Pago
spesso le bollette presso le ricevitorie. Anche se costa un po' di
più non si fa fila, è veloce ma soprattutto pare che il pagamento
venga addebitato prima di versamenti effettuati alla posta. Nelle
ricevitorie trovo sempre persone con i volti arsi dalla rabbia e
dalla speranza. Giocano, scommettano e sperano. Attendono una vincita
che non arriva quasi mai. Bruciano il loro tempo guardano uno schermo
pieno di cerchi che racchiudono numeri oppure infilando monete in una
macchina, sistemata sempre in un angolo isolato del locale, che
allinea figure davanti ai loro sguardi arsi dall'attesa di vincere.
Ogni tanto qualcuno vince, importi insignificanti, che non
esaudiscono la voglia di vittoria ma lo incantano e lo portano a
scommettere sempre di più. Così i soldi stanno perdendo la loro
capacità di bene con il quale si può acquistarne un altro bene per
diventare una giostra che ruota su stessa perdendo pezzi ogni giro.
Guardo queste persone stordite da gioco che si riducono sul lastrico
con lo stato che guadagna sulle loro disgrazie. Uno stato
biscazziere che lucra sulla disperazione che stato è ? Eravamo una
Repubblica fondata sul lavoro. Stiamo diventato una repubblica
fondata su les
jeux sont faits: rien
ne va plus.
Nessun commento:
Posta un commento