L'unica
economica che non conosce crisi è quella criminale. Per questo
motivo il contrasto alla criminalità organizzata deve diventare
questione fondamentale. Soprattutto il tema dell'impresa criminale: è tra le cose principali da affrontare. Le tante attività possedute
dalla criminalità sono capaci di vincere ogni concorrenza e di
aggravare le condizioni economiche di chi opera nella legalità.
Questa lotta non può essere delegata esclusivamente ai giudici e
alle polizie. Le parrocchie, le associazioni del volontariato, i
professionisti, la società civile di questa città, se hanno un
ruolo, devono darsi una mossa. E' stato festeggiato il primo anno di
attività dell'Associazione Antiracket, dopo aver superato il
rodaggio adesso si vuole puntare alle sfide vere. Un'associazione che
non riesce a produrre denunce non è un'associazione. Certo, è molto
più semplice ostentare il proprio pedigree di antimafiosi
partecipando a tavole rotonde o sostenendo iniziative. Ma qui, prima di avviare forme di contrasto all'economia criminale,serve svegliare le coscienze di una città
che ha subito e subisce in silenzio i costi della criminalità,
che sono anche costi umani. L'omicidio Brandimarte è solo
l'ultimo esempio. Qualcuno stupidamente dice: “si ammazzano tra di
loro”, ma questo non è possibile dirlo, non dovrebbe neanche
essere pensato, perché una società s'impoverisce soprattutto
quando diventa spettatrice di un crimine come un omicidio. La più
grande minaccia che sta vivendo questa città è non vedere quello
che è chiaramente visibile. Non vede quando si spara, non vede
quando si affermano certe dinamiche economiche. Vittoria, può sembrare paradossale, ma anche grazie a questa crisi dovrebbe essere una città gonfia di sdegno. Invece poco, quasi nulla, una tranquillità tempestosa. Sembriamo
anime spente prima che corpi. Chiedo
a me stesso e ai miei concittadini come ce la immaginiamo Vittoria?
Lo chiedo anche a tutte quelle associazioni di donne e uomini che in
silenzio qui lavorano e si impegnano. A quei pochi politici che
riescono a rimanere credibili. A tutti coloro che fanno bene il loro
lavoro, a tutti coloro che cercano di vivere onestamente, come in
qualsiasi altra parte del mondo. A tutte queste persone, che sono “la
maggioranza silenziosa” chiedo: come vi immaginate Vittoria? La
chiesa locale potrebbe avere un ruolo, potrebbe svegliare le
coscienze di tanti. Potrebbe, ma non lo fa. Mi chiedo e chiedo: serve
affollare le chiese se poi si resta indifferenti rispetto a quello
che accade attorno a noi? … C'è
veramente tanto da fare … non so cosa si riuscirà a fare, ma urge
iniziare. Se non ora, quando?