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sabato 6 giugno 2015

Riciclaggio 1


Riutilizzare il denaro che proviene da attività illecite è la sola necessità dell'economia criminale. I soldi della mafia se non vengono reinvestiti nel mattone, nella creazione di imprese sono solo profitto inattivo, inutile, inoperoso.   La manovalanza (extracomunitari o piccola criminalità locale) fa il lavoro sporco,  genera denaro con lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione e i video giochi. Poi c'è il livello economico, ovvero chi deve far fruttare questo denaro con gli investimenti. Chi occupa questa posizione non deve sporcarsi le mani, deve essere rassicurante, deve fornire garanzia di credibilità (sopra c'è pure un livello politico?). E' come una sequenza geologica, ogni strato rappresenta un ambiente, non sempre è facile ricostruire la successione. Ritorno con insistenza su questo argomento perché penso che il riciclaggio sia il punto di collegamento fra impresa criminale e quella che viene ancora definita “società civile”. I proventi della droga in primo luogo, ma più in generale di tutte le attività illecite, sono il punto di saldatura con il sistema economico legale. La crisi economica ha accentuato e perfezionato questi processi, in particolare la mancanza di liquidità ha reso ancora più fragile l'economia legale. Professionisti, consulenti, tecnici, imprese non sono più come in passato vacche da mungere con il pizzo. La crisi li ha resi utili per altri motivi. In questi anni hanno perso lavoro, incarichi, commesse e le loro difficoltà economiche sono diventate una grande opportunità per chi ha buone disponibilità di denaro. Le loro preoccupazioni sono musica per chi deve riciclare soldi. Un vecchio detto siciliano dice: “papà è ccu mi runa u pani” (papà è chi mi da il pane), oggi, in questa terra, chi ha liquidità e voglia di investire diventa padre, madre, santo, dio; poco importa come e da dove arrivino quei soldi. E' cosi che la criminalità economica sta diventando padrona della crisi, trasformandosi in stampella di un'economia legale che è sempre più sofferente. Tutto questo è difficile da dimostrare ma si può percepire, intuire, desumere. Immaginate un signore, un “distinto e rassicurante imprenditore”, il quale si reca in uno studio tecnico, oppure da un legale, oppure da un consulente, perché sa che investimenti o progetti di una certa valenza economica sono bloccati per mancanza di fondi. Il distinto imprenditore è disponibile a diventare partner del progetto mettendo a disposizione proprio le somme che mancano per completare e far partire l'investimento. Chi riceve l'offerta cosa farà? Rinuncerà a quelle somme oppure farà di tutto per farselo socio? I soldi, e solo i soldi, sono lo strumento principale che la criminalità economica usa per farsi accettare e integrarsi nella società “buona”. Questo la mafia lo sa e lo sa pure la “società civile”.    To be continued

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