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sabato 24 ottobre 2020
Elezioni amministrative: bloccare il ruolo della borghesia mafiosa.
Il 22 e 23 Novembre Vittoria, forse (il condizionale col Covid è d'obbligo),
andrà al voto. La campagna elettorale è entrata nella sua fase finale. I
candidati si stanno confrontando civilmente, non mancano le scintille che
infiammano di tanto in tanto il dibattito, ma tutto si sta svolgendo nella
regola. La Città attende con ansia un sindaco che la amministri. I due anni di
commissariamento lasceranno un'ampia cicatrice nel corpo della città, un solco
profondo, difficile da rimarginare. Ho riletto in questi giorni la relazione del
Prefetto - quella allegata nel decreto di scioglimento del consiglio comunale
firmato dal Presidente della Repubblica - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
del 05. 09. 2018. Nel documento emergono alcune delle direttrici dell'espansione
del "fenomeno mafioso" in città e con esse la capacità dello stesso di assorbire
velocemente consistenza economica e politica. I due anni di commissiariamento
non hanno scalfito questo "fenomeno" e lo stesso ha avuto il tempo di
mimetizzarsi benissimo. Vittoria, quindi, continua a trascinarsi questa zavorra
immateriale, un nemico potente e impalpabilela che è la mafia, nella sua
eccezione più mederna e accattivante. I quattro candidati hanno il dovere civile
e morale di contrastare con forza questo cancro che nell'ultimo ventennio ha
riempito di metastasi ogni settore economico e sociale della città. Quando parlo
di mafia non faccio mai riferimento all'organizzazione stracciona e marginale di
"deliquenti" rappresentata da personaggi semianalfabeti tanto violenti quanto
volgari. Questa, come ho scritto più volte, è malavita organizzata, "facinorosi
della classe infima", gente che con le loro azioni violente danno fastidio al
potere e per questo viene ottimamente contrastata dagli organi inquirenti. Il
fenomeno mafioso a cui mi riferisco è altro, è meno violento, è un sistema fatto
di intrecci e relazioni tra imprese, professioni, finanza e istituzioni che
decide, per esempio, come investire ingenti somme di denaro prodotte
illegalmente nella privatizzazione di un aeroporto, piuttosto che un porto;
oppure come e dove costruire un grosso centro commerciale o rilevare, o
realizzare, una grande struttura turistica; oppure come modificare un piano
regolatore o variare la destinazione d’uso di un’ampia superficie che invece
andrebbe tutelata. L’accozzaglia di volgari malavitosi - "deliqunti" appunto -
anche se organizzati, non sarebbe in grado di concepire e gestire siffatte
delicatezze. Ecco, questa mafia moderna, borghese, imprenditoriale,
professionale - delineata anche dalla relazione prefettizia - riesce ancora
smuovere interessi? Ha la capacità di incidere sul funzionamento di una campagna
elettorale? Riesce ad orientare il consenso e a controllare il voto diventando,
di fatto, quel soggetto politico in grado di determinare la vittoria di un
candidato rispetto ad un altro? Ho rivisto i dati elettorali delle ultime tre
elezioni amministrative. Nel 2006, al primo turno, hanno votato 33 mila persona
su 47 mila aventi diritto. Nel 2011, sempre al primo turno, hanno votato 34 mila
elettori su 49 mila aventi diritto. Nel 2016, 32 mila su 50 mila aventi diritto
(i dati ovviamente sono arrontondati). Risulta evidente come le elezioni
amministrative sono un rito sempre meno frequentato, con un terzo degli elettori
che praticano lo "sciopero del voto". E' presumibile pensare che anche in questa
tornata elettorale - Coronavirus permettendo - un terzo degli aventi diritto al
voto (forse col Covid qualcosa in più?) rimarrà a casa. Si può, quindi,
ipotizzare che la capacità di mobilitazione elettorale della mafia borghese
assumerà un ruolo sempre più determinante nell'elezione di questo o di quel
cadidato? I dati, ci raccontano o no di quanto sia indispensabile il ruolo
elettorale di certi gruppi? A Vittoria, per non riprecipitare nel baratro, serve
o no cominciarne a capire, individuare e raccontare certi movimenti? Dei
Ventura, dei Greco, e di tutte le altre famiglie è stata narrata ogni forma di
malefatta, di vizio, di interesse. Di questo "fenomeno" invece si è evitato di
scrivere pure una breve prefazione: perché? Vittoria deve riconquistare la sua
dignità, deve dare speranza alle giovani generazioni, non un speranza fatta di
attesa ma di rinascita, e per farlo si deve smascherare, isolare e, se è
possibile, schiacciare questo sistema di intrecci e relazioni capace di
coordinare conteporanemente l'economia e il consenso. In questo mese abbiamo il
dovere di indignarci realmente e mobilitarci di fronte agli inviti e alle
affabili sollecitazioni che possono arrivare da questo estabilishment politico
economico. Serve uno scatto d'orgoglio, un calcio potente, che allontani la
nostra rassegnazione e in grado di mettere a nudo e in difficoltà questo potere
trasversale, vellutato e anestetizzante che domina da anni la città. Lo dobbiamo
fare perchè Vittoria non precipiti ancora più in basso da dove è stata fatta
stramazzare.
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ciao ti suggerisco di cambiare il font con uno piú classico per una migliore leggibilitá
RispondiEliminaGrazie per il tuo suggerimento. Questo va meglio.
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