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sabato 8 agosto 2020

Vittoria, le elezioni e la mafia dimenticata

Immagine tratta da Google

Il 4 ottobre Vittoria andrà al voto. La campagna elettorale, malgrado la parentesi agostana, ha già preso il suo verso, il suo ritmo, la sua velocità. I candidati si stanno confrontando civilmente, non vi sono, e spero non vi siano, quelle scintille che spesso hanno infiammato e infiammano scontri cruenti che mettono in secondo piano le questioni vere del territorio. Vittoria, in questa fase storica, non ha bisogno di divisioni laceranti. Prima lo scioglimento e poi i due anni di commissariamento lasceranno una cicatrice, “un solco lungo il viso” della città, troppo difficile da rimarginare. Vittoria ha avuto e continua ad avere una solo nemico, potente, silenzioso e accattivante: le economie mafiose e i suoi satrapi. I quattro candidati rimasti a confrontarsi hanno il dovere civile e morale di contrastare con forza questo cancro che ha riempito di metastasi ogni settore economico e sociale della città. Qui, in questa terra, le mafie sono diventate un soggetto politico capace di influenzare l’opinione pubblica e anche di determinare certe scelte. E’ chiaro che quando parlo di mafie non faccio riferimento ai personaggi che riempiono le cronache dei giornali, di cui non vale la pena neanche fare i nomi (tanto sappiamo tutti chi sono). Quella è “la mafia cenciosa e miserabile", fatta di persone schiacciate e abbrutite soprattutto dal loro modo di esercitare e di subire ogni tipo di violenza. Io parlo dell’altra mafia, quella “seria” e meno violenta, fatta di intrecci e relazioni che possono nascere dentro eleganti studi professionali o nei lussuosi uffici di qualche banca, dove tra un quadro e un litografia d’autore trovi in bella mostra la foto di Tony Gentile, quella di Falcone e Borsellino. Li si decide, per esempio, come gestire o privatizzare un aeroporto, piuttosto che un porto; oppure come e dove costruire un grosso centro commerciale o rilevare e o realizzare una grande struttura turistica; oppure come modificare un piano regolatore o variare la destinazione d’uso di un’ampia superficie che invece andrebbe tutelata. Ecco, questa mafia produce politica, ha la capacità di incidere sul funzionamento di una campagna elettorale, riesce ad orientare il consenso e controllare il voto, diventando, di fatto, quel soggetto politico capace di determinare la vittoria di un candidato rispetto ad un altro, per poi, con calma, passare all'incasso. Le elezioni amministrative sono un rito sempre meno frequentato, con un terzo degli elettori che praticano lo sciopero del voto, quindi la capacità di mobilitazione di questo soggetto assume un ruolo sempre più utile e determinante. E’ forse questo il motivo per cui di questa mafia, (presente a Vittoria come a Modica, a Ragusa, ...) nessuno ne parla? Nessuno ne scrive? Si evita di conoscere o di nominare gruppi, nomi, cognomi e sopranomi. E’ una mafia dimenticata, di cui e meglio perdere subito, sia per paura che per convenienza, memoria e cognizione. E' invece, è di questa mafia che bisogna cominciare a parlare Per conoscerla meglio, stanarla, per capire i suoi movimenti e con chi si è schierata. Dei Ventura, dei Greco e di tutte le altre famiglie è stata giustamente narrata ogni forma di vizio, di interesse e di malefatta. Di questa si è evitato di scrivere pure una breve prefazione: perché?

Non serve più essere un normale osservatore, sento il dovere di accostare avvenimenti e fatti che mi circondano. Non ho analisi né tesi da proporre, ma in questa campagna elettorale avrò modo di avvertire impressioni e ascoltare ciò che verrà raccontato. Tutto verrà messo nero su bianco per evitare che tutto venga "continuamente dimenticato”.



2 commenti:

  1. Condivido in toto l'analisi fatta. Peccato che i candidati a sindaco non percepiscano la gravità della situazione attuale e parlino solamente di risolvere problemi di ordinaria amministrazione che da anni avrebbero dovuto essere per sempre risolti (rete idrica, viaria). Di futuro economico e del riscatto di una città operosa non ne parlano negli aspetti che potrebbero essere epocali e risolutivi. Peccato!! Sarebbe utile un incontro pubblico con tutti i candidati al fine di capire le loro intenzioni in merito. Giorgio, Tu lo potresti organizzare. Saluti. Saro Lo Monaco

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