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sabato 5 novembre 2016

Aiuto!!

Non so voi, ma io comincio ad avvertire una ripugnanza impressionante per le troppe parole di questa campagna referendaria monopolizzata dal si. Fiumi di parole inutili che servono solo a nascondere, come polvere sotto il tappeto, il disastro economico e sociale che stiamo vivendo. I numeri, a differenza delle parole, ci raccontano qualcos'altro.
PIL. l'ultima nota dell'ISTAT ci dice che “Prosegue la fase di incertezza per l'economia italiana, con segnali di rallentamento dei consumi ... L'indicatore anticipatore non segnala prospettive di accelerazione dell'attività economica negli ultimi mesi dell'anno”. Siamo fermi. La cosa più sconvolgente è che il 13% del nostro PIL è originato dall'economia sommersa (inserita nel conteggio del PIL alla fine del 2014) Sto parlando di 211 miliardi generati da “imprese” invisibili al fisco che hanno lavoratori in nero e da “attività” legate all'economia criminale. L'illegalità ha assunto un ruolo di primo piano nella nostra economia per questo non viene contrastata come si deve. La nostra lieve crescita, + 0,7% PIL nel 2015, è legata a questo “nuovo modello di sviluppo”.
La Povertà è aumentata e cono essa sono ricomparse alcune condizioni che pensavamo estinte. L'ultimo rapporto della Caritas/ISTAT ci racconta di 1 milione e 582 mila famiglie  italiane che  vivono in uno stato di povertà. Un totale di quasi 4,6 milioni di individui, l'8% della popolazione italiana. Da questo dato si deduce quanto scritto dalla Fondazione Migrantes, la quale certifica che siamo tornati ad essere un paese di emigranti. 107.529 gli italiani espatriati nel 2015, in gran parte lombardi (20.088) e veneti (10.374). (Ma non sono i cittadini delle regioni più ricche governate da quella Lega che non vuole gli immigrati?). Di contro, nel Sud, in Sicilia, ci sono comuni molto vicini al nostro che si stanno svuotando. Più del 40% dei cittadini di Favara e Licata sono ormai residenti all'estero. Questo dato ci “narra” come sia fallito miseramente il jobs act. Intanto la disoccupazione giovanile, secondo l'ISTAT, (dati 31 Agosto scorso) è cresciuta passando dal 37,1% al 39,2%. A settembre è salito il tasso di disoccupazione complessiva passando dall' 11,4% all'11,7%. Grazie ai voucher cresce invece in modo esponenziale il lavoro precario: +35,9% rispetto al 2015 e + 71,3% rispetto al 2014.
Scuola. Non do nessun dato, utilizzo le parole del capo del governo: “la Buona Scuola non funziona ma la modifico solo dopo il referendum”
Banche. Su Monte Paschi di Siena gravano una caterva di crediti per lo più inesigibili. Unicredit vuole tagliare oltre 6000 posti di lavoro. Su Banca Etruria, Veneto Banca, Banca Marche, Carichieti e Cassa di risparmio di Ferrara, c'è da mettersi le mani nei capelli. A tutto questo si aggiunge che anche qualche banca locale non vive più momenti magici.

Lo so, qualche passionario del genio di Firenze dirà, o scriverà, che sono un gufo, ma questi dati io li sto solo registrando. Questi numeri sono frutto delle riforme fatte dal “magnifico”. Quindi prima di affibbiare figure zoomorfe a chi non la pensa come voi, vi ricordo che siete tifosi di un innominato che si atteggia a grande statista. Lo dico per il vostro bene, state attenti, rischiate di fare una brutta fine.   #votoNO 

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