Ragusa è la provincia italiana con la maggiore intensità dell'associazionismo criminale. Il dato emerge dal rapporto annuale Agromafie 2016
stilato dalla Coldiretti in collaborazione con l'Eurispes. Nel dossier viene
misurato l'Indice di Organizzazione Criminale (IOC) della filiera
agricola per ogni provincia italiana. Secondo il rapporto Ragusa ha raggiunto il massimo: il 100% dell'indice. Ci segue
Reggio Calabria al 99,4% e Napoli al 78,9%. In Sicilia l’unica
provincia non caratterizzata da un Indice IOC alto è stata Messina,
mentre sul restante territorio i valori sono significativamente
elevati, in particolar modo nelle zone meridionali ed orientali
dell’Isola (naturalmente Ragusa con il 100% poi Caltanissetta
con 69,4% ; Catania 57,5%; Siracusa: 49,2%; Enna: 48,4%).
Nel
mio piccolo, insieme a pochissimi altri, denuncio da tempo le anomalie economiche della nostra provincia. Ora, purtroppo, i dati
pubblicati dalla Coldiretti mi danno ragione. La cosa non mi
entusiasma per niente. E' la conferma che non avrei mai voluto né leggere né sentire in modo così chiaro: l'economia criminale, la
mafia, grazie alla crisi è diventata la padrona della principale attività di questa terra. So benissimo che la politica
politicante farà spallucce. E' troppo impegnata nel cercare consenso
e nel cavalcare la protesta di chi è disperato. Questa notizia ci
dice che la vecchia prassi dei tavoli di crisi fatti a Palermo oppure
a Roma serve solo ad anestetizzare i problemi per poi farli
incancrenire. Mentre si discute per individuare qualche pannicello
caldo, chi ha liquidità fa affari e rileva imprese cotte dalle
difficoltà economiche. La crisi del mondo agricolo è diventata un grande business per
l'economia criminale. L'intera filiera agricola ragusana, dalla
produzione fino ai trasporti, secondo Coldiretti, è controllata interamente dalla mafia.
Adesso
la così detta "società civile" ragusana, sempre attenta a
non sporcarsi pubblicamente le mani che infila ogni domenica
nell'acquasantiera, ha un motivo valido e certificato per indignarsi
e non rimanere immobile e silenziosa. Viceversa, se neanche questi
dati e queste accuse non smuoveranno le tante anime belle, le ipotesi di
complicità con il sistema economico mafioso troveranno una conferma.
Questa
terra riparte solo se verranno colpiti i capitali mafiosi. Sono il
loro motore economico che spesso rimane illeso e come dimostrano altri studi fanno gola a tanti. Alle banche
prime fra tutti.
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