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sabato 16 agosto 2014

Scoglitti, la sua forza le nostre debolezze.



Scoglitti siccome immobile, potrebbe essere uno slogan che attraversa nel tempo la nostra meravigliosa frazione. Doveva essere la Rimini del Sud (mai assioma fu più infelice), non è diventata neanche lido di Gela (con tutto il rispetto per Gela). Una borgata che viene resa sporca, grumosa, sciatta dai suoi fruitori temporanei (soprattutto quelli ferragostani) e che espone senza pudore i danni grandi e piccoli che negli anni gli sono stati arrecati. La sua bellezza, malgrado i tanti sfregi, è unica, quasi inarrivabile. Abbiamo provato a "scassarla" in tutti i modi ma il suo mare, la sua costa, le sue spiagge la rendono comunque unica. Il porto è il suo metronomo, misura il fallimento di tutte le politiche dispiegate (si fa per dire) in questi anni. E' uno dei tanti monumenti alle sorti magnifiche e progressive di una Sicilia liquefatta dall'incapacità e dall'aridità della sua classe politica. Sta li a farsi consumare dal sole e dal vento senza che nessuno si preoccupi. Potrebbe diventare un volano per lo sviluppo turistico ma fin'ora è riuscito soltanto a “rimodellare” bene o MALE la morfologia della costa. Spostandosi da Est o ad Ovest del porto nulla cambia in termini di mortificazione di un territorio. L'abusivismo edilizio, che da Camarana a Costa Eubea, ha saziato la voglia di seconda casa al mare ha si sfigurato il paesaggio, ma la natura è stata più forte, le dune non sono state domate e la lunga lama di cemento armato che doveva contenere l'avanzata del mare sta cedendo in più punti. Gli amministratori annunciano, la regione promette, ma i finanziamenti per contenere i danni, di una natura che si riprende a modo suo il maltolto, arrivano con il contagocce. Invece di trovare un serio rimedio al degrado che negli anni è stato creato sono stati avanzati progetti ambiziosi, al culmine del delirio di onnipotenza. Chi voleva realizzare un anfiteatro, chi un acquario, chi annunciava a più riprese una pioggia di allettanti interessi dai migliori albergatori del mondo. Per fortuna non è successo nulla di tutto ciò. Si vedevano già queste opere incomplete, sferzate dalla “pruvenza” e cotte dal sole, decomporsi lentamente. Nessuno ha compreso, comprende e comprenderà che a Scoglitti non serve nulla di tutto ciò, va solo riqualificata, rispettata, stimata, valorizzata per quella che è. Quando la crisi azzanna e il territorio si impoverisce servirebbe mettere in campo più attenzione, più sensibilità, più concretezza. Doti che mancano da tempo a noi cittadini e quindi, di riflesso, a tutta la nostra classe politica che si atteggia ad esperta, che spara alto ma poi precipita tra le umane miserie e gli spaventosi limiti organizzativi. Scoglitti, nonostante tutto, malgrado noi è e sarà sempre bella, continuerà a metabolizzare ogni forma di deturpazione. Basterebbe avere coscienza di ciò per capire cosa potrebbe essere per tutto l'anno e invece non lo è. 

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