Ci
sono cose che non accadono mai per caso ma sono il frutto o la
conseguenza di un fatto che da qui a qualche tempo accadrà per forza
di cosa, per scadenza naturale. Il sindaco non è stato invitato
alla tradizionale conferenza stampa di presentazione delle Sacre
Rappresentazioni del Venerdì Santo. Naturalmente c'è rimasto male.
Il suo chiaro disappunto è comparso in un breve comunicato stampa:
“... Non
ho ricevuto alcun invito: l’Ufficio di gabinetto del sindaco è
stato avvisato telefonicamente dagli organizzatori all’ultimo
momento ed è riuscito a garantire, in extremis, la presenza del
vicesindaco, Filippo Cavallo. Immagino che l’incidente sia frutto
di un disguido nell’organizzazione della conferenza stampa, alla
quale avrei avuto il piacere di partecipare, anche in considerazione
del fatto che il Comune è stato l’unico ente a sostenere il Dramma
Sacro con un contributo economico...”
. Siamo all'epilogo, fra un anno si vota per rinnovare sindaco e
consiglio comunale e da una città da sempre abituata ad occupare le
stanze di Palazzo Iacono con la solita cantilena: “PPI MIA CHI
C'E'??”, cosa ci si poteva aspettare. Vorrei tanto sbagliarmi, ma penso che di queste dimenticanze, durante quest'ultimo anno, c'è ne saranno
diverse. Mi torma in mente la favola di Fedro:
Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l'asino
(che riporto di seguito integralmente). Sfinito
dagli anni e abbandonato dalle forze, il leone languiva a terra e
covava la sua fine; A vendicarsi contro di lui venne il cinghiale
che gli sferrò un fulmineo colpo di zanne. Poi venne il toro che con
le corna micidiali trafisse il corpo del suo nemico. L'asino, non
appena vide che la fiera poteva essere aggredita impunemente, lo
colpì con un tremendo calcio nella fronte. Allora il leone, spirando
disse : “Con amarezza ho sopportato l'assalto di quei forti, ma
dopo il tuo colpo, vergogna della natura,
mi
sembra di morire due volte.
Nessun commento:
Posta un commento