Foto tratta da https://it.topwar.ru/85827-tankovye-zavody-soyuznikov-vo-vtoruyu-mirovuyu-voynu-vospominaniya-v-18-fotografiyah-i-odnom-video.html
Forse non è vero che in Sicilia è in atto la deindustrializzazione. Ma per nulla! Forse la Sicilia si prepara a diventare una piattaforma produttiva di armi. Questa teoria si è materializzata mentre leggevo un articolo di RID (Rivista Italiana Difesa, un periodico mensile che tratta argomenti di tecnica militare) dal titolo "Riconvertire parte della filiera dell'auto al militare. Una provocazione?". L'estensore del pezzo, Pietro Batacchi, dopo aver fatto un'attenta analisi sulla crisi dell'auto in Italia e in Europa e sulle conseguenti crisi occupazionali, scrive: "...Pensiamo, dunque, a riconvertire una parte della filiera dell’auto all’Aerospazio e Difesa. Non è una provocazione, ma una valutazione basata sui fatti e sui numeri. Lo scenario internazionale è quello che è, e la forza è tornata a ridisegnarne gli equilibri: il mondo è più pericoloso, c’è bisogno di maggiore sicurezza e gli Stati investono in nuovi sistemi d’arma come garanzia di assicurazione per il futuro". Queste parole mi hanno riportato alla mente (fortunatamente ancora non soffro di Alzheimer) un altro articolo, pubblicato oltre un anno fa su La Sicilia e scritto da Mario Barresi, dal titolo "I carri armati tedeschi e la fabbrica in Sicilia: ecco dove sono i siti candidati". Il pezzo è incentrato sul fatto che l'Italia ha deciso di fare shopping di carri armanti ma nello stesso tempo viene sottolineato l'interesse politico di avviare la costruzione e l'ammodernamento di nuovi carri armati Leopard (prodotto dalla Rheinmetall ndr) e Ariete (fabbricato dalla Oto Melara del gruppo Leonardo ndr). In particolare Barresi scrive, "... Su questo scenario diventerebbe di peso l’ipotesi lanciata dal presidente della commissione Difesa della Camera (il modicano ndr) on. Nino Minardo, di candidare l’Isola a sede di uno di questi siti industriali...A partire dall’area dell’ex Fiat di Termini Imerese". Il 31 ottobre scorso il sito industriale ex Fiat ed ex Blutec è stato acquistato definitivamente dalla Pelligra Italia Holding Srl - una partecipata italiana dell’impresa australiana Pelligra Australia PTY - che opera nel settore dello sviluppo immobiliare commerciale, industriale e residenziale. La società è specializzata nella riconversione e riqualificazione di aree industriali anche dismesse. In pratica questa holding dovrebbe riqualificare la zona industriale di Termini Imerese, potenziare il porto e sviluppare l'interporto integrato nell'area, in modo da creare un distretto industriale ad alta tecnologia da destinare a imprese manifatturiere o commerciali interessate ad insediarsi in questa stessa area. Pochi giorni prima, esattamente il 15 ottobre, nasce la joint venture tra la Leonardo e Rheinmetal - Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV) - che avrà sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. Obiettivo primario della joint venture è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione di nuovi carri da combattimento (Main Battle Tank italiano e Lynx per il programma Armored Infantry Combat System). Nell'accordo è previsto anche lo sviluppo di altri veicoli militari. Questi mezzi da combattimento, considerate le attuali condizioni internazionali, sono molto richiesti, quindi per soddisfare le esigenze di mercato e per offrire "ampie e promettenti opportunità occupazionali", i carri armati dovranno essere, probabilmente, prodotti in più siti industriali. Se queste condizioni trovassero conferma, lo stabilimento di Termini Imerese, opportunamente riqualificato...potrebbe fare al caso? La costruzione dei carri armati diventerebbe la valvola di sfogo capace di assorbire i 350 lavoratori attualmente in cassa integrazione e l'indotto del bacino industriale imerese? E quindi, i fondi previsti dalla ZES unica del Mezzogiorno verrebbero utilizzati anche per assicurare sgravi fiscali e incentivi a quelle imprese del settore bellico interessate ad insediare le loro produzioni nel Sud Italia e in particolare a Termini Imerese? Solo Il tempo riuscirà a soddisfare queste curiosità.
