Gino
aveva saputo che il suo amico Sandro era stato colpito da infarto e
se l’era vista pure brutta. Per una settimana era stato ricoverato
in ospedale nel reparto di terapia intensiva. Non appena fu dimesso
decise di andarlo a trovare. Nel tardo pomeriggio, dopo una lunga
giornata trascorsa in spiaggia, tornò a casa, si fece la doccia,
s’asciugò velocemente, indossò pantaloncini e maglietta, salì
sulla sua vecchia auto e si diresse verso Punta Faro, la località
dove Sandro soggiornava durante la bella stagione. Fece la vecchia
strada litoranea, non poteva rinunciare alla visone di quel mare
piatto dove il sole ormai stava per affondare. Alla sua sinistra
invece defluiva un insieme surreale ma ordinato di case e di serre.
Notò con un certo stupore che le serre erano tutte nuovissime. Non
erano le classiche capannine basse e sgangherate che aveva sempre
visto montare e rimontare per anni in quella zona. No! Erano impianti
moderni, con le strutture in ferro, alti e ben ancorati al terreno e
si estendevano a perdita d’occhio. La cosa incuriosì molto Gino.
L’annata agraria, anche quest’anno, era andata malissimo e si era
conclusa peggio. Il prezzo alla produzione dei prodotti
ortofrutticoli era stato notevolmente inferiore ai costi di
produzione. Centinaia di aziende agricole erano andate in malora e i
produttori non avevano né le risorse per ripartire né la fiducia da
parte delle banche. “Ma allora – si chiedeva Gino - da dove
venivano tutti questi soldi per realizzare queste nuove strutture?”
Arrivato
a Punta Faro vide che Sandro lo attendeva in strada, notò subito
come fosse ancora molto provato in viso. Parcheggiò l’auto e si
diresse correndo verso il suo amico. Si abbracciarono a lungo e
Sandro ridendo gli disse:
-
Gino, il colpo è stato “e n c i c l o p e d i c o” ma io
qua sono. Chi m’ammazza?
Si
diressero verso la villetta, si accomodarono in veranda, di fronte a
loro avevano il mare sorvegliato da una luna che da poco aveva fatto
capolino, tutt’intorno poche ma graziose villette e poi
quell’enorme distesa di serre nuove nuove.
-
Sandrù, ma tutte queste serre, ma cosa è successo? Chiese
incuriosito Gino.
Sandro
fece come se non avesse sentito la domanda, chiamò sua madre e la
pregò di portare una caraffa di latte di mandorla fresco e una bella
birra gelata.
Gino,
ci rimase un po’ male, pensò: “forse non ha sentito la mia
domanda” e allora con un tono di voce più sostenuto ripeté:
- Sandro,
ma tutte ‘ste serre ... sono tante, ma di chi sono?
Sandro, questa
volta con un sorriso beffardo rispose immediatamente e a tono:
-
Gino, l’infarto viene al cuore non alle orecchie. Ancora ci
sento benissimo. Appena ti arriva la birra ti racconto.
La
birra e il latte di mandorla non tardarono ad
arrivare. Sandro, senza aspettare che Gino riproponesse la
domando inizio a raccontare.
-
Ginuzzo, quest’anno un mare di piccole aziende agricole sono
fallite, i tanti produttori all’inizio delle scorse campagne non
avevano neanche gli occhi per piangere; molti andarono
da Totò Tribunale ...
- Totò Tribunale
… quello che ... il commerciante di … lo interruppe Gino.
-
Si lui, Totò Tribunale, quello che … il commerciante di
… lui ha fornito merce a credito a molti
dei serricultori di questa zona, ma come garanzia a
chiesto e ottenuto la stipula di un compromesso di acquisto del
terreno. Se tutto fosse andato bene avrebbero chiuso il debito e
fine della storia. Invece tutto è andato male, sempre più
male, e ai produttori sono rimasti i debiti … … lui li ha
portati davanti al notaio Ficuzza e li con una “manciata
di pasta” ha acquistato tutte queste terre. Ora qui
tutto è suo. I vecchi proprietari sono diventati
i suoi braccianti e queste serre le sta realizzando anche
grazie ai contributi comunitari. Gli economisti questa
storia la chiamano “ricomposizione fondiaria” … a pronunciarla
così sembra pure una bella frase. Nei fatti è una forma di
racket-usura legalizzata e giustificata: tu compri da me ciò
che ti serve per la tua campagna, se non puoi pagare io ti
faccio credito, tu sei in dovere di riportare il prodotto a me
e io ne decido il prezzo. Questo prezzo è
sempre al disotto dei costi di produzione e ti porta dritto
alla perdita di quella terra per cui tuo padre o tuo nonno hanno lottato. E’
una nuova forma di mafia che non ha bisogno di affiliati o di
controllare militarmente il territorio con la violenza, quella è
roba da romanzo. Il nuovo elemento decisivo è un metodo di
costrizione soft, che paradossalmente trova pure una sua
giustificazione economica. Addirittura viene percepiscono come una
forma di solidarietà, di aiuto … per capirci, secondo alcuni, i
vari Totò Tribunale sono amici.
Di
colpo Sandro smise di parlare, guardò ironicamente Gino ma poi
in modo risentito gli chiese:
- Scusa,
ma sei venuto a farmi una visita o a parlare di queste cose?
Ci
fu una attimo di silenzio, poi scoppiarono a ridere all’unisono
e sempre in modo corale dissero: “ARRIRRIEMMU PPI NUN CIANCIRI!!”.
P.s
personaggi e luoghi sono immaginari. La storia forse è verosimile.