Sembra
primavera. E' tutto un fiorire di congratulazioni alle forze
dell'ordine per l'operazione Survivors che ha annullato i cupi
successori di un clan che ha scorrazzato in lungo e in largo tra Vittoria e Comiso. I “mi piace”, i commenti ricchi di entusiasmo sui
post e sugli articoli dei giornali telematici, con foto degli
arrestati in bella evidenza pubblicati su Facebook, germogliano e
prosperano di minuto in minuto. Pare di stare al bar quando si brinda perchè la
squadra del cuore ha vinto il campionato: “abbiamo vinto!!”. E
invece no, non abbiamo vinto un bel niente. L'attuale “azzeramento”
del clan Ventura è solo il primo passo. E' stato vinto lo scontro
diretto ma il campionato è lungo e ricco di insidie. Il migliore
giocatore in campo di questa partita, piaccia o meno, è stato Paolo
Borrometi. La moltitudine silenziosa che mal sopporta lo
“scribacchino modicano” (così molti lo definiscono) ora lo
applaude e lo osanna. “Bravo Paolo”, “Grande Paolo”, pollici
alzati a go go e cascate di emoji con bicipiti in bella mostra. Ma al di la di
queste considerazioni va detto con chiarezza che gli arresti di ieri
hanno si un padre in Paolo Borromenti, ma anche una madre, una madre
snaturata: la PAURA. Una
paura sorda, muta, pervasiva, velenosa che serpeggia da decenni sotto
la pelle di questa città. Quest'angoscia si è gonfiata a dismisura,
è cresciuta su se stessa, sull'onda degli articoli e delle inchieste
fatte da Paolo, ma non solo da lui, operando un contagio contro cui
non c'è vaccino che tenga. Tantissimi leggono gli articoli della
spia.it, poi, dopo, ne criticano ferocemente lo stile, il contenuto,
le foto, l'impostazione del sito … ma intanto per quattro anni
hanno letto nomi e cognomi, visto facce conosciute e hanno provato
profondo fastidio e muta inquietudine nel vedere descritto in quel
modo il loro territorio e le sue attività economiche. Ma in tutto questo tempo questa descrizione non
li ha mai indignati, anzi ha provocato in loro una reazione opposta. Per PAURA hanno negato l'esistenza della criminalità organizzata e minimizzato il
ruolo di questi personaggi, liquidando il tutto con la solita frase che nasconde la PAURA: “tutte minchiate ... chisti su scassapagghiari”. Cosa
ancora più assurda, la PAURA, a molte attività di questa zona, ha alimentato la sindrome di Stoccolma, quel sintomo che ti fa percepire come unici liberatori quelli che ti opprimono. In conseguenza di ciò cosa hanno fatto?
Hanno cercano il clan per pagare e mettersi in regola. Un atteggiamento insensato, di una stupidità feroce, confermato da un pentito, Rosario Avila. La PAURA invece di creare un effetto liberatorio,
invece di portare a isolare e denunciare, ha alimentato e dato forza
agli “scassapagghiari” facendoli diventare più forti e quindi
visibili e individuabili. E così la PAURA è diventata madre snaturata. Oggi esultano ma secondo me si sentono orfani.
Mi
godo questo importante risultato delle forze dell'ordine cosciente
che i Ventura sono solo la punta dell'iceberg. Rimane sempre un dubbio: chi
e come ha gestito in questi anni i proventi illeciti e le imprese dei
Ventura? Questa sarebbe un'altra bella storia.
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