In
una settimana il modo in cui abitualmente vivevamo è cambiato
radicalmente. C’è stato un salto impressionante nei movimenti, nel
lavoro, nella produttività, nel modo di relazionarsi. Tutto è
accaduto così rapidamente da polverizzare ogni nostra abitudine. I
nostri valori, le nostre priorità e i meccanismi del nostro agire
sono stati sconvolti. Ci siamo resi conto che non tutto è
controllabile così come eravamo abituati a credere. E’ chiaro che
questa cosa ci sta procurando un certo fastidio, le abitudini sono
difficili da modificare. Ma il CORAVID-19 non scherza, al virus non
interessano i nostri impegni o le nostre consuetudini, lui infetta, non guarda
nemmeno se le nostre strutture sanitarie sono attrezzate per
contrastarlo.
Dico questo perchè girando per la rete ho trovato e letto il documento pubblicato pochi giorni fa (per la precisone il 6 marzo scorso) dalla Società degli anestesisti e rianimatori con un titolo di per sé inquietante: “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”.
Dico questo perchè girando per la rete ho trovato e letto il documento pubblicato pochi giorni fa (per la precisone il 6 marzo scorso) dalla Società degli anestesisti e rianimatori con un titolo di per sé inquietante: “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”.
Non
voglio allarmarvi, non vi anticipo nulla, sono solo sette paginette: leggetele, L
E G G E T E L E, con molta
attenzione. La
cosa è molto seria.
Dobbiamo restate il più possibile a casa, evitare il più possibile contatti, seguire le regole igieniche dettate dalle istituzioni e uscire solo per le cose realmente urgenti.
Dobbiamo restate il più possibile a casa, evitare il più possibile contatti, seguire le regole igieniche dettate dalle istituzioni e uscire solo per le cose realmente urgenti.
Voglio ricordarvi che nei
nostri ospedali abbiamo meno di 20 posti di terapia intensiva (si
veda la figura allegata sopra tratta da https://www.lasicilia.it/news/cronaca/329528/posti-letto-terapia-intensiva-quarantena-il-piano-anticoronavirus-della-regione-siciliana.html).
In provincia di Ragusa siamo 320 mila persone,di queste circa 64 mila superano i 65 anni di età. CHIARO!!
QUESTI DATI NON VI DEVONO ALLARMARE MA VI AIUTANO A CAPIRE PERCHE' BISOGNA STARE IL PIU' POSSIBILE A CASA.
In provincia di Ragusa siamo 320 mila persone,di queste circa 64 mila superano i 65 anni di età. CHIARO!!
QUESTI DATI NON VI DEVONO ALLARMARE MA VI AIUTANO A CAPIRE PERCHE' BISOGNA STARE IL PIU' POSSIBILE A CASA.
Il documento della Societa degli anestesisti e rianimatori è a questo indirizzo, buona lettura.
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