Non
so voi, ma io comincio ad avvertire una ripugnanza impressionante per
le troppe parole di questa campagna referendaria monopolizzata dal si. Fiumi di parole
inutili che servono solo a nascondere, come polvere sotto il tappeto, il disastro economico e sociale che stiamo vivendo. I numeri, a differenza delle parole, ci raccontano qualcos'altro.
PIL. l'ultima nota dell'ISTAT ci dice che “Prosegue
la fase di incertezza per l'economia italiana, con segnali di
rallentamento dei consumi ... L'indicatore anticipatore non segnala
prospettive di accelerazione dell'attività economica negli ultimi
mesi dell'anno”. Siamo fermi. La cosa più sconvolgente è che il
13% del nostro PIL è originato dall'economia sommersa (inserita nel
conteggio del PIL alla fine del 2014) Sto parlando di 211 miliardi
generati da “imprese” invisibili al fisco che hanno lavoratori
in nero e da “attività” legate all'economia criminale.
L'illegalità ha assunto un ruolo di primo piano nella nostra
economia per questo non viene contrastata come si deve. La nostra
lieve crescita, + 0,7% PIL nel 2015, è legata a questo “nuovo
modello di sviluppo”.
La
Povertà è aumentata e cono essa sono ricomparse alcune condizioni
che pensavamo estinte. L'ultimo rapporto della Caritas/ISTAT ci racconta di 1
milione e 582 mila famiglie italiane che
vivono in uno stato di povertà. Un totale di quasi 4,6 milioni di
individui,
l'8% della popolazione italiana. Da questo dato si deduce quanto
scritto dalla Fondazione Migrantes, la quale certifica che siamo
tornati ad essere un paese di emigranti. 107.529 gli italiani
espatriati nel 2015, in gran parte lombardi
(20.088) e veneti (10.374).
(Ma
non sono i cittadini delle regioni più ricche governate da quella
Lega che non vuole gli immigrati?). Di
contro, nel Sud, in Sicilia, ci sono comuni molto vicini al nostro che
si stanno svuotando. Più del 40% dei cittadini di Favara e Licata
sono ormai residenti all'estero.
Questo dato ci “narra” come sia fallito miseramente il jobs act.
Intanto la disoccupazione giovanile, secondo l'ISTAT, (dati 31 Agosto
scorso) è cresciuta passando dal 37,1% al 39,2%. A settembre è
salito il tasso di disoccupazione complessiva passando dall' 11,4%
all'11,7%. Grazie ai voucher cresce invece in modo esponenziale il
lavoro precario: +35,9% rispetto al 2015 e + 71,3% rispetto al
2014.
Scuola. Non do nessun dato, utilizzo le parole del capo del governo: “la
Buona Scuola non funziona ma la modifico solo dopo il referendum”
Banche. Su Monte Paschi di Siena gravano una caterva di crediti per
lo più inesigibili. Unicredit vuole tagliare oltre 6000 posti di lavoro.
Su Banca Etruria, Veneto Banca, Banca Marche, Carichieti e Cassa di
risparmio di Ferrara, c'è da mettersi le mani nei capelli. A tutto
questo si aggiunge che anche qualche banca locale non vive più
momenti magici.
Lo so, qualche
passionario del genio di Firenze dirà, o scriverà, che sono un gufo, ma questi
dati io li sto solo registrando. Questi numeri sono frutto delle
riforme fatte dal “magnifico”. Quindi prima di affibbiare figure
zoomorfe a chi non la pensa come voi, vi ricordo che siete tifosi di
un innominato che si atteggia a grande statista. Lo dico per il vostro bene, state attenti, rischiate di fare una brutta fine. #votoNO
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