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lunedì 16 dicembre 2019

La Vittoria della borghesia mafiosa.





Foto tratta da Google immagini

I prolungamenti, i rinvii, le proroghe, spesso scandiscono e caratterizzano, le difficoltà della nostra città. Altri sei mesi di commissariamento per Vittoria (città che "rischia di diventare irredimibile"), perchè "non è ancora completata l'azione di recupero e risanamento delle sue istituzioni". Ai 18 mesi di commissariamento straordinario il Governo ne ha concessi altri 6 per completare l'opera di miglioramento e bonifica. 
Però in questi 18 mesi il grumo di interessi e di potere, gestito dalla borghesia mafiosa,  che da anni ha fortemente condizionato Vittoria, non è stato intaccato. Questa massa, come un tumore maligno, ha continuato silenziosamente a diffondere la sue metastasi proseguendo ad infettare e condizionare ogni processo economico e sociale della città. Le istituzioni non sono riuscite a fermare questa infezione. In poco meno di 18 mesi poco, anzi nulla, è stato fatto verso questo bubbone. Su alcune questioni si doveva correre, lo Stato doveva dare risposte e indicazioni precise, invece è come se si fosse impatanato. Non è riuscito neanche a portare a termine la cosa più evidente, che andava fatta a tempo di record: trasferire la sede del Commissariato di Polizia dagli attuali locali. L'immobile è stato posto sotto sequestro perché in parte di proprietà di soggetti finiti in carcere con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Lo Stato che paga l'affitto a presunti mafiosi! Sono passati circa sei mesi dalla notifica del sequestro, tanti quanto la proroga concessa dal Consiglio dei ministri, ma il Commissariato è ancora li. 

L'involontaria lentezza e l'inconsapevole macchinosità delle istituzioni statali, sono, da anni, la benzina che alimenta il ruolo della borghesia mafiosa di questa terra. Parto da una constatazione che faccio spesso e potrà sembrare banale e ripetitiva: il nostro sistema economico, fatto da microimprese, è stato sconvolto da crisi cicliche di mercato, questo modello legale è stato nel tempo soppiantato dall'economie mafiose che hanno via via imposto le loro produzioni (spaccio e produzione delle droghe, gestione dei rifiuti, riciclaggio, ...) e generato redditti cospicui. Mentre prima la ricchezza derivava dal lavoro, dalla capacità e dalla operosità delle piccole attività; oggi, una parte consistente del denaro che circola, è legato ad attività illecite. 
Le figure imprenditoriali/professionali che prima gestivano con i loro servizi il denaro prodotto lecitamente ora sono passate a gestire anche quello generato illecitamente. Senza accorgercene questo cambio dei flussi di capitale ha cambiato la nostra società, rendendola più povera e facendo diventare la borghesia mafiosa sempre più protagonista della vita politica e sociale della città. Negli ultimi decenni il il ruolo di questo ceto è cresciuto fino a diventare un sistema capace di condizionare tutto, in primis le scelte politiche del territorio. Coordinare l'economia e dirigere il consenso è diventato un tutt'uno. Nella relazione prefettizia tutto questo si intuisce. Come mai nei 18 mesi di commissarimento questo nodo, a mio avviso centrale, è stato ... poco affrontato? 
Ecco, questo secondo me è il compito che hanno le istituzioni - in solo sei mesi - viceversa avranno bruciato altro tempo; nel frattempo la borghesia mafiosa ha già trovato il suo candidato è continuerà a svolgere il suo compito di intermediazione parassitaritaria.  





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