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venerdì 27 novembre 2015

Peppino


Peppino Impastato


La strata era china, china di genti.
Nuddu lu sapi, Nuddu visti nenti
dissi na matri supra lu so chiantu.
La facci e la cammisa 'mmensu o sancu.
Me figghiu mossi e nuddu sapi nenti?
L'occhi si ci 'nchievunu di chiantu.
Isa li mani in cielu e grida forti:
Figghiu, figghiu miu chi mala morti.
Carta e pinna era lu so forti.
Scriveva di cosi giusti e di cosi storti.
Quannu parrava iddu facevunu a gara
ma fu lassatu sulu davanti a lupara ...

Pantera Max Andaloro ... per tutti LOPEZ


domenica 8 novembre 2015

La zona grigia




Due TIR la scorsa notte sono andati in fumo e pare che anche questa volta la causa dell'incendio sia dolosa. Il fuoco sta diventando una costante della nostra terra. Sembra che a Vittoria certe attività economiche non siano destinate a sopravvivere. Pochi giorni prima la polizia aveva scoperto e sequestrato un arsenale: armi, munizioni, giubbotti antiproiettile, fucili a pompa, puntatori laser, congegni di puntamento per il tiro da precisione. Fuoco, armi ma soprattutto tanto spaccio di droga ci dicono quanto sia dinamica e come stia crescendo la criminalità locale in particolare dopo l'omicidio Brandimarte. La città "sana" sembra assente, assorbe queste cose in modo pigro, pare che tutto venga metabolizzato in poco tempo. Dovremmo sprizzare sdegno e rabbia da tutti i pori, invece poco, quasi nulla, una tranquillità turbolenta. Sembriamo anime spente prima che corpi. Eppure nel dialogo a due la preoccupazione, l'indignazione e la rabbia viene fuori però non trova la forza di uscire in modo aperto. La giustizia non sempre permette a questa silenziosa indignazione di trasformarsi in qualcosa di aperto e chiassoso. Agli arresti seguono, a volte, scarcerazioni formali che nei fatti rafforzano il personaggio arrestato, lo stesso non perde tempo, appena è fuori  gira la città per farsi vedere, ricevere saluti, complimenti e fiducia. Ma la cosa che più affievolisce questo sdegno facendogli perdere ogni spinta, relegandolo in un angolo e facendolo diventare un argomento da salotto è il fatto che l'economia criminale ha molti soldi da far girare e in un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, questo denaro crea molti appetiti anche nella parte "sana" della città. Il denaro non puzza da qualsiasi parte arriva, lo aveva capito circa 2000 anni fa l'imperatore Vespasiano quando suo figlio Tito provocatoriamente aveva tirato alcune monete tra le urine di un bagno pubblico e lui le aveva subito raccolte e intascate. Da allora nulla è cambiato. Così nel tempo a Vittoria si è creata un'area grigia fatta da imprenditori, professionisti, che in silenzio fa affari con l'economia criminale. Un'area che si indigna, che prova fastidio, e mal sopporta le azioni criminali,  ma in silenzio. Quest'area nei fatti ha accettato lo stato delle cose e senza che se ne sia accorta è diventata, per convenienza economica, quasi complice. Ha compreso le sue responsabilità e per darsi una purificata infila ciclicamente le mani nell'acquasantiera. Allora, se è così, non sono le azioni violente della criminalità a condizionare e infangare la nostra città. No, è questa zona opaca, nebulosa, grigia, fatta di infinite sfumature, apparentemente perbene. Questa massa sfuma per la vergogna di fronte al rossore delle fiamme, perché sa che le azioni violente trovano sostegno nel suo grigio e chi le compie sa che senza quel grigio non avrebbe sussistenza.