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domenica 30 novembre 2025

Assalto incendiario alla Guardia di Finanza di Modica. Un attacco che non può essere minimizzato.



Foto tratta da Google Immagini

Pensi a Modica e ti viene subito in mente la magnificenza del duomo di San Pietro, la sontuosità del duomo di San Giorgio, l'eleganza dei suoi palazzi nobiliari, la granulosa sapidità del suo cioccolato, il gusto esclusivo dei "'mpanatigghi" o la fragranza unica dei "viscotta i saimi"; non penseresti mai a Modica come città dove la Guardia di Finanza venga offesa da un gravissimo atto di intimidazione. Un gesto di sfida tanto eclatante quanto inquietante. Al di là di chi ha commesso materialmente l'atto, è come se in questa città, apparentemente mite e tranquilla, emergesse, di colpo, una certa intolleranza verso un organo di controllo. E' come se la Gdf meritasse questa "punizione". Per il momento il presunto autore dell'attentato è stato individuato in una persona di origine extracomunitaria, ma leggendo le cronache online e come se questo atto fosse stato ridotto a un fatto di microcriminalità. Se tutto questo venisse ratificato velocemente in questo modo sarebbe un errore (volutamente?) eclatante. La microcriminalità è "specializzata" nei reati che colpiscono il patrimonio: furto negli appartamenti, scippi, furti d'auto. Quando alza il livello passa alle spaccate delle vetrine delle attività commerciali per arraffare i pochi soldi lasciati in cassa, oppure a piccole rapine. Per carità tutti reati gravi, ma far passare per un fatto di microcriminalità l'incendio delle auto di servizio della Guardia di Finanza è una chiara minimizzazione di un gesto già di per sé fin troppo grave. Non sarebbe invece il caso di pensare che qualcuno, forse, abbia voluto lanciare un messaggio? Il vostro ruolo, la vostra attività ci sta dando fastidio. E' ora di smetterla! Se il motivo fosse eventualmente questo, emergono una serie di quesiti che andrebbero verificati con cura.
1) Può essere che a Modica sia attiva, da anni, un'entità criminale, forte, impalpabile, ben radicata nell'economia cittadina e che la stessa non accetti più controlli fiscali?  
2) E' per questo motivo che l'attentatore ha incendiato le auto della GdF e non quelle dei Carabinieri o della Polizia? 
3) Modica è un’importate piazza di spaccio. Di droga, nella città della Contea, ne arriva tanta, lo dimostrano le continue operazioni delle forze dell’ordine. Dove c’è tanta droga si genera tanto denaro da reinvestire, da riciclare.  La compagnia della GdF di Modica negli ultimi tempi è stata particolarmente attiva nel contrasto al riciclaggio: potrebbe essere questo il motivo dell'attentato?
4) Se tutto questo trovasse una o più conferme allora il ruolo della compagnia Gdf di Modica viene avvertito come una fastidiosa ingerenza? 

A Modica, negli ultimi tempi, fatti criminali di una certa rilevanza ce ne sono stati diversi. La maschera della presunta "zunnagine" (o babbitudine) non regge più, è stata incenerita insieme alle auto della GdF ed è venuto fuori un volto diverso di questa città (quello vero?). Ora serve chiarezza.  La presunta società civile modicana di fronte ad un gesto così grave ed eclatante non può far finta di nulla, non può sminuirlo o peggio svalutarlo e derubricarlo a un fatto di microcriminalità. Serve reagire, con determinazione, sollecitando tutte le istituzioni affinché si faccia piena luce, prima che sia troppo tardi, prima di diventare (in)consapevolmente complice.  


domenica 16 novembre 2025

Il vero dono di Peppe Bascietto a Vittoria? Uno squarcio!



Foto tratta dal profilo Facebook di Gianluca Salvo

Un'ampia rappresentanza della città di Vittoria ha accolto con affetto Peppe Bascietto, il quale ha voluto donare alla Città il premio ricevuto poche settimane fa a Mesagne. Peppe è stato ascoltato con attenzione. Il suo è stato un racconto carico di emozione e, come è suo solito, di enfasi (a Peppe, scherzando, dico sempre che lui riesce a trasformare un biglietto da visita in un manifesto di 3 metri per 6). Ma dalle sue parole ridondanti oltre ad emergere i nomi e cognomi dei criminali albanesi e locali, che da tempo appestano  Vittoria, sono affiorati anche gli interessi e gli affari strani di questo territorio. 

