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domenica 26 agosto 2018

ALCUNE NOTIZIE SU VITTORIA


L’estate era cominciata col botto: Vittoria commissariata per infiltrazione mafiosa. Il frastuono era atteso, infatti non ha destato molte sorprese, ma sempre botto è stato. Dopo il fragore sono seguite le polemiche di rito, le recitazioni delle doglianze e naturalmente le immancabili accuse. I papaveri del giustizialismo militante hanno scoperto, di colpo e in modo lacrimevole, il garantismo d’avanspettacolo. Dopo pochi giorni, sbollita la rabbia, tutto è tornato nella norma e i problemi di sempre sono li che attendono una eventuale soluzione. Come la mettiamo con i rifiuti per strada, la carenza d’acqua, la manutenzione stradale, l’inadeguatezza delle rete fognaria, l’assenza quasi totale di servizi pubblici? A porre queste domande sono i tanti cittadini con i piedi per terra e non gli irriducibili nemici della contentezza. Analizzando sommariamente alcuni dati si evince chiaramente come Vittoria offre un ritratto non proprio esaltante. Gli abitanti puntano a diminuire. Le nascite sono poco più dei decessi. Fare figli è diventato un peso difficile da sostenere e poi i figli si fanno se hai un lavoro che ti possa assicurare un reddito dignitoso, ma qui la disoccupazione supera il 35% e quella giovanile va abbondantemente oltre il 50%. Queste percentuali con ogni probabilità rispondono solo in parte alla realtà, poiché bisognerebbe considerare che tanti non si presentano nel mercato del lavoro, perché sanno che è una porta chiusa e si rifugiano nel lavoro nero (nuovo ammortizzatore sociale) o nelle pieghe delle attività illegali. Chi può permettere ai figli di frequentare l’università li manda al Nord. Il motivo? Non tanto il valore dell’università siciliane quanto la rassegnata convinzione che questa terra è destinata al sottosviluppo irreversibile. Ma Vittoria è davvero senza speranza? A guardare il centro storico non sembrerebbe. Ci sono due città: quella borghese, che resiste alla crisi, affolla il centro storico, ricco di locali glamour dove cenare, gustare un buon calice di vino, incontrare amici, fare selfie da condividere sui social. E poi c’è un’altra città che non sa niente del Liberty, che arranca economicamente, che vive nel degrado e per questi motivi considera la prima città estranea e nemica. A Vittoria manca il senso della comunità, del destino condiviso e pertanto le due città non comunicano. La scuola dovrebbe fare da ponte tra le nuove generazioni, ma evidentemente non ci riesce, anzi, neanche ci prova. La chiesa locale? E’ impegnata su tutto tranne su ciò che dovrebbe fare realmente. Ci riesce la mafia con le sue economie. In poco tempo ha saputo coniugare affarismo degli strati professionali con la cultura dell’illegalità sottoproletaria e plebea. Se non si scava dentro questa spaccatura, Vittoria sarà una città che si inventerà una strategia di sopravvivenza giorno per giorno. Non c’è da sorprendersi se le strutture sportive, gli arredi di una piazzetta vengono spolpati, se il degrado e l’incuria sono il paesaggio continuamente riproposto, se la movida notturna si consuma tra degrado e rifiuti. Questo è il quadro che si presenta di fronte ai commissari. Questo è quello che bisogna obbligatoriamente sanare. Le forse politiche è sociali se voglio riscoprire il loro ruolo hanno di fronte tanto lavoro da svolere per rilanciare la città dando sostegno e indicazioni ai commissari. Il problema rimane sempre uno (al di la dei proclami stucchevoli sulla legalità): sottrarsi in ogni modo alle sirene del clientelismo becero che ammorba questa terra.



1 commento:

  1. chi ha scritto questa lettera ,ha scoperto l acqua calda ,poiche' crede che i cittadini di vittoria non hanno testa per pensare;o per soffrire x questo stato di malessere incurabile e generale.buongiono signor mago merlino.

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