domenica 19 maggio 2024

100 chili di cocaina al mese per la provincia di Ragusa?

Foto tratta da Google Immagini

La provincia di Ragusa ha un debole sfrenato per la "dama bianca", la cocaina. E'  il foraggio  che fa  galoppare tantissime persone, le rende performati, attive, socievoli, e per questo riceve una corte incessante che generare assuefazione, alimenta il crimine, ma soprattutto crea molto denaro. Scrivo questo perché ho rivisto di recente tutti i sequestri di droga fatti in provincia dalle forze dell'ordine nell'ultimo anno.  Sommando i quantitativi di cocaina requisita è venuto fuori un risultato significativo: oltre  25 kg di roba. Sembrano tanti, ma purtroppo, malgrado il grande impegno delle forze dell'ordine, è solo la punta dell'iceberg.  Il grosso arriva sempre a soddisfare i nasi esigenti di "scioppa".  E' difficile determinare quanta cocaina si consuma in questa provincia. Un aiuto però ci arriva da uno studio recente condotto dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo questo istituto in Italia si consumano in media 11 dosi di cocaina al giorno ogni 1000 abitanti. Ma questa è la media nazionale. E' molto probabile che nel nostro territorio, visto i continui sequestri e le preoccupanti denunce del  SERT, il dato del consumo può essere comparato a quelle di certe realtà lombarde, e cioè 25-30 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti. Ipotizzando una media di 27 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti e tenendo in considerazione che al 31 dicembre del 2023 gli abitanti della nostra provincia sono circa 320 mila, facendo poi la dovuta proporzione, si determina che ogni giorno in questa provincia si sniffano 8.640 dosi di coca. Da un grammo di cocaina si producono in media tre dosi, quindi ogni giorno vengono assunti quasi 3 kg  di "lady white". In un mese sono quasi 100 kg.  Se tanto mi da tanto in provincia di Ragusa nell'ultimo anno sono arrivati circa 1.200 kg di coca che sono finiti dentro i nasi di chi se l'è pippata.  Il prezzo della coca varia in base al tipo di roba, comunque secondo il dipartimento delle politiche antidroga il prezzo medio e pari a  circa 80 euro al grammo. 100 Kg di coca a un prezzo medio di 80 euro al grammo rendono 8 milioni di euro al mese (€80 X 1.000 g X 100 kg). Circa 100 milioni in un anno. Questa massa di soldi viene generata solo dalla cocaina. E il commercio di eroina, erba o hashish e crack (in provincia è arrivato anche il crack e se ne fa grande uso), quanti milioni di euro produce? 

Ci troviamo di fronte a un business enorme, capace di destare appetiti di ogni tipo e la concretezza delle mafie riesce a soddisfarli pienamente. Si parte da quelli più miseri cioè quelli della piccola criminalità, fatta da disoccupati, immigrati, tossicodipendenti, spesso violenti, che si fronteggiano nelle piazze di spaccio della provincia per  conquistarsi una fetta di mercato che gli permetta di vivere. Poi vi è il ruolo dei clan locali, capaci di fare arrivare la roba nel territorio e nell'organizzare lo spaccio.  Qui 'ndrangheta ha stabilito da tempo i suoi contatti con la criminalità organizzata del territorio, ma da qualche tempo pare che subisca la concorrenza della mafia albanese. Infine vi è il ruolo della "borghesia mafiosa"(professionisti di vario genere), un'area opaca, grigia, di cui non si parla mai, che ha il compito di riciclare queste grandi masse di denaro.  Quest'area di persone "perbene" si indigna di fronte a certi atti di violenza degli spacciatori o dei clan locali, ma sa che quella violenza trova sostegno nel suo grigiore e chi la compie sa che senza quelle opacità non potrebbe esistere.  In sostanza questa grande quantità di soldi gestita dalla mafie è riuscita a coniugare dall'affarismo degli strati professionali di questa provincia fino ai bisogni del suo sottoproletariato (stupefacente solo a pensarlo).  

Nelle pubblicazioni di economia il territorio ragusano viene ancora definito l'isola nell'isola, dove piccole e medie imprese dinamiche riescono a valorizzare le produzioni agricole e creano sviluppo con servizi di qualità. Mi sento di affermare che questa ormai  è una descrizione  fuori luogo.  Nei fatti, piaccia o meno, la prima economia di questa terra, come in tante altre zone, è quella dall'imprenditoria mafiosa e dai suoi complici. 

Si avvicina il 23 maggio (data dell'attentato di Capaci dove il dott. Falcone, la moglie e la sua scorta vennero massacrati) e con esso arrivano puntualmente i convegni e i seminari sulla legalità, narrata come valore da "mettere a frutto". Va detto che sono manifestazioni che presentano sempre il solito format, in cui si alimenta il ricordo, il dolore e dove si parlerà di contrasto alla criminalità che crea problemi di ordine pubblico. Per carità, tutto bello, buono e giusto, ma  superato e spesso anche un po' retorico. A quando un convegno dove si provi ad analizzare le economie mafiose, le sue tante connivenze (professionali e bancarie) e di come si intende contrastarle seriamente? Lo ricordo a me stesso, l'insegnamento del dott. Falcone è stato chiaro: "segui i soldi e troverai la mafia". Qui di soldi ne scorrono tanti, ma nessuno ne segue le tracce. Perché?

Per scrivere questo post ho consultato:

1) l'archivio di ragusoggi.it

2) https://www.marionegri.it/magazine/droghe-e-acque-reflue-2022

3) https://www.ragusah24.it/2020/06/17/cocaina-a-fiumi-nel-ragusano-il-sert-lancia-lallarme/

4) https://www.politicheantidroga.gov.it/media/iadfrgci/sintesi-introduttiva-alla-realzione-al-parlamento-2023-dati-2022.pdf

5) https://meridionews.it/ragusa-fermato-corriere-con-600-grammi-di-cocaina/amp/

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