Quello di oggi è soltanto l'ultimo dramma di migranti che "viaggiavano" per la
“speranza”. Una tragedia continua di cui se ne conosce solo un
parte. E' giusto che si sappia: molte di queste stragi sono
sconosciute, per la cronaca non sono mai avvenute. Morti anonime, dove i corpi non
sono stati mai recuperati. Provo a fare un operazione di memoria,
voglio ricordare a me stesso e a chi mi legge le stragi che si conoscono e che la stampa ci ha raccontato. Forse potremo cominciare a capire quanto sia grande questo
dramma.
Per
la cronaca tutto trova inizio nella notte di Natale del 1996: 300
persone muoiono annegate a largo di Portopalo e per molto tempo tutto
rimarrà un mistero.
Settembre
2002,
a pochi metri dalla costa di Scoglitti, 12 persone annegano nel
tentativo di
raggiungere la spiaggia di Baia Dorica.
raggiungere la spiaggia di Baia Dorica.
Giugno
2003,
una
barcone con a bordo 250 si rovescia a largo della Tunisia. Il
bilancio ufficiale sarà di 160
dispersi.
Ottobre
2003,
nel
Canale di Sicilia un
barcone della speranza viene soccorso dalla guardia costiera. Circa
70 persone moriranno durante la traversata.
Ottobre
2004,
una carretta del mare si inabissa davanti alle coste della Tunisia, i
dispersi saranno circa 70.
Agosto
2006,
un
barcone con 120 clandestini si rovescia per il peso degli immigrati.
50 persone risultano disperse.
Maggio
2008,
47 persone muoiono di fame e freddo su un barcone che voleva
raggiungere le coste siciliane. I cadaveri verranno gettati in mare
dai compagni.
Giugno
2008,
una barca della speranza si inabissa a largo delle coste libiche. A
bordo c'erano 150
persone. Soltanto una riuscirà a salvarsi.
Febbraio
2011,
nel
Canale
di Sicilia scompare un barcone con a bordo forse oltre 200
immigrati.
Marzo
2011,
un barcone che trasporta 30 persone naufraga nel Canale di Sicilia,
per fortuna nelle vicinanze c'è un peschereccio mazarese. Due
purtroppo scompaiono tra le onde del mare.
Marzo
2011,
nel
canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo oltre 40 persone.
Solo cinque riusciranno a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare.
Marzo
2011,
un barcone con a bordo 17 persone partite dalla Libia affonda a largo
di Lampedusa, 11 annegheranno.
Aprile
2011,
i corpi di 70 persone morte durante una traversata vengono recuperati
al largo della Libia.
Aprile
2011,
un
barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel
canale di Sicilia. I dispersi, da quanto emerge dai racconti, saranno
oltre duecento.
Maggio
2011,
tre
ragazzi muoiono a un passo dalla spiaggia di Lampedusa. I
cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone.
Agosto
2011,
25 persone muoiono asfissiate nella stiva di un barcone partito
dalle coste libiche verso Lampedusa.
Ottobre
2012,
34
persone, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a largo di Lampedusa.
Luglio
2013,
si ribalta un gommone a 29 miglia dalla Libia: i soccorsi recuperano
22 persone mentre altre 31, secondo i racconti, sono finiti in fondo
al mare.
Agosto
2013,
6
persone muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania.
Annegano nel tentativo di raggiungere la riva.
Settembre
2013.
13 persone muoiono annegate
sulla
spiaggia di Sampieri,
a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa.
Ottobre
2013. Viene definita "una strage senza precedenti".
Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa. Il bilancio
finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i
morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini.
Nel
2014
secondo l'UNHCR le persone morte nel Canale di Sicilia ammontano a
1900, 1600 solo a Giugno.
2015,
sempre
secondo l'UNHCR fino a febbraio le persone annegate nel Canale di
Sicilia sono circa 300.
Un escalation di morti che non trova la parola fine - due consonanti, f ed n, e due vocali, i ed e - alimentata da un oceano di frasi fatte tanto finte quanto false.
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