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ottobre 2015 ... 3 novembre 2015 ... 24 dicembre 2015 ... 17/03/2016
... 29 marzo 2016. Non sono date buttate li per caso. No, ad ogni data
corrisponde un'operazione degli organi inquirenti contro la
criminalità locale e, contemporaneamente ad essa, la scoperta e il sequestro di un deposito di armi.
Parlo di fucili con puntatori ottici di precisione, fucili a pompa,
armi da guerra, pistole di vario calibro, proiettili di vario
calibro, strumenti per la fabbricazione di proiettili, materiale per
la fabbricazione di esplosivi. Sto parlando di arsenali che descrivono una criminalità di altissimo
livello. Tutto questo “ben di dio” è stato rinvenuto in varie
zone della nostra ridente città. Volendo scherzarci un po (ma c'è
poco da scherzare) si può dire che siamo passati dall'oro verde al
piombo verde. Sarà pure una mia impressione, ma pare che questa sequenza di preoccupanti
sequestri sia caduta nel dimenticatoio. Nessuno in città si è
chiesto: ma tutte queste armi da dove arrivano? A cosa servono? Chi e cosa deve essere
intimidito? Si prepara uno scontro tra bande della criminalità
organizzata? … Nessuno sembra preoccupato. Silenzio assoluto. Figurarsi poi se diventava argomento di campagna elettorale. Però sarebbe interessante capire come
mai a Vittoria assieme agli arresti si scoprono questo tipo depositi. Forse in tanti
pensano che sia più utile lasciar perdere. La logica del “tutto
scorre” genera ottimismo e questa è una città ha bisogno di tanto
ottimismo. Soffermarsi e riflettere, soprattutto su questi fatti,
potrebbe essere una cosa poco conveniente. Queste notizie se rimangono
attaccate alla memoria possono creare un'opinione che può essere scambiata e quindi diffondersi, alimentando preoccupazioni, creando così una certa attenzione su alcuni fenomeni. Invece no,
nulla di tutto ciò deve essere trattenuto. Questi sono pesi, zavorre che possono
appesantire la mente e farla ragionare su certi argomenti. Per stare tranquilli bisogna alleggerire la mente, magari azzerando la memoria. Non bisogna ricordare, ad esempio, che i soldi veri, quelli che ti possono permettere di comprare auto sportive, SUV super lussuosi e avviare certe attività la criminalità economica li fa con la droga. Il prodotto è molto richiesto e la concorrenza sta cominciando a farsi spietata, quindi c'è bisogno di difendere il business con le armi. Bisogna quindi attrezzarsi. Più l'arsenale è ricco e variegato, più sei forte e autorevole.
La
memoria per alcuni è musica per altri è un fastidiosissimo rumore. Io sto
con la prima ipotesi. Le armi sono strumenti di violenza e in questa
terra la violenza (qualsiasi forma) da tempo è diventata un valore aggiunto che ha creato, per chi la pratica, un certo
sviluppo economico. Cominciamo a parlare anche di queste cose in campagna elettorale, ALTRIMENTI DIVENTIAMO COMPLICI.