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venerdì 6 gennaio 2017

2 GENNAIO 1999


Ogni anno al 2 gennaio è come se venissero smorzate le luci delle feste natalizie, ma il buio non divora ciò che nasconde. Anche quest'anno è scivolato in silenzio. Pare ieri, ma tutto è successo diciassette anni fa.  Pioveva quel pomeriggio, quella pioggia sottile accompagnata da un freddo umido. Al cinema Golden davano il film di animazione della DreamWorks: Giuseppe il re di sogni. Io e Rita andammo allo spettacolo pomeridiano. Alle 19,00 eravamo già di ritorno a casa. In via Garibadi trovammo una fila di auto lunghissima. In lontananza si vedevano brillare i lampeggianti delle ambulanze. Arrivare a casa fu un'avventura. La città era bloccata da un traffico impressionante. Si capiva che era successo qualcosa ma non potevamo mai immaginare quale evento tragico si fosse consumato. Entrammo a casa e come sempre in modo automatico accesi la tv. L'apparecchio casualmente era già sintonizzato sul Rai Due: stava per iniziare il Tg. Prima notizia ... rimasi come congelato. Dopo diciassette anni, quando penso a quel momento, avverto ancora quel senso di pietrificazione. Col tempo mi sono convinto che il 2 gennaio del 1999 non è solo la data che certifica l'oltraggio peggiore che una comunità subisce, rappresenta anche uno spartiacque. Certifica la nascita di una nuova era criminale in questa città. Nella mafia ogni cambiamento è caratterizzato dallo spargimento di sangue. Il 9 settembre del 1983 il boss Cirasa veniva ucciso per ordine dai Gallo, i boss emergenti. Finiva l'era del contrabbando di sigarette è iniziava l'era del racket e dello spaccio di droga. Tra febbraio e giugno del 1987 avviene lo stermino della famiglia Gallo. Iniziava il dominio degli stiddari del clan Carbonaro Dominante e lo scontro con cosa nostra. Il 2 gennaio del 1999 vengono "azzerati" i clan che gestiscono il racket e che per anni hanno terrorizzato l'intero territorio. Prende definitivamente forma la criminalità economica. La nuova organizzazione aveva già iniziato a costruire rapporti di convivenza con imprese e professionisti, ma per portare a termine i suoi affari non vuole più gente che minaccia e impone il pizzo ai probabili clienti o soci. Serve alimentare uno scontro. La durezza delle bande che si contendono l'imposizione del pizzo si rimuove soffiando sul fuoco dei loro contrasti. Serve una buona dose di furbizia e di cinismo. E' risaputo che i rapporti tra tra stiddari e i Piscopo, soldati di cosa nostra, sono stati sempre tesi, basta  accendere la miccia. "Angelo Mirabella s' era allargato troppo. Aveva fregato i Piscopo riscuotendo il pizzo che avevano imposto ad un imprenditore; gli aveva venduto anche una partita di eroina tagliata male e loro volevano indietro i soldi; poi era entrato in contrasto con i "gelesi". Per questo i Piscopo hanno deciso la sua eliminazione". A dare l'input agli investigatori per decifrare la strage di Vittoria del due gennaio scorso dove furono uccisi tre "stiddari" e due innocenti, è stato un pentito dell' ultimo ora (La Repubblica del 12/01/1999).  Il piombo sparato dai killer eliminerà il probabile reggente del clan Dominate, Angelo Mirabella, e due possibili affiliati, Rosario Nobile, e Claudio Motta. Le indicazioni dei pentiti porteranno ad individuare nei Piscopo i mandanti della strage. E così anche il clan di pastori vicino a cosa nostra verrà azzerato dagli arresti. Il campo è finalmente libero, il terreno è bonificato. Due ragazzi totalmente estranei a qualsiasi logica criminale, verranno travolti nel modo peggiore, Rosario Salerno e Salvatore Ottone. La nascita della criminalità economica  verrà battezzata col sangue innocente. Niente sarà più come prima. Tutto in poco tempo cambierà.  Le nuove dinamiche economiche e criminali partono dal giorno di San Basilio del '99.  Non si può e non si deve dimenticare.

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