Quanto
costa trasportare un TIR carico d'ortofrutta da Vittoria a Bari? Da
Vittoria a Fondi? Da Vittoria a Milano? Domande a cui possono
rispondere solo gli addetti ai lavori. Ho voluto fare una piccola
ricerca, sono venuti fuori dei numeri veramente interessanti. Nei
cassoni frigo dei modernissimi TIR che vediamo sfrecciare nelle
nostre circonvallazioni ci vanno 26 pedane di prodotto. La pedana è
l'unità di misura e il suo costo di trasporto è strettamente legato
alla sua destinazione. Per fare un esempio: trasportare una pedana di
ortofrutta da Vittoria a Fondi, solo andata, costa mediamente
60 euro. Quindi il prezzo che il commerciante deve saldare al
titolare del TIR per un carico completo d'ortofrutta diretto al
mercato laziale è presto fatto: (26 pedane x 60 euro) 1560 euro. A
questa somme si detrae circa il 10% per la commissione dovuta
all'agenzia di intermediazione che organizza il viaggio e altre 5
euro a pedana per il carico, quindi: 286 euro. Se l'autista decide di
affrontare direttamente l'itinerario deve spendere: circa 600 euro
per il gasolio (un tir a pieno carico consuma in media un litro di
gasolio ogni 2 Km percorsi, la distanza da Vittoria a Fondi e di 900
Km circa e il costo del gasolio è di 1. 30 euro a litro). 130, per
traghettare a Messina e 150 euro circa di spese varie. Quindi dalle
1560 bisogna sottrarre circa 1100 euro di spese. Pertanto, l'incasso
netto è di 460 euro. I costi aumentano se l'autotrasportatore decide
di imbarcarsi a Catania per sbarcare a Napoli e poi proseguire per
Fondi.
Ho
detto sin dall'inizio che il viaggio è solo andata. Se la ditta di
trasporto è già organizzata con un viaggio di ritorno non ci sono
problemi, altrimenti tir e autista devono attendere qualche giorno
per trovare una commessa di trasporto che li riporti a Vittoria.
Quindi dalle 460 bisogna detrarre almeno 100 euro per il periodo in
cui soggiorna. Va comunque evidenziato come la tariffa per il
ritorno è sempre molto più bassa, all'incirca 600 euro,
generalmente si trasportano casse vuote. Va anche tenuto in
considerazione il fatto che sia per l'andata come per il ritorno il
tempo di guida, nell'arco di una giornata, non deve superare le 9 ore
e comunque non si possono superare le 4,5 ore di guida effettive,
dopo di che seguono pause, riposi e stop forzati. Quindi un viaggio
andata e ritorno da Fondi in media dura è tre giorni. L'incasso
netto si aggira intorno alle 200/300 euro. Questi soldi non
finiscono tutti nella tasca dell'impresa di trasporto, bisogna sempre
detrarre la manutenzione e l'usura del mezzo, le tasse e le
consulenze. E' fin troppo evidente: i piccoli padroncini o le
imprese locali che resistono non sono organizzati né per dimensione
aziendale, né tanto meno per capacità finanziaria. Infatti, via via
si stanno dissolvendo.
Quali
sono oggi le ditte che operano nel mondo dei trasporti? Le inchieste
della DDA, le operazioni della DIA, e qualche inchiesta giornalistica
ci raccontano di un accordo
tra i clan camorristici casalesi e cosa nostra e 'ndragheta
sull'autotrasporto di
prodotti ortofrutticoli verso i principali mercati all'ingrosso
(Forse oltre l'ortofrutta si fa
viaggiare qualcos'altro?).
Solo
da Vittoria ogni giorno partono in media 200/300 camion. Un
convoglio consistente, che collega il Sud/Est siciliano con diversi
centri del Sud, del Centro, del Nord Italia e dell'Europa. Avere
il monopolio di queste rotte commerciali significa avere il controllo
dell'economia e dei traffici
leciti e, forse, illeciti. Qualsiasi prodotto agricolo, industriale o
di provenienza illegale senza camion rimane dov'è. Due
sono i modi per avere l'esclusiva: imporsi con la violenza, metodo
rumoroso e desueto, oppure schiacciare verso il basso il costo del
trasporto, annullando dolcemente ogni concorrenza, anzi puntando ad assorbirla.
In questo caso si diventa economicamente convenienti, capaci di
creare nuove opportunità di lavoro, ma soprattutto degnamente
accettabili.
Concludo dicendo che la DDA in una delle sue relazioni è stata fin troppo
esplicita. “E
allora risulta chiara, solare, la ragione dell’interesse dei capi
dei sodalizi di stampo mafioso
per
l’attività di autotrasporto e per l’affermazione delle ditte “in
mano” all’organizzazione mafiosa sulle altre. L’importanza
della piena operatività di tali imprese (in alcune regioni piuttosto
che in altre), la loro condizione di entità monopoliste del mercato,
il groviglio di interessi che fa capo a tali attività, consente di
comprendere la ragione per cui le organizzazioni criminali gestiscano
direttamente siffatte attività”.
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