Oggi
per l'ennesima volta è andato in onda il recital su ciò che
resta della serricultura. Lo scenario è quello di sempre: il mercato
ortofrutticolo. Quella di stamani è stata la
versione più drammatica e purtroppo anche grottesca di sempre. Su un piccolo
palco, circondato da poliziotti in assetto antisommossa e da amministratori, si agitava in modo poco
aggraziato un panciuto, paffuto e spettinato assessore regionale. Sembrava un marziano, un pesce fuori dall'acqua, più interessato ai microfoni e alle
interviste che alle cose da dire o alle misure da proporre. E' emersa
con forza quello che per anni è stato un luogo comune: l'impotenza
della classe politica regionale. La bolla finanziaria ha creato la crisi delle
tante economie reali. A questa è seguita la bolla di una fauna
politica incapace e inadeguata che sta trascinando tutto nel baratro.
Oggi lo sconforto e la disperazione dei tanti manifestanti che
ascoltavano increduli l'ass. Cracolici erano palpabili. “Ma chi sta
diciennu??” La frase correva di bocca in bocca. Qualcuno mentre lo
ascoltava agitava il telefonino, gli era arrivata una foto con il
ciliegino venduto al dettaglio in un supermarket a tre euro al
chilo. Il giorno prima al mercato di Vittoria il pomodorino si
vendeva a 40 centesimi. Il massimo e il minimo. Chi guadagna e chi
fallisce. La GDO che ricavare migliaia di euro al giorno contro le
poche decine di euro di un produttore. Quando tutto ciò accade per anni e
nessuno, neanche chi ha promesso la rivoluzione (come se fosse una
cosa da promettere), riesce a fermare questa ingiustizia, la rabbia
prende il sopravvento. Una rabbia composta, misurata, dignitosa e proprio per questo non può
più essere presa in giro come è stato sempre fatto. La vacuità delle misure elencate da
Cracolici ha fatto scattare una risata sdegnosa:
“mi sono insediato il 4 di novembre ... sul ciclone Athos chiedete a chi c'era prima di me
perché non arrivano i soldi ... 15 milioni di euro per gli investimenti … ” e
poi il colpo finale “
… chiederò al ministro la dichiarazione dello stato di crisi del
mercato, la moratoria dei debiti agricoli e l’attuazione delle
misure di salvaguardia dei nostri prodotti”
. CHIEDERA'???
Ma l'assessore regionale che ha visto quanta disperazione c'è tra i produttori siciliani (Vittoria è solo una piccola parte) non
deve mica chiedere:
DEVE
PRETENDERE!!! E' IL MINIMO!!! Non ha capito la gravità della situazione? Non sa assumersi la responsabilità delle cose da fare? Forse non conosce il proprio ruolo? ... ??? Una cosa è certa ha detto che vuole "procedere per ordine". Quale sia quest'ordine e da dove deve arrivare (Marte?) non si sa.
Non rimane che una speranza. Lo dico da cattolico perplesso: penso che solo Dio ci può salvare e sicuramente non si servirà
di certi preti.
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