Foto tratta dal sito ginotarato.it che ringrazio per la concessione
Il traffico delle droghe ha
segnato e segna la svolta sostanziale per le economie mafiose di questa terra.
Le droghe sono diventate l’elemento centrale che attrae e trascina, in modo
trasversale, una gamma variegata di persone appartenenti a diversi gruppi
sociali. Nello spaccio al minuto sono coinvolti intere famiglie, molte delle
quali vivono in uno stato di indigenza. I vari elementi di un gruppo familiare,
in assenza di un lavoro legale, trovano nella vendita di cocaina, di crack, di
hashish una risposta occupazionale. Questo commercio, sempre più consistente, è diventato un lavoro e quindi una parte fondamentale dell’economia reale del Sud Est siciliano. E' il welfare, lo stato sociale, creato dalle mafie, capace di venire incontro alle esigenze del pensionato che
non riesce ad arrivare a fine mese, al disoccupato di mezza età che non trova lavoro o a quelle
di tanti giovani, definiti nerd o neet, i quali attraverso le applicazioni social sono diventati i rider dello spaccio.
E' questa la nuova economia che genera occupazione anche in provincia di Ragusa, non ci sono comunità
esenti da tale fenomeno. Come nell'economia legale esiste la competizione tra imprese che commerciano lo stesso prodotto, anche la vendita al minuto delle droghe attiva una competizione tra i vari spacciatori e questa, spesso, sfocia in conflitti. E' in tale ambito, secondo me, che vanno inseriti certi omicidi avvenuti di recente a Vittoria. Peppe Bascietto, pochi giorni fa, in un lungo post su Facebook, ha descritto con la minuzia di un giallista le questioni legate al mondo dello spaccio al minuto, ma ha anche aperto uno squarcio su ciò che io, in questo mio piccolo spazio telematico, scrivo e domando, provocatoriamente, da anni: da dove arrivano i quantitativi di droghe che stanno immiserendo il territorio? Chi gestisce il traffico di questa merce? Bascietto, nel suo post, parla di "droga fornita dalla camorra". Ma la criminalità campana equipaggia, con piccoli quantitativi di cocaina, un gruppo familiare locale che è tenuto fuori dall'organizzazione criminale del territorio e quindi è incapace a soddisfare l'enorme domanda di sballo che arriva da tutte le zone. Per tanto, la domanda si ripropone: chi gestisce il traffico degli stupefacenti negli Iblei? Ha forse un ruolo la 'ndragheta? C'entra forse qualcosa la mafia albanese? Le operazioni di polizia svolte negli ultimi dieci anni nell'area Sudorientale della Sicilia ci raccontano come queste due organizzazioni oramai svolgano, anche nella nostra provincia, un ruolo centrale. Ad accendere i riflettori sul grosso traffico degli stupefacenti in terra iblea fu "l'operazione stammer" effettuata dalla Guardia di Finanza il 24 gennaio del 2017 dove una grossa parte degli 8.000 Kg di cocaina ordinati ai narcos colombiani dalla 'ndragheta (clan Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto e Fiaré-Gasparro-Razionale di San Gregorio d'Ippona) finirono in Sicilia e in particolare su tre direttrici: Vittoria, Palermo e Catania. Quale gruppo locale era interessato ad acquistare una parte del mastodontico carico di cocaina proveniente direttamente dalla Colombia? Vittoria compare più volte all'interno di questa indagine in particolare quanto Pititto (esponente della 'ndragheta) incontra al MAAS di Catania (mercato agroalimentare) un tale di Vittoria, un certo Maurizio, per concordare uno scambio di droga. A questo punto le domande che sorgono sono: i quintali di cocaina che arrivano a Vittoria se li pippano solo i vittoriesi oppure vengono distribuiti i tutto il territorio ibleo? E chi gestisce a Comiso, a Ragusa, a Modica, a Scicli, a Ispica,... il traffico e quindi lo spaccio? E le masse di denaro generate da questo "commercio" servono solo a mantenere i precari o i disperati dello spaccio al minuto, oppure vengono riciclate in determinate attività economiche? Ma questa giostra di domande non finisce mica qui. Gli albanesi per diverso tempo sono stati coinvolti dalle 'ndrine calabresi nei trasporti e nella logistica della cocaina, ma grazie a ciò hanno sviluppato una capacità operativa ed economica che li ha resi sempre più indipendenti. Il loro status di narcotrafficanti è diventato di primo livello, non solo per la loro affidabilità ma, soprattutto, perché, a differenza dei calabresi, forniscono ai clan locali stupefacenti di alta qualità e a un prezzo molto più conveniente. Infatti, le mafie albanesi oggi, lavorano alla pari e senza farsi la guerra, con i calabresi. In particolare, proprio nella parte Sud-orientale della Sicilia sono riusciti a portare a termine i loro traffici illeciti sia con esponenti di cosa nostra e sia con gruppi facenti capo a ciò che resta della stidda. Come non ricordare l'operazione "agnellino" della Questura di Ragusa, dove un gruppo di albanesi, con la complicità dei clan locali, aveva messo su un’organizzazione criminale dedita al commercio di cocaina, marjuana e hashish proveniente dall'Albania, in grado di fornire tutta la provincia iblea e di produrre così un giro d'affari di milioni di euro al mese. Anche queste somme dove finivano? Venivano sotterrate o riciclate in attività economiche?
La provincia di Ragusa è stata da sempre crocevia di vari interessi anomali. Si può dire che questa terra, definita babba, è nei fatti mafiogena? E' giusto affermare che qui si sono generate e si generano economie malate che hanno creato uno sviluppo distorto capace di indebolire le poche economie legali rimaste? E' possibile affermare che le economie mafiose sono in grado di alleviare le difficoltà dei ceti sociali più deboli? E se tutto questo risultasse vero: qual'è il rapporto tra un'imprenditoria mafiosa così forte e "credibile" con le istituzioni del territorio? A fronte di queste domande servirebbe un'antimafia nuova, meno movimentista e più realista, ma questo è un tema che proverò ad affrontare prossimamente.
Pippo Fava in una delle sue inchieste scrisse: “...Ragusa, con tutti i suoi paesi a corona, le sue dolci colline, le sue vallate che scendono sempre più dolcemente verso il mare... è frontiera...al di là della quale c’è la tragedia siciliana, con i suoi dolori e
disperazioni,... ..E se un giorno quella linea esile di colline si incrinerà... ”.
Per scrivere questo post ho consultato i siti seguenti:
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10236325832035209&id=1511551850&rdid=5rf3yoqx9fFC2Z0y#
https://meridionews.it/droga-la-pista-siciliana-degli-affari-tra-ndrine-e-colombia-porto-di-catania-amici-di-vittoria-e-acquirenti-palermitani/
https://www.carabinieri.it/media---comunicazione/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2008/n-3---luglio-settembre/studi/fenomenologia-del-crimine-organizzato-transnazionale-la-mafia-albanese
https://livesicilia.it/la-droga-corre-sullasse-albania-sicilia-arresti-a-ragusa/?refresh_ce