Come non condividere le preoccupazioni
del presidente regionale della PMI di Confindustria, Giorgio Cappello
“ … Siamo vicini alla macelleria sociale ... Se le banche non
cambieranno la politica di erogazione del credito alle Piccole e
medie imprese il sistema rischia di collassare ...”. Sante
parole. Ma, è anche vero che le parole sono pietre e vanno lanciate
nella giusta direzione per colpire il bersaglio. Ci sono troppe cose,
anche evidenti, che non coincidono Le domande che giro in modo
garbato al dott. Cappello sono le seguenti:
- Ma la politica del credito non si decide all'interno dei cda delle banche, grandi e piccole, e nelle fondazioni che li gestiscono?
- In quasi tutti i cda siedono molti esponenti di area Confindustria. Alcuni occupano posizioni di vertice. Ma in questi anni i confindustriali quali politiche di credito hanno avallato? Le stesse che Lei, dott. Cappello, denuncia dal 2008?
- Se è così, le sue dichiarazioni vanno contro i dirigenti della sua organizzazione?
Lo dico con estrema sincerità, non è nel mio interesse polemizzare con chi ha avanzato una denuncia pubblica,
l'ultima di una lunga serie (altre organizzazioni da tempo hanno
evidenziato queste anomalie), ma vorrei che si spiegasse, non a me,
ma ai tanti che hanno letto le dichiarazioni del presidente regionale
delle Pmi di Confindustria, come è possibile dichiarare di costituirsi parte
civile "contro le vessazioni del sistema bancario" se ai vertici di
quel sistema siedono imprenditori che aderiscono a
Confindustria e in alcuni casi la governano.
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