Visualizzazioni totali

lunedì 9 marzo 2015

Marciapiedi

Domenica 8 marzo, sono passate da poco le 7,30 e sono già in macchina. Voglio andare a Scoglitti, vedere il mare, respirare un'aria diversa. Vittoria ancora sonnecchia, è più che leggittimo, almeno la domenica ogni frenesia può essere messa da parte. Come ogni anno, per l'8 marzo, alcuni angoli dei marciapiedi cittadini diventano piccole rivendite ambulanti di mimose. Mai però come quest'anno. Scendendo da via Cappellini e incrociando le varie vie, a cominciare da via XX Settembre, fino ad imboccare via Ruggero Settimo, ogni angolo è occupato da un improvvisato rivenditore di mimose. Noto una cosa strana, a gestire queste piccole attività estemporanee non ci sono solo le solite facce di sempre. No, molti, tanti volti nuovi soprattutto giovani. La cosa mi incuriosisce. Scendo da  via Ruggero Settimo e giro dalla via Palestro fino ad incrociare via Cacciatori delle Alpi, la imbocco e la percorro tutta. Anche qui quasi ad ogni incrocio un rivenditore. All'altezza di via Adua addirittura diventano più di uno per incrocio. Scendo dall'auto e mi dirigo verso il primo che capita, per curiosità chiedo il prezzo di un mazzetto di mimose. La risposta arriva subito: “mo frà, fai tu … sugnu disoccupato ...”. Prendo le poche monete che rumoreggiano nella tasca del giubbotto e gliele do senza prendere nulla. Mi guarda stranito, mi stringe la mano per pochi secondi e poi si rivolge ad un altro cliente. Riparto verso Scoglitti, faccio mente locale, rivedo il tragitto fatto fino a poco prima e rivedo le insegne di alcune attività di compro oro. Ne ricordo almeno cinque, sono tante. Penso: chiudono le attività commerciali, anche quelle storiche, e aprono attività che acquistano oro? Siamo alla svendita degli affetti più intimi? C'è chi sta  rastrellando i pochi beni residui ... Si stanno svuotano i cassetti e si mettono in vendita i ricordi ... Quando tutto sarà stato ceduto non rimarranno che i marciapiedi. Le feste non mancano: san Valentino, l'8 marzo, la domenica delle Palme, ... e tra una festa e l'altra lo spazio si copre vendendo frutta o l'ortofrutta di stagione. Siamo una città che si sta  impoverendo ogni giorno che passa. Le persone hanno perso il diritto di essere cittadini, sono stati retrocessi a semplici consumatori. Si viene giudicati per la capacità di acquisto. Si è considerati per il potere d'acquisto. Chi non è attrezzato ha pochi diritti, è costretto ad arrangiarsi, è  ridotto ad occupare i marciapiedi. Quelli che stiamo vivendo vengono definiti "anni moneta". Ma come dice Erri De Luca: "... la moneta è fatta con due facce e non all’infinito quella che sta schiacciata sotto, resta docile e paziente".


Nessun commento:

Posta un commento