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sabato 25 giugno 2022

Aeroporto di Comiso, ritorno al passato?

 

Immagine tratta dal sito della Orbit Boy

Quali progetti si stanno portando avanti per rendere veramente attivo l'aeroporto di Comiso? Si sta forse puntando ad un forte rilancio del trasporto civile, con più voli da e per diverse località italiane ed europee, in modo da rendere il territorio ibleo più autonomo da Catania? Oppure, si sta pensando di avviare il trasporto aereo-cargo utilizzando come base logistica l'autoporto di Vittoria? No! Nulla di tutto ciò. Pare, invece, che il futuro dell'aeroporto di Comiso possa essere legato ad un suo ritorno al passato, cioè come eventuale base di lancio, questa volta non di missili con testate nucleari ma, di missili che lanciano microsatelliti nello spazio da utilizzare poi per scopi militari. Provo a spiegare meglio. Pochi giorni fa a Catania si è tenuto un convegno dove il prof. Antonio Mazzeo, insegnate e storico militante pacifista siciliano, con la precisione e il garbo che lo contraddistingue, ha illustrato questa nuova possibilità di riutilizzo dell'aeroporto di Comiso. Il suo intervento, raccolto in un filmato, è stato fatto girare nei social (io l'ho condiviso nel mio profilo Facebook. Ascoltate dal minuto 11:53). 

https://www.facebook.com/100006721298825/videos/3118616775048567/

Le parole del prof. Mazzeo mi hanno spinto a fare alcune ricerche, in particolare sono stato incuriosito dal “progetto ARAMIS” (Advanced Radio Access for Military Solution che in italiano diventa Accesso Radio Avanzato per soluzioni Militari). E' un progetto inserito nel PNRM (Piano Nazionale Ricerche Militari) finanziato dal Ministero della Difesa e consiste in un nuovo sistema di telecomunicazioni per le forze armate basato su microsatelliti. La prima fase di realizzazione di questo sistema innovativo, costata cinquecentotrentasette mila euro (per essere precisi € 537.146,95), è stata affidata il 26 novembre del 2018 - con "procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando" - ad una azienda italiana: la Italspazio srl. Il tutto si evince dal "Resoconto della gestione finanziaria  dei contratti al termine della loro esecuzione", redatto dal Ministero della Difesa, relativo all'anno 2020 e di seguito allegato.


La Italspazio ha sede a San Giovanni La Punta, vicino Catania, ma ha anche una sede a Roma e una Kiev (si veda link sotto allegato)



Il progetto ARAMIS consta di tre fasi. La prima è stata superata positivamente. La seconda è stata già finanziata per un milione e trecentomila euro (€ 1.300.000,00) come si evince dalla Relazione preliminare del Ministero della Difesa del 14/05/2020 con numero di protocollo 133/078. L'operatore economico individuato dal ministero  è sempre la Italspazio srl. Il tutto si può leggere nel link di seguito allegato.

https://www.difesa.it/Amministrazionetrasparente/segredifesa/teledife/Documents/Determinazione_a_Contrarre_78.pdf

Il progetto "ARAMIS" è stato presentato pochi giorni fa, esattamente il il 31 maggio scorso, a Bruxelles, al “First European Defence Innovation Day 2022”, dalla Federazione AIAD (Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) legata a Confindustria (si vedano i link sotto allegati) 

https://www.reportdifesa.it/segredifesa-al-first-european-defence-innovation-day-2022/

https://aiad.it/homepage/aiad-chi-siamo/

E' ovvio che questi microsatelliti per andare in orbita devono partire da una base che si trova a terra. La Italspazio ha da tempo un accordo con un impresa inglese, la Orbit Boy (anche questa operante nel settore aerospaziale) per lo sviluppo congiunto di un sistema di lancio aereo di microsatelliti dal territorio italiano. In parole povere si tratta di agganciare un missile, che contiene un microsatellite, nella carlinga di un normale aereo da trasporto per poi spararlo quando lo stesso aereo è in volo. Le due società il 10 agosto del 2021 hanno presentato il concetto di Orbit Boy Air-Launch System (il sistema di lancio del razzo che contiene il microsatellite ndr) "e la visione per l'accesso autonomo allo spazio del territorio italiano alle autorità locali di Comiso, ricevendo dalle stesse feedback positivi e ottenendo supporto nello sviluppo della roadmap del progetto"La presentazione del sistema, con foto ricordo, si può leggere e osservare aprendo il link sotto allegato.

