Scoglitti
siccome immobile, potrebbe essere uno slogan che attraversa nel tempo
la nostra meravigliosa frazione. Doveva essere la Rimini del Sud (mai
assioma fu più infelice), non è diventata neanche lido di Gela (con
tutto il rispetto per Gela). Una borgata che viene resa sporca,
grumosa, sciatta dai suoi fruitori temporanei (soprattutto quelli
ferragostani) e che espone senza pudore i danni grandi e piccoli che
negli anni gli sono stati arrecati. La sua bellezza, malgrado i tanti
sfregi, è unica, quasi inarrivabile. Abbiamo provato a "scassarla"
in tutti i modi ma il suo mare, la sua costa, le sue spiagge la
rendono comunque unica. Il porto è il suo metronomo, misura il
fallimento di tutte le politiche dispiegate (si fa per dire) in
questi anni. E' uno dei tanti monumenti alle sorti magnifiche e
progressive di una Sicilia liquefatta dall'incapacità e dall'aridità
della sua classe politica. Sta li a farsi consumare dal sole e dal
vento senza che nessuno si preoccupi. Potrebbe diventare un volano
per lo sviluppo turistico ma fin'ora è riuscito soltanto a
“rimodellare” bene o MALE la morfologia della costa. Spostandosi
da Est o ad Ovest del porto nulla cambia in termini di mortificazione
di un territorio. L'abusivismo edilizio, che da Camarana a Costa
Eubea, ha saziato la voglia di seconda casa al mare ha si sfigurato
il paesaggio, ma la natura è stata più forte, le dune non sono
state domate e la lunga lama di cemento armato che doveva contenere
l'avanzata del mare sta cedendo in più punti. Gli amministratori
annunciano, la regione promette, ma i finanziamenti per contenere i
danni, di una natura che si riprende a modo suo il maltolto, arrivano
con il contagocce. Invece di trovare un serio rimedio al degrado che
negli anni è stato creato sono stati avanzati progetti ambiziosi, al
culmine del delirio di onnipotenza. Chi voleva realizzare un
anfiteatro, chi un acquario, chi annunciava a più riprese una
pioggia di allettanti interessi dai migliori albergatori del mondo.
Per fortuna non è successo nulla di tutto ciò. Si vedevano già
queste opere incomplete, sferzate dalla “pruvenza” e cotte dal
sole, decomporsi lentamente. Nessuno ha compreso, comprende e
comprenderà che a Scoglitti non serve nulla di tutto ciò, va solo
riqualificata, rispettata, stimata, valorizzata per quella che è.
Quando la crisi azzanna e il territorio si impoverisce servirebbe
mettere in campo più attenzione, più sensibilità, più
concretezza. Doti che mancano da tempo a noi cittadini e quindi, di
riflesso, a tutta la nostra classe politica che si atteggia ad
esperta, che spara alto ma poi precipita tra le umane miserie e gli
spaventosi limiti organizzativi. Scoglitti, nonostante tutto,
malgrado noi è e sarà sempre bella, continuerà a metabolizzare
ogni forma di deturpazione. Basterebbe avere coscienza di ciò per
capire cosa potrebbe essere per tutto l'anno e invece non lo è.
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