La munnizza sta sommergendo questo territorio e in alcune zone il tanfo già aleggia da tempo. Siamo prossimi all’allarme sanitario, ma non si deve dire. Il 6 luglio scorso scrissi, in questo piccolo spazio, che “i mucchi di rifiuti oramai caratterizzano buona parte del nostro territorio e la munnizza è diventata contagiosa, come la “peste” e più è trasmissibile più il territorio rischia di precipitare verso un emergenza rifiuti che è lo spazio vitale dove “la peste” trova il suo compimento”. Subito l’ASP di Ragusa, d’intesa con la commissione straordinaria del Comune e con la Prefettura di Ragusa spiegarono in un comunicato stampa di “aver effettuato controlli su un’area vasta del territorio comunale. A seguito di diverse ore di controlli veniva esclusa qualsiasi emergenza sanitaria o rischi per la salute pubblica”.
Non
mi
va di polemizzare ma non ci sto neanche a passare per uno che si
inventa le cose. Ma
cosa è
stato controllato?
Lungo le strade di molte contrade che circondano Vittoria (ma anche
Santa Croce, Ragusa, … ) i mucchi di spazzatura aumentano a vista
d’occhio. Le
persone giornalmente postano sui social foto di cumuli di monnizza
che
si
sviluppano rapidamente.
Addirittura la plastica delle serre insieme alla spazzatura viene
abbandonata nelle rotonde o
nei spartitraffico.
C’è l’inciviltà di molti cittadini, su questo non ci sono
dubbi, ma c’è anche la totale
mancanza di controllo. L’una
sommata all’altra
stanno
facendo diventare il territorio
un’enorme latrina a cielo aperto e
questa cosa non può continuare perché poi qualcuno - ancora più
incivile - convinto
di fare una cosa buona e giusta incendia questi cumuli appestando
l’aria.
Si
prenda atto, definitivamente che
la raccolta differenziata, così com’è impostata, non sta
funzionando. Inoltre, perché fino ad oggi nelle campagne, dove
abitano diverse famiglie, non sono state previste delle isole
ecologiche? Magari proprio nei luoghi dove si formano le attuali
discariche abusive. Come
mai non si fanno accordi con la grande distribuzione presente in
zona, installando postazioni di raccolta automatica di carta,
plastica, vetro e alluminio, a cui accedere liberamente e dalle quali
ottenere degli sconti o dei buoni da utilizzare per la propria spesa?
In molte realtà questo sistema si sta affermando. E
in fine, cosa
manca per mettere in funzione il nostro centro di compostaggio? Parlo
di una struttura costata oltre 3 milioni di euro, in cui si possono
mettere a deposito circa 5 mila tonnellate di rifiuto umido e fornire
dell’ottimo compost (concime naturale) per i nostri territori ad
alta vocazione agricola.
L’emergenza
rifiuti
è la corsia preferenziale che mette ogni regola in soffitta e avvia
percorsi tortuosi, malati
e ambigui Bisogna evitarla a tutti i costi.