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Arriva
Maggio, si iniziano a smontare le serre, i teli di plastica che hanno coperto le produzioni orticole invece di essere smaltiti vengono bruciati. Non tutti gli agricoltori fanno questo, è una piccola minoranza che commette questa assurda brutalità. Ma anche se pochi creano un danno ambientale incalcolabile. Ed così che da Marina di Acate a Pachin si materializzano qua e la pennacchi di fumo nero e denso
che si sparge nell’aria ammorbandola e rendendola agre e
irrespirabile. Chi compie questi gesti non ha nessuna dignità.
Questi comportamenti raccontano la putrefazione morale che
caratterizza questa gente. Ora, come ogni anno, inizierà il solito percorso che si
ripete da almeno un ventennio: appelli al Prefetto, tavoli tematici
che ribadiranno l’impotenza degli organismi preposti al controllo che ribadiranno: "non abbiamo né uomini né risorse"; intanto le fumarle
continueranno ad appestare l’aria e creare danni alla nostra salute
e all’economia turistica e agricola del territorio.
Quando
capiremo che ’ambientalismo è impegno civile, è passione
democratica, è dovrebbe diventare un sentimento popolare perché
guarda esclusivamente al miglioramento della qualità della vita;
sarà sempre troppo tardi. Invece, questa parola è stata trasformata
- ad arte - in un’ideologia elitaria e il "militante
ambientalista" viene spesso accusato di essere un organizzatore
di azioni politiche appariscenti e velleitarie. Naturalmente, è
stato facilissimo far passare questo concetto. in parte perché
spesso le "battaglie ecologiste" sono un tantino
vanagloriose, ma in particolare ciò che ha vanificato ogni forma di
rispetto ambientale è l'assoluta tollerenza e la perenne
giustificazione politica (spesso per fini elettorali) e istituzionale verso ogni forma di
irregolarità ambientale. Infatti, da anni migliaia di tonnellate di
plastica dismessa dalle serre e di rifiuti urbani vengono bruciati o
seppelliti senza che nessuno faccia qualcosa per impedire questo
scempio. Tutto questo ha creato e crea delle conseguenze nel nostro
ambiente e alla nostra salute, ma pochissimi si indignano e si mobilitano affinché questo
disastro venga fermato.
E’ giusto
sapere che quando le plastiche bruciano producono diossine e
idrocarburi policiclici e aromatici. Pare che le particelle di diossine svolgano un ruolo sia nell’aria che respiriamo e sia nel suolo
che calpestiamo e coltiviamo. Non lo dico io, lo dice l'ARPA (Agenzia
Regionale Protezione Ambiente). E' giusto sapere come le diossine non hanno la stessa
indulgenza che abbiamo noi nei confronti di certi agricoltori che
all'alba o all'imbrunire bruciano le plastiche dismesse. E NO! Le
diossine si accumulano in modo irreversibile sui tessuti degli organi
viventi, sia essi vegetali o animali. A lungo andare questo
"accatastamento" pare che crei qualche problema anche al
nostro sistema immunitario. E’ forse per questo che a Maria,
impiegata e giovane madre, in un anno vengo diagnosticati due tumori?
Uno al rene e l'altro alla tiroide? E’ forse per questo che a
Salvatore e a suo fratello Mario - uno bracciante e l’altro
ruspista - vengono accertati ad uno tumore ai polmoni e all’altro
un tumore alla prostata? Sarà sempre per questo motivo che Peppe - elettricista- viene diagnosticato un tumore alle ossa, mentre a
Giovanna, casalinga, viene scoperto un cancro alla mammella?
Potrei continuare per ore, la lista è lunga e si aggiorna
minutamente.
LA
TUTELA DELL’AMBIENTE NON E’UN FATTO ELITARIO, E’ TUTELA DELLA
SALUTE E DELL'ECONOMIA.
Bisogna
convincersi che il
tumore è una malattia sociale, dipende dalla qualità dell'aria che
respiriamo, dalla caratteristica dall'acqua che utilizziamo e dalle
proprietà del cibo che mangiamo: se queste peggiorano maggiore è la
possibilità di ammalarsi di cancro. Sono problemi che riguardano le nostre
vite. I due cartogrammi allegati (fig 1 uomini, fig 2 donne) ci
raccontano della distribuzione spaziale dei tumori maligni in
Sicilia. Li ho estrapolati dall’Atlante Sanitario dei Tumori
redatto dall’Assessorato Regionale alla Sanità. Guardate le tre
aree relative alla provincia di Ragusa e poi pensate ai pennacchi di
fumo nero che giornalmente, da Maggio a Settembre, siamo abituati a vedere o ai rifiuti
tossici che vengono smaltiti illegalmente qua e la nelle cave della
nostra provincia. C'è attinenza si o no? L’ambientalismo è ancora
un fatto elitario, proclamato da alcuni fricchettoni attempati e da
pochi radical chic con la puzza sotto il naso o deve diventare un
punto centrale dell’agenda politica, sociale ed economica di questa
terra? Si attende risposta.