il
rallentamento della domanda e di conseguenza per una calo della
ripresa e dell’occupazione; come è possibile che aumentino i
depositi bancari?</b></span><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></span></em></span></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Una possibile risposta potrebbe essere quella che
arriva dal “Quaderno dell'Antiriciclaggio” de L'Ufficio
Informazioni Finanziarie della Banca d'Italia. Dai dati e dai
cartogrammi relativi agli anni 2020 e 2021, risulta evidente come ci
sia stato un aumento del 21% di segnalazioni sospette sia da parte
del sistema bancario/postale che da altri operatori quali: Istituti di
moneta elettronica (IMEL), Istituti di pagamento (IP), prestatori di
servizi di gioco e, in piccola parte, professionisti e assicurazioni.
Infatti, come si può vedere a pag 16 del quaderno (si veda immagine e link allegati), si è passati dalla 592 segnalazioni del 2020 alle 719
segnalazioni del 2021.</span></span></span></span></em></span></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"></span></span></span></em></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ71t3-PwyPiFqugXXt_bnNvEPgu5YuaMg8VuCXcpGdwsnwCabD75XcgObYKqtxCwmcPgLSX0HpqwZY87Zpd3MelMSpAfsgpEs5w2ZIn3Z3zeb7Gr6wXlCi90rSkkje4xAPD74u1EZgjPKhkBg5jPW0AH2WVpZfAMQfCuZxTsd5TB6JFqkl4bUO1yX/s1220/dati.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="1220" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ71t3-PwyPiFqugXXt_bnNvEPgu5YuaMg8VuCXcpGdwsnwCabD75XcgObYKqtxCwmcPgLSX0HpqwZY87Zpd3MelMSpAfsgpEs5w2ZIn3Z3zeb7Gr6wXlCi90rSkkje4xAPD74u1EZgjPKhkBg5jPW0AH2WVpZfAMQfCuZxTsd5TB6JFqkl4bUO1yX/w638-h248/dati.png" width="638" /></a></span></span></span></em></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><em style="text-align: left;"><span style="color: black;"><span><br /></span></span></em></span></span></span></em></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><em style="text-align: left;"><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><a href="https://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/quaderni/2021/quaderno-2-2021/Quaderno_II_2021.pdf">https://uif.bancaditalia.it/pubblicaioni/quaderni/2021/quaderno-2-2021/Quaderno_II_2021.pdf</a></span></span></span></em></span></span></span></em></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Cambria;"><em><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><em style="text-align: left;"><span style="color: black;"><span><br /></span></span></em></span></span></span></em></span></div><span style="font-family: Cambria;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: black;"><span><span><span><span style="font-style: normal;">Infine, c'è un ultimo dato che deve fare ulteriormente riflettere. La provincia di Ragusa ha un indice di </span><b>enterprise syndicate</b><span style="font-style: normal;"> tra i più elevati d'Italia. Questo valore misura un aspetto particolare </span></span></span></span></span>delle mafie, cioè indica la capacità che le stesse hanno nell'avviare traffici illeciti, tipo gestione della prostituzione, stupefacenti e gioco d'azzardo, per poi trasformare i proventi in attività economiche lecite o illecite (si veda il grafico tratto da <a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/la-mafia-le-mafie-capitale-sociale-area-grigia-espansione-territoriale_%28L%27Italia-e-le-sue-Regioni%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/la-mafia-le-mafie-capitale-sociale-area-grigia-espansione-territoriale_%28L%27Italia-e-le-sue-Regioni%29/</a>). Tutto questo rende le mafie invisibili e ne rafforza il loro ruolo nel territorio.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHe5ktA2zPyIPr4rpm33Db39kZpFjNydPgwBsvrPMkCYeNnbyVF3wowWxLMQgBCj6BbLNxq5gYnP42zmw8jreqbV610wgdlMSAykk9MnY8G7ONH8K0EkDb7cAnRuE4A8RRNvp_K_U7rBa-odN8bLnBJiVWnjkN89nYRQTSuxqzmssb6oy0TrruXBVt/s1306/L_Italia_e_le_sue_regioni_figura2presenza_fig_vol4_00150_002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1306" data-original-width="1090" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHe5ktA2zPyIPr4rpm33Db39kZpFjNydPgwBsvrPMkCYeNnbyVF3wowWxLMQgBCj6BbLNxq5gYnP42zmw8jreqbV610wgdlMSAykk9MnY8G7ONH8K0EkDb7cAnRuE4A8RRNvp_K_U7rBa-odN8bLnBJiVWnjkN89nYRQTSuxqzmssb6oy0TrruXBVt/w387-h376/L_Italia_e_le_sue_regioni_figura2presenza_fig_vol4_00150_002.jpg" width="387" /></a></div><br /></div></span><div><p></p>
