Vittoria
è una città assediata dalla mafia. Un assedio che dura da anni, da
decenni. La Città ha cercato e cerca di difendersi, di resistere
come può dagli attacchi duri, ciclici ma continui di una criminalità
che negli anni è diventata forte e credibile, non solo socialmente,
ma soprattuto economicamente. Qui più di ogni altro luogo in Sicilia la mafia è
diventata impresa. Chi mette in atto un assedio si pone uno scopo
preciso: emarginare chi lo subisce in modo da impedirgli qualsiasi
tipo di comunicazione. Non si può e non si deve assolutamente negare
che chi assedia cerca di corrompere chi è sotto assedio per
conquistare il
territorio con l'inganno e il tradimento. E qui di traditori ce ne
sono tanti. In questi anni le marmaglie mafiose sono riuscita a
conquistare pezzi di città. Il terreno di chi resiste si è via
via ridotto, si è assottigliato, è diventato un moncherino di
matita, impossibile oramai da temperare. C'è chi ancora si oppone.
Forse sono scarsamente organizzati. Ma queste persone mantengono
ancora alta la dignità di Vittoria. Non possono essere confuse con
la marmaglia e suoi complici invisibili. Chi fa informazione a certi
livelli, invece di generalizzare dovrebbe capire e analizzare un territorio. Una volta si chiamava "fare inchiesta". Invece oggi, con molto
semplicismo, si banalizza. Così si fa il gioco della mafia. Tutti
colpevoli, tutti mafiosi, nessuno è colpevole. E la giostra
continua. Diciamolo con estrema franchezza: all'assedio criminale
corrisponde anche un assedio mediatico distorto. A nessuno
interessano le battaglie di chi prova tra mille difficoltà a
resistere. Non interessa neanche far conoscere la verità. Si fruga
fra i luoghi comuni peggiori, senza entrare nel merito, senza capire
quali dinamiche avvengono in una zona. Cosa ancora più grave se a
fare tutto ciò è il “servizio pubblico”. Quando un anno fa fu
ucciso Brandimarte la notizia scivolò velocemente. Non meritava
nessun approfondimento? Eppure quella poteva essere un'occasione per
capire e distinguere. A chi giova tutto ciò? Non sicuramente al nome
di Vittoria e di chi la vuole veramente migliorare.
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