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domenica 19 aprile 2015

Mare Mortum



Quello di oggi è soltanto l'ultimo dramma di migranti che "viaggiavano" per la “speranza”. Una tragedia continua di cui se ne conosce solo un parte. E' giusto che si sappia: molte di queste stragi sono sconosciute, per la cronaca non sono mai avvenute. Morti anonime, dove i corpi non sono stati mai recuperati. Provo a fare un operazione di memoria, voglio ricordare a me stesso e a chi mi legge le stragi che si conoscono e che la stampa ci ha raccontato. Forse potremo cominciare a capire quanto sia grande questo dramma.

Per la cronaca tutto trova inizio nella notte di Natale del 1996: 300 persone muoiono annegate a largo di Portopalo e per molto tempo tutto rimarrà un mistero.
Settembre 2002, a pochi metri dalla costa di Scoglitti, 12 persone annegano nel tentativo di
raggiungere la spiaggia di Baia Dorica.
Giugno 2003, una barcone con a bordo 250 si rovescia a largo della Tunisia. Il bilancio ufficiale sarà di 160 dispersi.
Ottobre 2003, nel Canale di Sicilia un barcone della speranza viene soccorso dalla guardia costiera. Circa 70 persone moriranno durante la traversata.
Ottobre 2004, una carretta del mare si inabissa davanti alle coste della Tunisia, i dispersi saranno circa 70.
Agosto 2006, un barcone con 120 clandestini si rovescia per il peso degli immigrati. 50 persone risultano disperse.
Maggio 2008, 47 persone muoiono di fame e freddo su un barcone che voleva raggiungere le coste siciliane. I cadaveri verranno gettati in mare dai compagni.
Giugno 2008, una barca della speranza si inabissa a largo delle coste libiche. A bordo c'erano 150 persone. Soltanto una riuscirà a salvarsi.
Febbraio 2011, nel Canale di Sicilia scompare un barcone con a bordo forse oltre 200 immigrati.
Marzo 2011, un barcone che trasporta 30 persone naufraga nel Canale di Sicilia, per fortuna nelle vicinanze c'è un peschereccio mazarese. Due purtroppo scompaiono tra le onde del mare.
Marzo 2011, nel canale di Sicilia affonda un barcone con a bordo oltre 40 persone. Solo cinque riusciranno a salvarsi, gli unici che sapevano nuotare.
Marzo 2011, un barcone con a bordo 17 persone partite dalla Libia affonda a largo di Lampedusa, 11 annegheranno.
Aprile 2011, i corpi di 70 persone morte durante una traversata vengono recuperati al largo della Libia.
Aprile 2011, un barcone partito dalla Libia con 300 persone a bordo si ribalta nel canale di Sicilia. I dispersi, da quanto emerge dai racconti, saranno oltre duecento.
Maggio 2011, tre ragazzi  muoiono a un passo dalla spiaggia di Lampedusa. I cadaveri vengono recuperati incastrati sotto il barcone.
Agosto 2011, 25 persone muoiono asfissiate nella stiva di un barcone partito dalle coste libiche verso Lampedusa.
Ottobre 2012, 34 persone, tra cui sette bambini e undici donne, sono le vittime di un naufragio a largo di Lampedusa.
Luglio 2013, si ribalta un gommone a 29 miglia dalla Libia: i soccorsi recuperano 22 persone mentre altre 31, secondo i racconti, sono finiti in fondo al mare.
Agosto 2013, 6 persone muoiono sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania.  
Annegano nel tentativo di raggiungere la riva.
Settembre 2013. 13 persone muoiono annegate sulla spiaggia di Sampieri, a Scicli, nel tentativo di raggiungere la costa.
Ottobre 2013. Viene definita "una strage senza precedenti". Un barcone carico di migranti naufraga a Lampedusa. Il bilancio finale arriverà a contare 366 vittime e 20 morti presunti. Tra i morti ci sono tante donne, alcune incinte e molti bambini.
Nel 2014 secondo l'UNHCR le persone morte nel Canale di Sicilia ammontano a 1900, 1600 solo a Giugno.
2015, sempre secondo l'UNHCR fino a febbraio le persone annegate nel Canale di Sicilia sono circa 300. 

Un escalation di morti che non trova la parola fine  - due consonanti, f ed n,  e due vocali, i ed e -  alimentata da un oceano di frasi fatte tanto finte quanto false.

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