Pochi
giorni fa in questo mio umile spazio segnalai come da tempo
l'agricoltura della fascia trasformata stia subendo una strana
mutazione, una metamorfosi di tipo sudamericano. Nelle serre della
nostra zona sempre più spesso si coltiva marijuana. Utilizzando un
termine un po' forte l'ho ribattezzata la nostra zona “la fascia
narcotrasformata”. Stiamo assistendo ad una nuova riconversione
agricola. Le cronache degli ultimi tempi confermano la mia tesi.
Infatti, in Sicilia e in particolare proprio nella nostra zona si
produce la migliore erba italiana. Suolo
con buone capacità nutritive, temperature medie annue tra i 19 e i
25 gradi, umidità alta, regalano fino a sei raccolti l'anno e
un prodotto che
ha un'ottima resa e pregio in termini di principio attivo. Per essere
chiari: con la nostra erba lo sballo è garantito e certificato. Il tutto, naturalmente, è
strettamente controllato dalla criminalità
economica, la “GDO del settore”, che gestisce produzione,
traffico e vendita sia all'ingrosso che al dettaglio.
L'organizzazione di questa nuova produzione è perfetta. C'è chi
individua
i campi e le serre adatti e ben nascosti, chi si occupa di
coltivare, chi di sorvegliare la produzione e chi trasportare il
prodotto finito. Terra e manovalanza non né mancano. La crisi della
serricoltura è stata ed è una fortuna per la mafia. Produttori
travolti dai debiti, disoccupati e immigrati c'è ne sono tanti, basta vere la forza di assumersi qualche rischio, il reddito è certo. Un nuovo affare da
milioni e milioni di euro, perché la marijuana non è come i
pomodorini, le melanzane o i peperoni: raccogli, lavori, porti al
mercato e poi si vede. No. L'erba è concreta, ripaga i sacrifici, è un prodotto che
bisogna pagare tutto e subito e la criminalità economica non
rinuncia mai alla concretezza. La mafia grazie a questa nuova pratica
di coltivazione sta migliorando e rafforzando il controllo del
territorio. Mentre le forze dell'ordine, nel nome del
ridimensionamento della spesa, subiscono tagli e smorzature, la mafia
grazie a questa nuova pratica di coltivazione si afferma con più
forza, diventa sempre più punto di riferimento, accresce il suo
potere economico e il rispetto. Così, mentre il contrasto e la legge soccombono,
le regole della criminalità economica si impongono. Le regole
non sono come le leggi che ti dicono che devi essere giusto e
corretto, le regole dicono come si comanda un territorio, le regole conducono al rispetto e il rispetto lo merita chi possiede e può dare qualcosa.
La
coltivazione di marijuana e il nuovo grande affare questa terra, la Sicilia, è
al centro di questo affare. C'è solo un modo per tagliare
definitivamente le gambe al nuovo business: legalizzare produzione e
consumo. Non vedo altre strade.
Per approfondire:
http://www.lasicilia.it/news/cronaca/15371/meno-agrumeti-e-piu-cannabis-cosi-l-isola-e-diventata-la-jamaica-d-europa.html
http://livesicilia.it/2016/11/19/cannabis-loro-verde-delle-cosche-boom-di-piantagioni-e-sequestri_801647/
http://livesicilia.it/2016/11/19/cannabis-loro-verde-delle-cosche-boom-di-piantagioni-e-sequestri_801647/