<p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;">
<b><span style="font-family: Cambria;">Ricapitolando: in una provincia dove gli indicatori di povertà crescono, dove si segnala un significativo aumento di operazioni di sospetto riciclaggio e dove le mafie hanno un forte ruolo economico rispetto al ruolo criminale classico; i depositi bancari crescono in modo rilevante. Non è un'evidente contraddizione? La cosa non desta nessuna attenzione da parte degli organi inquirenti? Forse ignorano questi dati? </span></b></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: Cambria;">La più grande cortesia che si può fare alle mafie è contrastarle come se fossero soltanto un problema di ordine pubblico. Per combatterle realmente bisogna contrastare il loro potere economico seguendo le tracce lasciate dai soldi. Questa frase di Falcone non può essere uno slogan da declamare nei convegni o nelle assemblee, va praticata! Qui non servono soltanto più forze di polizia per il controllo del territorio, qui servono, soprattutto, ispettori della Banca d'Italia che controllino ciò che avviene nei vari luoghi della finanza locale; così come servono ispettori dell'Agenzia delle Entrate per capire cosa accade in alcune imprese. Solo in questo modo si posso configurare le complicità e le collusioni di quell'area grigia iblea di cui tanto si parla ma poco si conosce. Le economie mafiose trovano alimento e si espandono grazie a queste relazioni. Per le mafie, più che il controllo del territorio, è la presenza dell'area grigia che ne indica la loro fase di maturità e di consolidamento. Tutto il resto è solo melodramma. In merito a queste ultime considerazioni sto raccogliendo dati che pubblicherò in un altro post. Intanto, b<span style="text-align: left;">uona lettura, buona riflessione e ... Buon Anno. </span></span></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: Cambria;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Cambria;"><br /></span><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="line-height: 160%; margin-bottom: 0.79cm; orphans: 2; widows: 2;"><br /></p></div>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-54203300260962228802022-12-01T10:26:00.004-08:002022-12-01T10:26:58.713-08:00DOUDA DIANE, UNA SCOMPARSA, DIVERSE DOMANDE.<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn6R_DwhwejsV3n9kzyTTcWlVs1AAh7JuvggtMmRHmzxPgvVIsU6FUE38jQaA5D1yVgeHa-V3GqSVXhAVbIyM4fDjUj5FJPRtaUuytW9qZ7vEvJLyX80fQoeyJ8YdiD9iuXvsKgGLDaYL0GUHARj2KAwzaM8GugSae9mkI2qiMeaB26V9xcJH0a6us/s1200/operaio-scomparso--1200x675.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn6R_DwhwejsV3n9kzyTTcWlVs1AAh7JuvggtMmRHmzxPgvVIsU6FUE38jQaA5D1yVgeHa-V3GqSVXhAVbIyM4fDjUj5FJPRtaUuytW9qZ7vEvJLyX80fQoeyJ8YdiD9iuXvsKgGLDaYL0GUHARj2KAwzaM8GugSae9mkI2qiMeaB26V9xcJH0a6us/w640-h360/operaio-scomparso--1200x675.jpg" width="640" /></a></div><span style="font-family: Cambria;"><span style="color: red; font-size: x-small;">foto tratta da Google Immagini</span><br /> </span><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-weight: normal;">Come
può una persona sparire senza lasciare neanche una traccia? Viviamo
nell'era del controllo totale, siamo circondati da telecamere,
viviamo immersi nel wi-fi come i funghi sott'olio, ogni
nostro movimento è scandagliato fino alle mosse più impercettibili.
