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sabato 1 aprile 2023

"L'ULTIMA OMBRA D'ESTATE" ACCOMPAGNA LE TANTE OMBRE DI UN TERRITORIO.

 


Non è mai facile fare una recensione ad un libro. Se poi il libro lo ha scritto un amico con cui hai condiviso gli anni dell'università è ancora più complicato. Si rischia di non essere obbiettivi, di scrivere parole di benevola circostanza e non una critica attenta che metta veramente in luce la valenza di ciò che Mario Mattia ci vuole comunicare con la sua "opera prima".  "L'ultima ombra d'estate" è stato definito un "romanzo di formazione".  Mai descrizione, secondo me,  è stata più errata. E' un racconto di denuncia dove al centro non c'è Marco, il (presunto) protagonista della storia. Il personaggio principale di questo racconto è il territorio e ciò che esso nasconde. L'autore, con l'attenzione di chi è abituato ad indagare l'assetto delle rocce del sottosuolo e con l'astuzia descrittiva che lo caratterizza, utilizza le vicende della vita di Marco per svelare lo sviluppo distorto di una città siciliana. Un sacco edilizio condotto in nome di interessi privati e condizionato da lobbies potenti della rendita fondiaria. Il lettore più attento in alcune pagine rivedrà affiorare le immagini del film (capolavoro) "Le Mani sulla Città" di Francesco Rosi, dove il potere politico si lascia suggestionare dalle istanze di rapaci costruttori e dal malaffare.  E' un libro tanto bello quanto amaro. Non fatevi suggestionare soltanto dall'immagine della copertina o dal titolo. L'autore, per come lo conosco io, è troppo serio per derogare da una narrazione distaccata. Questo è un motivo in più per leggere e rileggere un libro che solo chi conosce e studia da anni il territorio siciliano nel suo "profondo" poteva scrivere così come lo ha scritto. Una lettura che accompagna il lettore a ricordare cosa è avvenuto, cosa sta avvenendo e cosa avverrà nelle nostre città e nei nostri territori, un tempo bellissimi.

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