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sabato 26 novembre 2016

LEGALIZZIAMOLA




Pochi giorni fa in questo mio umile spazio segnalai come da tempo l'agricoltura della fascia trasformata stia subendo una strana mutazione, una metamorfosi di tipo sudamericano. Nelle serre della nostra zona sempre più spesso si coltiva marijuana. Utilizzando un termine un po' forte l'ho ribattezzata la nostra zona “la fascia narcotrasformata”. Stiamo assistendo ad una nuova riconversione agricola. Le cronache degli ultimi tempi confermano la mia tesi. Infatti, in Sicilia e in particolare proprio nella nostra zona si produce la migliore erba italiana. Suolo con buone capacità nutritive, temperature medie annue tra i 19 e i 25 gradi, umidità alta, regalano fino a sei raccolti l'anno e un prodotto che ha un'ottima resa e pregio in termini di principio attivo. Per essere chiari: con la nostra erba lo sballo è garantito e certificato. Il tutto, naturalmente, è strettamente controllato dalla criminalità economica, la “GDO del settore”, che gestisce produzione, traffico e vendita sia all'ingrosso che al dettaglio. L'organizzazione di questa nuova produzione è perfetta. C'è chi individua i campi e le serre adatti e ben nascosti, chi si occupa di coltivare, chi di sorvegliare la produzione e chi trasportare il prodotto finito. Terra e manovalanza non né mancano. La crisi della serricoltura è stata ed è una fortuna per la mafia. Produttori travolti dai debiti, disoccupati e immigrati c'è ne sono tanti, basta vere la forza di assumersi qualche rischio, il reddito è certo. Un nuovo affare da milioni e milioni di euro, perché la marijuana non è come i pomodorini, le melanzane o i peperoni: raccogli, lavori, porti al mercato e poi si vede. No. L'erba è concreta, ripaga i sacrifici, è un prodotto che bisogna pagare tutto e subito e la criminalità economica non rinuncia mai alla concretezza. La mafia grazie a questa nuova pratica di coltivazione sta migliorando e rafforzando il controllo del territorio. Mentre le forze dell'ordine, nel nome del ridimensionamento della spesa, subiscono tagli e smorzature, la mafia grazie a questa nuova pratica di coltivazione si afferma con più forza, diventa sempre più punto di riferimento, accresce il suo potere economico e il rispetto. Così, mentre il contrasto e la legge soccombono, le regole della criminalità economica si impongono. Le regole non sono come le leggi che ti dicono che devi essere giusto e corretto, le regole dicono come si comanda un territorio, le regole conducono al rispetto e il rispetto lo merita chi possiede e può dare qualcosa.
La coltivazione di marijuana e il nuovo grande affare questa terra, la Sicilia, è al centro di questo affare. C'è solo un modo per tagliare definitivamente le gambe al nuovo business: legalizzare produzione e consumo. Non vedo altre strade. 

Per approfondire:




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