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mercoledì 13 dicembre 2017

Chi aiuta l'economia criminale?


La mafia è una montagna di merda. Era il titolo di un editoriale scritto da Peppino Impastato nel giornalino che ciclostilava a Cinisi, “L'idea Socialista”. Un titolo che negli anni è diventato un ottimo slogan, buono da urlare nelle manifestazioni antimafia o da postare sui social, ma come sempre è complicato da attuare. Eppure dagli escrementi si sta lontani: puzzano, sporcano, infettano, appestano. Stare lontano dalla merda, evitarla è una normale ed evidente conseguenza. Ma quanti si tengono a dovuta distanza da quella montagna di merda che è la mafia? Poche ore fa l'ennesima operazione antimafia della Dda di Catania, la settima o l'ottava (ho perso il conto) di quest'anno. Emerge sempre con forza quello che io, in questo mio piccolo e umile spazio, ma soprattutto altri - molto più titolati di me come Paolo Borrometi, Giovanni Tizian, Federica Angeli - in spazi molti più significativi di questo blog, scrivono da tempo: La mafia si è fatta impresa, è diventata economia, crea opportunità, posti di lavoro, in alcuni casi riesce pure a mimetizzarsi nella così detta “società civile”.
Se guardo i modelli societari e imprenditoriali delle attività sequestrate dalla magistratura, in ogni operazione,  all'economia criminale di questa terra, si capisce dalle loro forme economiche e sociali come queste imprese siano il risultato di suggerimenti tecnici e professionali di un certo livello. Quei modelli d’impresa sono il frutto di menti che conoscono l'andamento dell'economia di un territorio.

C'è un'area grigia fatta da professionisti, che nel totale silenzio gestisce l'economia criminale? Un'area che fa finta di indignarsi, che prova fastidio, che promuove codici etici e mal sopporta le azioni criminali, ma poi, nella quiete e al riparo di uno studio ben arredato, magari con la foto di Falcone e Borsellino messa in bella evidenza, si mette al servizio di certe imprese per pura convenienza economica? Se è così, quest’area di professioni è la forza orogenetica che genera e fa crescere quella montagna di merda che è la mafia.  Se è così sanno benissimo quali sono le loro responsabilità e per darsi una purificata infilano ciclicamente le mani nell'acquasantiera. Trovano sempre un prete che li giustifica e li assolve. Se è così, non sono solo gli arresti a condizionare e infangare un territorio. No! C'è anche quest'area opaca, fatta di cordialità, garbo e gentilezza; tutte qualità che servono a nascondere un professionismo rapace e complice. Questa massa melmosa prova a dissolversi per la vergogna di fronte agli arresti dei propri “clienti”, ma malgrado tenti di diradarsi è facilmente individuabile perché porta addosso il lezzo della  merda.

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