Visualizzazioni totali

sabato 15 luglio 2017

Dietro gli incendi dei nostri boschi c’è una strategia?


C'è la mano della criminalità organizzata dietro il fuoco che ha distrutto e sta distruggendo ettari di bosco in Sicilia? Il fuoco è l'elemento principale di cui le mafie si sono sempre servite. Dietro ogni loro sporca operazione c'è il fuoco. Fuoco che brucia i TIR di chi non si piega al controllo dei trasporti. Fuoco per bruciare le attività che non si adattano a certe richieste. Fuoco per bruciare i rifiuti che non si possono smaltire.  Fuoco per bruciare aree protette e recuperare suolo. In provincia di Ragusa siamo nel pieno dell'emergenza rifiuti. Questa cosa non la vede nessuno? I territori di Modica, Ragusa, Comiso, Vittoria si presentano carichi di “munnizza” di ogni genere. La Sicilia tutta è nel pieno di un'emergenza rifiuti. Crocetta preso dalla paura cosa combina? Pochi settimane fa, esattamente il primo di giugno, firma un'ordinanza di riapertura delle discariche. Ma qual'è la situazione degli immondezzai siciliani? La discarica di Gela ha un’autonomia di 150 giorni. Quella palermitana di Bellolampo sei mesi. Trapani da 90 a 120 giorni. Lentini tra cinque e sei mesi. I dati presenti negli uffici dell'assessorato regionale ai rifiuti dicono che se non arrivano altri impianti o nuove soluzioni si rischia molto presto di essere sommersi dalla spazzatura. Io penso che la criminalità economica, conoscendo bene  l'incapacità e l'inadeguatezza della classe politica, ha fiutato l'affare e si è messa subito all'opera. In Sicilia (e non solo) il sistema della gestione dei rifiuti, in tutta la sua filiera, muove miliardi di miliardi e dove c'è business ci sono coppole e lupare. Accaparrarsi e gestire l'emergenza è una caratteristica tipicamente mafiosa. Ma l'economia criminale prima di gestire materialmente un'emergenza si organizza, non arriva mai impreparata. Da Trapani a Ragusa c'è bisogno di nuovo suolo da utilizzare per interrare rifiuti. Serve un'occasione, e guarda caso l'occasione c'è. Il governo regionale quest'anno ha “risparmiato” sulle attività di prevenzione degli incendi nei boschi: niente pulizia del sottobosco a partire da aprile, niente viali parafuoco e gli operai forestali hanno iniziato a lavorare nella terza decade di giugno. Perfetto. Ecco servita l'opportunità! Così avranno esclamato gli uomini d'onore, dai Sicani agli Iblei. E infatti, senza fare sforzi, hanno atteso l'arrivo del caldo, accompagnato dal vento di scirocco e da Trapani a Ragusa diverse migliaia di ettari di bosco, grazie a qualche mano fatata, sono andati in fumo. Ma il suolo è rimasto li: incenerito, affumicato ma li. Pronto per essere utilizzato? Lo so, molti di voi diranno che io penso male, mi sono abituato a certi giudizi. Ma come diceva (guarda caso) Andreotti: "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca". Non sarebbe il caso che le istituzioni preposte, anche quelle di questa provincia, rilevassero e proteggessero i suoli delle aree boschive andate in fumo? Se la cosa non venisse fatta mi sentirei autorizzato a pensare ancora peggio di come già penso.

Nessun commento:

Posta un commento