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domenica 2 giugno 2019

Pomodoro

Andiamo nei discount o nei supermercati e compriamo le cose guidati dal volantino delle offerte. Siamo attratti esclusivamente dal risparmio, non ci interessa assolutamente capire come i prezzi di alcuni prodotti possano essere così bassi. Non ci domandiamo mai: ma cosa c'è dietro una promozione che offre tre prodotti al prezzo di due? 

Dalla cassetta della posta estraggo uno delle decine di volantini che giornalmente vengono inseriti a forza "dai postini delle promozioni", lo apro e subito in alto a sinistra, in bella evidenza si legge: "passata di pomodoro ciliegino a 60 centesimi". 60 CENTESIMI!! Telefono ad un amico che opera nel settore della trasformazione e gli chiedo: quanto costa la boccia di vetro, il tappo e l'etichetta della marca promossa nel volantino? La risposta è quasi immediata: "quel tipo di boccia con etichetta e la capsula sigillante ... tra i ... 45 e i 50 centesimi".
 
45, 50 centesimi senza considerare il contenuto? MA COME E' POSSIBILE?
Come si puo proporre a prezzi così stracciati un prodotto di qualità? E' evidente che dietro questa offerta vi è un meccanismo infame che calpesta le intere filiere dell'agroalimentare e finisce per schiacciare la produzione agricola e sui rapporti di lavoro nelle campagne. Basta farsi un giro nella rete per capire da cosa è determinato il dispositivo delle offerte che umilia intere filiere e che ha conseguenze sulle dinamiche di produzione e sui rapporti di lavoro nelle campagne: 
l’asta elettronica col doppio ribassoIl sistema funziona in modo semplice, i fornitori di un qualsiasi prodotto partecipano alle aste della Grande Distribuzione Organizzata offrendo a ribasso i loro prodotti. La cifra più bassa diventa il punto di riferimento per una seconda asta dove i partecipanti, per aggiudicarsi definitivamente la commessa devono ridurre ancora di più la loro offerta. Questa pratica commerciale, micidiale, non è impedita da nessuna legge ed è sempre più diffusa nel settore della GDO. Fa leva sul grande potere che la stessa ha acquisito negli  anni  e sulla frammentazione e lo scarso potere contrattuale degli altri attori della filiera. 
Una volta il pomodoro garantiva ottimi guadagni. Ormai è un prodotto-merce, che si paga sempre meno. Quando i commercianti e gli industriali della trasformazione partecipano a queste aste, l’unico modo che hanno per non lavorare in perdita è rifarsi sui produttori agricoli, pagando il meno possibile la materia prima.

E' chiaro quindi che il prezzo del pomodoro, o di qualsiasi altro tipo di ortofrutta, sia da banco che da trasformazione, non si decide nei luoghi dove si incontrano domanda e offerta (mercati, op, magazzini); è deciso da questa pratica perversa. Nessuno prova a contrastare queste dinamiche commerciali perché la GDO è sempre molto generosa con chi la collabora, soprattutto con alcuni operatori che esercitano le loro attività nei territori vocati alla produzione. Oggi, grazie a questa "pianificazione", il 71% di ciò che consumiamo passa dalla GDO la quale ha assunto un potere impressionante. Ogni anno stampa più di 12 miliardi di volantini delle offerte che arrivano puntulmante nelle nostre cassete postali. Grazie alle card o alle app fedeltà ha una conoscenza dei consumatori che neanche un istituto di ricerche statistiche riesce ad avere; in questo modo è in grado di capire qual'è la percezione delle persone (consumatori) e quindi indirizzarne i consumi. La GDO è il vero e unico partito azienda/populista che governa indisturbato l'intero settore agroalimentare. Per questo suo ruolo è da ritenersi la diretta responsabile di tutte le anomalie e le distorsioni che si sono accumulate negli anni lungo tutta la filiera agricola e alimentare: dalle infiltrazioni mafiose, passando per la crisi dei territori agricoli, fino al caporalato.







     

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