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venerdì 3 aprile 2015

Venerdi di passione.

Ci sono cose che non accadono mai per caso ma sono il frutto o la conseguenza di un fatto che da qui a qualche tempo accadrà per forza di cosa, per scadenza naturale. Il sindaco non è stato invitato alla tradizionale conferenza stampa di presentazione delle Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo. Naturalmente c'è rimasto male. Il suo chiaro disappunto è comparso in un breve comunicato stampa: “... Non ho ricevuto alcun invito: l’Ufficio di gabinetto del sindaco è stato avvisato telefonicamente dagli organizzatori all’ultimo momento ed è riuscito a garantire, in extremis, la presenza del vicesindaco, Filippo Cavallo. Immagino che l’incidente sia frutto di un disguido nell’organizzazione della conferenza stampa, alla quale avrei avuto il piacere di partecipare, anche in considerazione del fatto che il Comune è stato l’unico ente a sostenere il Dramma Sacro con un contributo economico...” . Siamo all'epilogo, fra un anno si vota per rinnovare sindaco e consiglio comunale e da una città da sempre abituata ad occupare le stanze di Palazzo Iacono con la solita cantilena: “PPI MIA CHI C'E'??”, cosa ci si poteva aspettare.  Vorrei tanto sbagliarmi, ma penso che di queste dimenticanze, durante quest'ultimo anno, c'è ne saranno diverse. Mi torma in mente la favola di Fedro: Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l'asino (che riporto di seguito integralmente). Sfinito dagli anni e abbandonato dalle forze, il leone languiva a terra e covava la sua fine; A vendicarsi contro di lui venne il cinghiale che gli sferrò un fulmineo colpo di zanne. Poi venne il toro che con le corna micidiali trafisse il corpo del suo nemico. L'asino, non appena vide che la fiera poteva essere aggredita impunemente, lo colpì con un tremendo calcio nella fronte. Allora il leone, spirando disse : “Con amarezza ho sopportato l'assalto di quei forti, ma dopo il tuo colpo, vergogna della natura, mi sembra di morire due volte.

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