Ma se l'affare dei carri armati sembrerebbe probabile, sono certe e dimostrabili "le occasioni di sviluppo" avviate in altri siti produttivi siciliani. Fatto più che evidente è stata la recente manutenzione, presso i cantieri navali di Palermo, della portaerei Cavour - nave ammiraglia della nostra Marina militare - dove sono stati effettuati i lavori di adeguamento relativi all’imbarco dei nuovi aerei da combattimento F-35. Altro fatto evidente è stata, sempre presso i cantieri navali di Palermo, la recentissima manutenzione di un altra nave da guerra, l'unità anfibia multiuso Trieste. Tutto ciò è stato salutato positivamente dal presidente della commissione Difesa della Camera, l'on. modicano Nino Minardo, il quale ha dichiarato: “La cantieristica navale militare è un settore che in prospettiva è destinato a crescere per il necessario aumento della spesa militare e per la Sicilia e i suoi cantieri navali è una opportunità da non perdere”.
Ma questo tipo di "opportunità" potrebbero ricadere anche sull'aeroporto di Comiso?
In questo caso fanno riflettere le dichiarazioni del dott. Roberto Cingolani (amministratore delegato di Leonardo spa ed ex ministro alla transizione ecologica ndr), rilasciate pochi giorni fa durante il suo intervento alla 'Space&Underwater Conference' organizzata da Cybersecurity Italia a Roma: "Quando sono arrivato 18 mesi fa ho trovato nel bilancio di Leonardo appena una cinquantina di milioni per lo spazio. Troppo poco per un'azienda che ha 'aerospace and defence' nel suo sottotitolo. Voglio una divisione che debba partire più o meno con 1 miliardo di fatturato all'inizio per poi crescere". Il caso vuole che la Leonardo spa abbia un'importante stabilimento nella zona industriale di Catania. Questo sito nasce come centro di eccellenza nel settore delle stazioni satellitari ed è coinvolto in progetti di sviluppo di nuovi terminali a larghissima banda e di terminali satellitari di ultima generazione per la Difesa. Da dove verranno lanciate queste stazioni satellitari e poi verificati i loro terminali? Per lanciare i satelliti servono ampi spazi, in genere aeroporti. Il Fontanarossa di Catania è troppo intasato dai voli civili. L'aeroporto di Comiso, al contrario, potrebbe essere perfetto visto il suo scarso utilizzo in ambito civile.
Si apre una nuova eventualità per questa infrastruttura? Vedremo! Di certo vi è una start up anglo-ucraina, la Orbit Boy, che ha già manifestato il desiderio di utilizzare l'aeroporto di Comiso per il lancio dei suoi microsatelliti da utilizzare sia per uso civile che militare.
In tutte queste storie una cosa appare evidente: finché si alimentano guerre, tutte queste probabilità possono trasformarsi in certezze.
Pochi giorni fa Papa Francesco durante un intervista ad una tv argentina dichiarava: "Ipocriti i Paesi che vogliono la pace e hanno fabbriche di armi. Ma questo forte richiamo non ha sortito e non sortirà nessun effetto, anzi, è franato miseramente di fronte ad una speranza che genera affari e nel contempo crea l'illusione di uno sviluppo economico e occupazionale. Mai come in questo caso la parola speranza ha assunto un significato così squallido, fino a diventare una trappola, o peggio, a trasformarsi in una cosa...infame.
Per scrivere questo post ho consultato i seguenti articoli:
https://www.rid.it/shownews/7000/riconvertire-parte-della-filiera-dell-rsquo-auto-al-militare-una-provocazione
https://www.lasicilia.it/cronaca/i-carri-armati-tedeschi-e-la-fabbrica-in-sicilia-quanti-e-dove-sono-i-siti-candidati-1846655/
https://www.blogsicilia.it/palermo/portaerei-cavour-manutenzione-minardo-sicilia/851536/
https://www.mimit.gov.it/it/notizie-stampa/termini-imerese-urso-autorizza-laggiudicazione-del-sito-ex-blutec-alla-pelligra-holding-italia
https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/15-10-2024-new-player-in-european-tank-production-leonardo-and-rheinmetall-establish-joint-venture
https://www.difesaonline.it/industria/nuovi-carri-armati-e-veicoli-da-combattimento-lesercito-italiano
https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/ex-blutec-schifani-gruppo-pelligra-al-nuovo-corso-l-area-termini-imerese
https://www.ansa.it/ansacom/notizie/Ansait/space-underwater/2024/12/03/cingolani-leonardo-sullo-spazio-ce-moltissimo-da-fare_1952de8a-6d15-4ba7-9987-68615b310976.html
https://focusicilia.it/leonardo-nelletna-valley-tra-satelliti-big-data-e-intelligenza-artificiale/#google_vignette
https://www.spaceconomy360.it/politiche-spazio/cooperazione-spaziale-lucraina-si-prepara-a-intensificare-i-progetti-con-litalia/
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