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venerdì 16 gennaio 2015

Un preoccupante omicidio 4 (fine)


I corleonesi cominciarono con i camion. Nel dopoguerra il governo militare alleato aveva concesso a Michele Navarra - capomafia di Corleone - il diritto di raccogliere e gestire i veicoli militari abbandonati dall'esercito Italiano. Navarra usò questi mezzi per avviare una società di autotrasporti per operazioni di vario tipo: trasporto alimenti, movimento terra , trasporto materiale, ma soprattutto tante operazioni illegali. La criminalità economica ha avuto sempre un debole per i trasporti su gomma e guardando i dati si capisce subito perché. In Italia, ancora oggi, circa il 90% delle merci viaggia sui camion. Ogni giorno una moltitudine di tir attraversano in lungo e in largo la penisola. Controllare queste carovane significa controllare l'economia del Paese. E' il settore strategico per eccellenza. I clan lo sanno da sempre, pertanto, nel tempo, hanno imposto le loro regole. Dal Mercato di Vittoria ogni giorno partono in media da 200 a 300 camion, una convoglio consistente, significativo, che mette in contatto Vittoria con diversi centri del Sud, del Centro, del Nord Italia e dell'Europa. Le rotte commerciali di questi tir fanno gola a tal punto che mafia, camorra e 'ndragheta si sono messe d'accordo. (Forse oltre l'ortofrutta si fa viaggiare qualcos'altro?). La DIA di Napoli, con l'operazione “Sud Pontino” (2010), ha dimostrato che esiste un cartello tra mafia, camorra, 'ndrangheta (quest'ultima ha un ruolo di primo piano). In particolare gran parte del trasporto dell’ortofrutta su gomma funzionerebbe secondo un regime monopolistico malavitoso e Vittoria, assieme ai mercati di Fondi, Giugliano, Aversa, Parete, Trentola Ducenta, Palermo, Catania, Marsala e Gela, non sfuggirebbe a tale logica. Qui, oltre a capire come funziona la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, servirebbe capire qual è la vera funzione del trasporto. Ma c'è dell'altro. “Dominare” il settore autotrasporti, significa anche avere accesso alle tante agevolazioni del settore. Leggendo il dossier della DDA di Catania in merito all'operazione “Caronte” del novembre scorso (anche qui mafia, camorra e 'ndragheta insieme appassionatamente), a pag 42 del provvedimento si legge: «Le indagini svolte hanno acclarato che gli affari di cosa nostra catanese tendono ad interessare anche settori di contorno rispetto a quello dei trasporti, quale quello politico della erogazione di incentivi agli autotrasportatori che abbiano incrementato l’utilizzo delle cosiddette autostrade del mare». Ma guarda un po, i soldi pubblici fanno scattare la vocazione ambientalista alle mafie. Infatti, il Dpr 265/2006 riconosce eco bonus alle imprese di autotrasporto che incrementano la movimentazione merci intermodale, con particolare riferimento all’utilizzazione della modalità marittima al posto di quella stradale. Ma anche la regione Sicilia ha una norma - la legge regionale 11/2004 - che regola l’erogazione di incentivi agli autotrasportatori che praticano il trasporto intermodale per le merci avvalendosi delle autostrade del mare. L'incentivo siciliano funziona a meraviglia, viene erogato ogni tre mesi ed è commisurato alle dimensioni degli automezzi. Può essere corrisposto o ai singoli autotrasportatori, o ai consorzi (iscritti in appositi albi regionali), oppure agli armatori delle navi, i quali, ricevuti i cosiddetti “buoni di detrazione” (utilizzabili come mezzo di pagamento, parziale o totale, del nolo marittimo per l’imbarco di mezzi pesanti) da parte degli autotrasportatori, li devono poi presentare alla Regione che provvederà alla liquidazione. L’ammontare dell’incentivo, poi, si compone di una parte fissa e di una parte variabile, legata quest’ultima all’entità dell’incremento effettivo dell’utilizzo delle tratte marittime da parte del beneficiario. La cosa interessante è che gli incentivi regionali non sono cumulabili con quelli statali. Si “acchiappa” con Roma e con Palermo. Siamo sempre li: camion e porti, porti e camion, controllo delle economie e tanti soldi pubblici. Una vera cuccagna.
Ricapitoliamo: gestire l'autotrasporto significa governare le diverse economie, far viaggiare i propri interessi e accedere a finanziamenti pubblici significativi. I più bravi in questo tipo di conduzione sono diventati i calabresi i quali non fanno la guerra ma spartiscono perché c'è sbobba per tutti. Quindi: cosa ci faceva Brandimarte a Vittoria?




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