Foto Franco Assenza (strage 2 gennaio 1999)
La DIA in una delle sue ultime relazioni ha fatto una descrizione precisa delle mafie liquide: "professionisti e imprenditori deviati, cioè l’area grigia dell’economia criminale, che consente di entrare in contatto con un’altra area grigia, altrettanto pericolosa, dove operano gli apparati infedeli della pubblica amministrazione. L’anello di congiunzione è la corruzione" - va avanti la Dia - "le mafie si presentano nella veste più moderna e imprenditrice, ammantandosi di apparente legalità. Del resto commesse pubbliche e finanziamenti nazionali e comunitari, insieme a settori da sempre privilegiati dalle consorterie mafiose, si pensi ai rifiuti, all’edilizia e al ben noto ciclo del cemento, sono occasione irrinunciabile".
La ndrangheta è la mafia liquida per eccellenza, la sua vocazione affaristico imprenditoriale la pone saldamente come leader nei grandi traffici di droga e nel tempo, sempre secondo la DIA, ha rafforzano i rapporti tra alcune famiglie storiche della mafia siciliana soprattutto del Sud Est siciliano. Il pensiero corre subito ad un altro delitto avvenuto a Vittoria il 14 dicembre del 2014, su cui è subito calato un rumoroso silenzio, quello di Michele Brandimarte, un boss calabrese legato alla 'ndrina dei Piromalli Molè. Cosa era venuto a fare questa persona a Vittoria? Una risposta arriva sempre dalla relazione della DIA del secondo semestre 2014: "il traffico di stupefacenti avrebbe determinato contatti tra i clan di Vittoria e il gruppo 'ndraghetista dei Piromalli Molè.
Foto Franco Assenza (omicidio Brandimarte 14 dicembre 2014)
La gestione del traffico delle droghe porta enormi masse di denaro che vanno reinvestite (riciclate) in imprese legali e per fare tutto ciò serve serenità e professionalità specifiche. Nella terra del capitalismo molecolare entrato in crisi, le economie criminali, che con scaltrezza, hanno mutato la loro strategia nella modalità di acquisire potere economico e consenso sociale, sono diventate, con la loro rete di complicità professionali e imprenditoriali, una risposta concreta a questa crisi. E' fin troppo evidente, dopo il 2 gennaio del 1999 gli interessi e il modo di operare delle mafie è cambiato profondamente, ecco perché il giorno di San Basilio non è e non può essere solo una data da commemorare in modo mesto e sempre meno partecipato. Ventitre anni fa è iniziata una nuova era per la mafie di questa zona di cui ancora oggi non si vuole intravedere né forma e né dimensione. Pochissimi, nel silenzio generale, ne intuiscono interessi e affari, ma nessuno ne vuole tracciare il contrasto.
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