Malgrado tutto ciò Douda Diane, una persona, un lavoratore, un
immigrato, è scomparso, non si trova, non si capisce dove possa
essere finito. Dal 2 luglio scorso è sparito, come se fosse
evaporato, o peggio, come se fosse stato ingoiato dalla terra. Nessuno sa </span></span>nulla<span style="text-align: left;"> (o
fa finta di non sapere?). Nessuno ha visto nulla (o fa finta di non
aver visto?). Qualcuno ironizzando amaramente si è chiesto: ma
siamo sicuri che Douda sia mai esistito? La risposta altrettanto
amara, ma per nulla ironica, è che Douda è stato inghiottito
dall'omertà di questa terra, da sempre definita babba, nei fatti
impanata di una subcultura capace di generare anche economie malate e
mafie. Di Douda rimane un video dove denuncia quello che noi non
abbiamo più il coraggio di denunciare, cioè che qui in molti casi si lavora in condizioni
non umane.</span></span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span><span style="font-weight: normal;">E'
</span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">stato
“inghiottito” perché vittima di un grave incidente sul
lavoro? </span></span><span style="font-weight: normal;">E' stato
fatto “evaporare” perché con le sue denunce provava a difendere</span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
il diritto di lavorare e di vivere dignitosamente? </span></span></span></span><span style="text-align: left;">Domande
che prima o poi troveranno, forse, una risposta. Fino ad allora
rimarranno accese soltanto la disperazione di un bambino di otto
anni, suo figlio, l'angoscia di una donna, sua moglie, e l'ansia
delle persone che lo voglio bene. Tutto il resto sarà un buio, reso
denso e pesante da un'attesa tanto lacerante per quanto sarà lunga. Se qualcuno pensa che il buio divori ciò che nasconde si sbaglia. Sono </span><span style="text-align: left;">tante le persone che lo voglio bene e queste non si arrenderanno facilmente ai seminatori e coltivatori di oblio.</span><span style="text-align: left;"> La verità sulla “volatizzazione” di Douda prima o poi verrà fuori e con essa affioreranno le tante contraddizioni di questa
terra.</span></span></p>
<p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9014237907287947338.post-21969309562717713442022-11-06T09:08:00.000-08:002022-11-06T09:08:13.687-08:00Buone notizie: Polizia e Guardia di Finanza avranno nuovi locali. Ma quando si utilizzeranno i beni confiscati alla mafia?<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg322oAouuJ95wTgeQheYQIhnr1wZQLU08a1Gw85PtnIZ_mFc2xGOeBAfJi4hmIVtXz81fo-zy1FA0xxTWcz24s5XS6k-jqrUY4AeWNjYj1g5SpWh1Uhwd0Dfvt7ru6jBqPOQtYQuXYQ5g3wNlWfsW20IPb1TBl3tousra4Et5NHFGkayp2_mTnpSP-/s560/110959856-61a4d23d-3c5e-43d6-836d-c575e18781fa.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg322oAouuJ95wTgeQheYQIhnr1wZQLU08a1Gw85PtnIZ_mFc2xGOeBAfJi4hmIVtXz81fo-zy1FA0xxTWcz24s5XS6k-jqrUY4AeWNjYj1g5SpWh1Uhwd0Dfvt7ru6jBqPOQtYQuXYQ5g3wNlWfsW20IPb1TBl3tousra4Et5NHFGkayp2_mTnpSP-/w640-h360/110959856-61a4d23d-3c5e-43d6-836d-c575e18781fa.webp" width="640" /></a></div><span style="font-family: Cambria; font-size: x-small;"> Foto tratta dal Google Immagini</span><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span>A
Vittoria nascerà “un presidio di legalità”, una struttura dove
alloggeranno in modo definitivo il Commissariato di Polizia, e la Stazione della Guardia di Finanza. La notizia di per se è buona,
nulla da ridire, come si fa a criticare una cosa del genere? Però ci
sono alcuni aspetti che impongono delle riflessioni e fanno nascere delle domande. Va subito
precisato che il Ministero dell'Interno, per il 50% dei locali dove
prima era allocato il Commissariato di PS di Vittoria, pagava da</span></span><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> anni un affitto di 105 mila euro annui ad un parente della
