Visualizzazioni totali

martedì 21 giugno 2016

Auguri Giovanni


Vittoria ha un nuovo sindaco. Giovanni Moscato. Anche se giovane non è una figura nuova del nostro panorama politico, ha una sua identità e una formazione politica e culturale chiara. Moscato viene eletto sindaco nel momento in cui la città vive il suo momento peggiore. Vittoria non è città di mafia ma è assediata dalla mafia. Un assedio che dura da decenni. La città ha cercato e cerca di difendersi, di resistere (male) agli attacchi duri e ciclici di una criminalità che si è radicata socialmente ed è diventata via via più forte economicamente.  Nell'ultimo fine settimana, mentre la battaglia elettorale si infiammava, i media erano interessati a spulciare l'ordinanza della DDA di Catania, il fuoco, "probabilmente doloso", mandava in fumo  i mezzi di una segheria e riduceva in carcassa un locale della nostra riviera. E'di fronte a questo scenario che auguro buon lavoro a Giovanni Moscato, un augurio sincero, senza nessun retropensiero, e proprio per questo   mi permetto di ricordargli che l'assedio della criminalità si pone uno scopo preciso: emarginare Vittoria in modo da impedirgli qualsiasi tipo di reazione. Chi accerchia prova sempre a corrompere gli asserragliati per conquistare il  territorio con l'inganno e il tradimento. Le difficoltà economiche che questa terra sta vivendo mettono a disposizione un numero sempre più crescente di gente disposta a cedere alle lusinghe della criminalità. Il denaro, da qualsiasi parte venga, non puzza. Caro Giovanni, Vittoria è stanca di essere descritta come città di mafia non solo perché si sente disonorata o discriminata. Vittoria non ne può più della mafia perché è troppo debole economicamente, una debolezza che genera diseguaglianze sociali fin troppo evidenti. La disoccupazione giovanile è quasi al 50%, questa è una condizione che non dà scelta: o si emigra oppure si sceglie di delinquere, di spacciare. Sono diventate le due  uniche possibilità per avere reddito e poter accedere al modo dei consumi. La criminalità economica lo ha capito da tempo per questo punta diventare padrona della crisi per diventare proprietaria della città. Tutto questo va impedito. Se si vuole realmente contrastare la mafia non basta dire che fa schifo o chiedere più polizia, più telecamere, più controllo del territorio (spending review permettendo). La mafia  mette in conto tutto, figurarsi se teme qualche poliziotto in più o la galera. Non è più tempo di annunci, anzi non c'è il tempo per gli annunci. E' solo il tempo di essere netti, chiari, chirurgici. L'opacità della mediazione va rimossa da ogni comportamento politico e amministrativo. Se si ama realmente questa città la si cambia solo con scelte di profonda rottura mettendo al centro il progresso e lo sviluppo collettivo nella legalità. Non è facile né semplice,  ma mai come questa volta la politica chiede qualità  specifiche. Un franco e leale in bocca a lupo.

Nessun commento:

Posta un commento