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domenica 19 gennaio 2020

Omicidio Lucifora, Modica e la presunta "società civile" che non c'è.

Foto tratta da Google immagini

All’ombra degli Iblei c’è un omicidio che non trova soluzione: quello di Peppe Lucifora, il cuoco modicano picchiato violentemente e poi strangolato lo scorso 10 novembre a Modica. Il delitto rischia di rimanere un enigma senza colpevole. La probabile “società civile” modicana è silente. Dopo la sorpresa e la meraviglia iniziale tutto è via via scemato. La Città della Contea ha ripreso immediatamente i suoi ritmi facendo di tutto per farsi scivolare addosso la "cosa" con estrema rapidità. Nessuno parla, nessuno ha visto, nessuno ha sentito. Ora che cominciano ad affiorare alcune ipotesi e sarebbe importante che qualcuno aiutasse gli inquirenti, sembra, invece, che la vicenda diventi sempre più fastidiosa e quindi sempre meno considerata. Questo mutismo fatale e ambiguo si presta a molteplici letture: stiamo zitti perché “u scruscio” può danneggiare il buon nome della città; restiamo muti perché non ci interessa nulla; rimaniamo in silenzio perché meno se ne parla meglio è. Insomma, si tace per disinteresse, rassegnazione e forse anche per omertà?
Intanto, secondo gli inquirenti, al centro dell’inchiesta dell’assassinio ci sarebbe una nuova pista dettata del patrimonio economico attribuibile al Lucifora, gli stessi investigatori lo hanno stimato intorno al milione e mezzo di euro. Si parla di giro di usura, ma dove c’è strozzinaggio c’è anche un’organizzazione criminale ... O NO? Come è possibile che un dipendente possa aver accumulato un tesoro di tale proporzione? Come ha guadagnato questi soldi? A Modica nessuno sapeva e vedeva nulla? Avrà investito una parte di questi soldi? Se lo ha fatto avrà chiesto la consulenza di qualcuno capace? Tutte domande che, in una società che da sempre si definisce esente dal modello culturale mafioso, dovrebbero trovare delle risposte e invece domina un silenzio, una impassibilità che hanno il retrogusto dell’omertà che sostiene le mafie. Se questi fatti dovessero trovare conferma il motivo di tanto mutismo ha una sola definizione: irragionevole complicità. È come se a Modica si fosse affermato un principio: meglio offuscare questa “viriogna” parlando delle feste al castello, della campagna pubblicitaria di Dolce e Gabbana, dell'onnipresente cioccolato, di ‘mpanatigghi, di “scacce” o di qualche altra piacevole e appetitosa particolaritàmuricana”. La leggerezza mista all’apatia è da sempre un ottimo anestetico, riesce a narcotizzare per bene e rapidamente le coscienze.
Questo atteggiamento ci racconta l’assenza della presunta “società civile” modicana, anzi la stessa ha mostrato la sua vera faccia: disinteresse per cosa sta succedendo da anni all’ombra dei duomi di San Giorgio e di San Pietro.


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