famiglia Luca di Gela, ovvero Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito
in carcere assieme allo zio e al padre nel luglio 2019 perché
indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.</span></span></span></span><span style="color: black;"><span> Ovviamente la notizia fece un certo scalpore tant'è che la Commissione straordinaria</span></span><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> predispose gli atti
amministrativi per favorire il trasferimento del commissariato in
nuovi locali, ma questo non avvenne in modo rapido, anzi, forse pare che non avvenne (</span></span></span></span><a href="https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/07/16/news/vittoria_nuovi_locali_per_il_commissariato_di_polizia-231299939/" style="text-align: left;">https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/07/16/news/vittoria_nuovi_locali_per_il_commissariato_di_polizia-231299939/</a>).</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Cambria; font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Dal consiglio comunale del 3 novembre scorso si apprende della variante urbanistica - voluta dalla Prefettura - di un'area sita in
Contrada Bosco Rosario di proprietà dell'Agenzia del Demanio dove
insiste lo storico campo di calcio “Talafuni”. Grazie a
quest'atto si potranno realizzare le caserme della
GdF e del Commissariato di Polizia. L'iter dell'opera
fu avviato dalla Commissione straordinaria e, la stessa opera, verrà
realizzata con fondi del Ministero delle Infrastrutture in accordo
con il Ministero dell'Interno. Ma il Ministero dell'Interno non è
lo stesso dicastero che vigila sull'Agenzia nazionale per
l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla
criminalità organizzata (ANBSC)? Sono andato a vedere nel sito
dell'Agenzia e ho scoperto che ha Vittoria, ad oggi (6 novembre 2022)
vi sono 45 immobili confiscati e destinati (</span></span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span><a href="https://openregio.anbsc.it/statistiche/visualizza/beni_destinati/immobili">https://openregio.anbsc.it/statistiche/visualizza/beni_destinati/immobili</a>). Appartamenti, abitazioni
indipendenti, terreni agricoli e terreni edificabili, tutti beni
sottratti alla criminalità locale e inutilizzati (?). Intanto sarebbe
interessante</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span>
conoscere le condizioni di questi immobili e poi, qualcuno, dal 2019
a oggi, si è chiesto come vengono utilizzati questi 45 beni dallo Stato? Si è pensato se era possibile, già nel 2019, trasferire in uno di questi il
commissariato? Si è appurato se la futura caserma poteva essere
realizzata in uno di questi immobili evitando che la città perdesse
un'altra struttura di aggregazione? Il contrasto alle economie
mafiose non si fa chiedendo ripetutamente: “serve più controllo
del territorio, servono più forze dell'ordine”. La criminalità organizzata non si
inquieta se in città vi è qualche volante in più. Le mafie si
preoccupano seriamente quando perdono i beni che hanno accumulato
illegalmente. Se poi uno di questi fosse diventato una caserma,
l'oltraggio sarebbe stato totale. Prima di “confiscare” (in senso
buono) un vecchio luogo di socializzazione, non sarebbe stato utile
verificare se uno dei 45 beni sottratti alla criminalità di questa
città avesse avuto le caratteristiche per diventare “presidio di
legalità”? Sarebbe stato un atto di rispetto e di riscatto verso
il territorio che da anni viene oltraggiato da una criminalità
mafiosa che lo ha reso tristemente famoso. Come mai non è stato
fatto? Cosa lo ha impedito? E' stata una dimenticanza? Domande semplici e garbate a cui qualcuno dovrebbe trovare il tempo per rispondere.</span></span></span></p>giorgiostracquadaniohttp://www.blogger.com/profile/06088107602626353818noreply@blogger.com0