https://orbitboy.rocks/tpost/k134y86v81-orbit-boy-and-italspazio-will-develop-sp

Non sto dicendo che “il progetto "ARAMIS” coincide con “il concetto di Orbit Boy Air-Launch System”, me ne guarderei bene. Leggendo però l'articolo pubblicato il 17 marzo scorso nel sito spaceconomy360.it emergono alcune riflessioni e sorgono alcune domande.

https://www.spaceconomy360.it/politiche-spazio/cooperazione-spaziale-lucraina-si-prepara-a-intensificare-i-progetti-con-litalia/

La Orbit Boy è stata fondata dall'ex capo dell'agenzia spaziale ucraina, Volodymyr Uzov. L'impresa “… guarda al mercato dei lanciatori per microsatelliti insieme a Yuzhmash (industria di stato ucraina che fabbrica anche sistemi missilistici militari https://en.wikipedia.org/wiki/Yuzhmash) e ad altre aziende ucraine”. Tra “le altre aziende ucraine” c'è anche la Italspazio srl? La domanda nasce dal fatto  che la stessa Italspazio (che ha progettato ARAMIS il sistema di telecomunicazioni militari basato proprio su microsatelliti) ha sede anche a Kiev. Continuando a leggere l'articolo il sig. Uzov dichiara: “Abbiamo stabilito una collaborazione con partner italiani a Torino e desideriamo utilizzare la base militare abbandonata di Comiso, in Sicilia. Lanceremo da lì”. Chi sono questi partner italiani di cui parla il sig. Uzov? E poi perché dichiarare: "... desideriamo utilizzare la base militare abbandonata di Comiso"? Quale motivo li spinge a desiderare proprio Comiso? E poi, i dirigenti della Orbit Boy insieme a quelli della Italspazio, essendo interessati per i loro lanci a questa infrastruttura, saranno venuti a Comiso per visionare la base! Si saranno resi conto che non è  abbandonata! Avranno visto che c'è un aeroporto civile - non attivissimo -  in funzione! Il sig. Uzov ha forse voluto evidenziare il fatto che essendo una struttura discretamente utilizzata (abbandonata), la stessa può avere un ruolo discreto come base dove movimentare e far decollare aerei da trasporto che portano in pancia questo missile? Riflessioni e domande che alimentano qualche dubbio e dovrebbero suscitare anche l'attenzione della classe dirigente e politica di questo territorio. Una cosa comunque pare certa: la Orbit Boy e la Italspazio intendono lanciare microsatelliti con degli aerei facendoli decollare dall'aeroporto di Comiso. Non si capisce se questi microsatelliti saranno utilizzati per scopi militari o no, ma questo, come cantava Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo.

https://www.forumastronautico.it/t/orbit-boy-e-italspazio-lanceranno-da-comiso/39084


domenica 5 giugno 2022

Giustizia irredimibile



Rosario Greco, il pregiudicato che meno di tre anni fa travolse e uccise brutalmente con il suo suv Alessio e Simone, è tornato a casa.  La decisione di mettere agli arresti domiciliari questa persona è della cassazione (lo scrivo minuscolo appositamente). Già nel marzo scorso la "corte suprema" aveva annullato il processo d'appello e quindi la condanna a nove anni, NOVE ANNI, di Greco. Si ripartirà da zero, il processo con tutte le sue liturgie dovrà essere rifatto. Nel frattempo, mentre tutto si riorganizza, per Greco si sono aperte le porte del carcere. Ammiro la compostezza dei genitori di Simone e Alessio. La loro rabbia legittima è stata ed è, anche di fronte a questa assurdità procedurale, garbatamente contenuta. Una indignazione senza sbavature nei confronti di un apparato burocratico della giustizia che nasconde dietro la forma le sue gravi mancanze, perché pare che l'annullamento della sentenza sia dovuto ad un fatto tecnico: "un difetto di motivazione nel rigetto della perizia psichiatrica per Greco". Vi potrà sembrare assurdo, ma la forma, i tecnicismi, valgono più dell'evidenza:  due giovanissime vite tranciate da un suv che correva a forte velocità dentro il centro storico della nostra città. Aveva ragione Manzoni quando parlava di azzeccagarbugli.

Pochi mesi dopo la tragica morte di Alessio e Simone qualcuno (forse) definì Vittoria "irredimibile", come se tutto il male del mondo fosse racchiuso dentro il perimetro di questo territorio. Fermo restando che Vittoria è una città molto complessa e ricca di tante, troppe, anomalie, questo fatto conferma ancora una volta che è lo stato e il suo apparato giudicante ad essere "irredimibile",  perché come spesso dicono gli anziani: "u pisci feti ra testa".