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domenica 23 novembre 2014

Critica alla furbizia


In questi giorni discuto molto con mia figlia sull'inutilità di occupare la scuola che frequenta. Ritengo gli argomenti che utilizza troppo grandi e trattati in modo un po approssimativo: jobs act, articolo 18, riforma della scuola. Non per fare il padre compassato e scrupoloso, penso che ci sia passione nelle cose che dice, ma vedo affiorare anche il desiderio antico e furbesco di perdere qualche giorno di scuola, la solita maliziosa svogliatezza che un po tutti da giovani abbiamo praticato. Ma se occupare la scuola a queste condizioni è sbagliato, sia nel metodo che nel merito, non significa che io abbia ragione. Agli slogan di ragazzi che “protestano” perché aspirano ad un futuro migliore, noi grandi cosa contrapponiamo? Se un ragazzo qualsiasi mi domandasse: “Ok, la mia protesta è un po vaga e furba perché sa di vacanza, ma lei cosa propone? Non vede che il merito è stato bandito e che vengono premiati solo i furbi, quelli che stanno nelle vicinanze del potere o meglio che sono parenti del potere?” Io queste accuse me le sento addosso. Ed è qui che affiora il caso di cui tutti in città parliamo: gli incarichi al figlio dell'ass. Dezio. Voglio fare subito una precisazione non è mia intenzione mitragliare un giovane professionista. Il problema non è né lui né il cognome che porta, ma è il modello attuato. Un sistema che è uguale a Vittoria come a Courmayeur. Gli atti, le delibere, le determinazioni sono sicuramente legittimi ciò che fa impressione è come la casta che governa da Nord a Sud guardi esclusivamente a se stessa. Qualcuno molto più bravo di me ha scritto in un breve saggio: “il massimo peso delle relazioni di casta, rispetto all'impalpabilità delle relazioni basate sul merito”. Uno studente ha tutte le ragioni per mandarci sonoramente a quel paese, perché a Vittoria come a Treviso puoi essere un giovane brillante e capace, presentare ad una pubblica amministrazione un ottimo lavoro che merita di essere sostenuto ma qualcuno ti dirà: “chi sei ... di chi fai parte” e dalla risposta dipenderà tutto. Puoi essere Einstein, se non hai un padrino finisci nell'insieme indistinto e indifferenziato, diventi un bamboccione, sfigato e choosy. Se invece sei furbo … Se vogliamo uscire al più presto da questa crisi lasciando un mondo migliore a questi ragazzi serve valorizzare il genio, il lavoro, e fare qualche sacrificio. Non serve sicuramente la furbizia. Ricordiamoci della volpe: è furba ma finisce sempre in pellicceria.  

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