E' dal 2013, cioè da quando ho aperto questo mio piccolo spazio telematico, che scrivo di economie criminali, di imprese mafiose,  di zone grigie, di riciclaggio e di sviluppo inquinato in questa provincia. Più volte ho evidenziato come le mafie non sono solo cricche di personaggi violenti, dai volti torvi e dagli atteggiamenti goffi. Quella è volgare manovalanza che le forze di polizia riescono a contrastare tranquillamente. Le mafie, quelle vere, sono organizzazioni  economiche in grado di gestire le somme che derivano dal commercio delle droghe e dei rifiuti. Questa enorme massa di denaro è stata, ed è governata, da sempre, da un'entità immateriale, astratta, impenetrabile, mai sfiorata da un'indagine, fatta di imprese e professionisti. Un'area ricca di opacità, che decide come e dove investire questo denaro generato illegalmente. 

Peppe nei suoi interventi ha accennato ad investimenti importanti nel settore agricolo e dei servizi. Ed è qui che si materializzano quelle domande che pongo a me stesso e che scrivo in questo blog da anni: Come si fa a sapere se un'azienda o un grande appezzamento di terreno agricolo è in vendita? Forse professionisti, operanti in diversi settori, appena vengono a conoscenza di queste "occasioni" le propongono immediatamente a qualcuno che ha la liquidità per impadronirsene? Questi professionisti, come fanno a sapere chi ha la liquidità per sostenere certe operazioni immobiliari? Chi acquista, come fa ad avere tutta quella liquidità? Esiste forse un sistema per pulire il denaro prodotto illegalmente per poi poterlo utilizzare in queste operazioni? Inoltre, l'acquisto del bene immobile da chi viene fatto? Da una persona fisica o da un'impresa? Se è fatto da un'impresa, questa è quasi sempre una SrL? Se è una società di capitali (SrL), allora vi sarà un consulente che ne abbozza l'oggetto sociale; poi vi sarà un notaio che redigerà l'atto costitutivo, verserà il capitale sociale e invierà la registrazione dell'impresa alla Camera di commercio. Questi professionisti sapranno chi sono i soci e capiranno pure se questi sono dei prestanome o meno, oppure faranno finta di nulla? Questa impresa dovrà poi essere amministrata fiscalmente da qualcuno? Ci saranno quindi consulenti fiscali, del lavoro, caf, che la guideranno? Oltre a ciò, se su un terreno acquistato da questa società si devono realizzare dei nuovi impianti serricoli ci saranno dei tecnici che cureranno il progetto per ottenere, ad esempio, i contributi comunitari tramite la regione. Oppure, se l'impresa ha acquistato un grosso immobile da adibire ad impresa di imballaggi o di logistica, ci saranno dei tecnici che presenteranno il progetto di riqualificazione. Questi professionisti sapranno con chi hanno a che fare oppure faranno i finti tonti e penseranno a gestire e incassare grosse parcelle? Nascono in questo modo, secondo queste indicazioni e con la compiacenza di queste figure, le attività che poi creano quella concorrenza sleale capace di mettere in crisi le tante imprese che operano nel rispetto delle norme? 

A Vittoria, e non solo a in questa Città, per contrastare queste deviazioni economiche non serve una volante nuova o qualche agente o carabiniere in più. NO! Questi possono servire per osteggiare la criminalità spicciola. Quello che serve è un'apparato di intelligence capace: di indagare e individuare chi gestisce e governa le economie criminali di questa terra;  di capire quali legami vi sono  tra le mafie autoctone, le mafie albanesi e quelle del Nord Africa; di essere abile nel bloccare  affari e compiacenze. 

Il tempo degli annunci e delle passerelle è finito da tempo. Peppe Bascietto, piaccia o no, ha aperto uno squarcio, adesso, per il bene del territorio, bisogna andare a vedere cosa c'è oltre questa fessura.